(Ph© Yurolaitsalbert| Dreamstime.com)

Quando emigrò, nel 1908, Michele Quattrocchi non avrebbe immaginato che sua nipote sarebbe diventata una star del firmamento rock. Invece, settanta anni dopo, sul palco  saliva una ragazza che avrebbe lasciato il segno con la sua musica aggressiva eppur melodica e che ancora oggi rappresenta una leggenda vivente della musica: Suzi Quatro.   

Nonno Michele  Quattrocchi nacque a Sulmona, nella provincia abruzzese dell’Aquila, figlio di Francesco e Orsola Gentile. Il giovane abruzzese arrivò ad Ellis Island viaggiando sul transatlantico “SS Cretic” e arrivato in America subì il primo trauma. Il suo cognome fu abbreviato e americanizzato in Quatro.  Anni di duro lavoro in miniera non fiaccarono lo spirito di Michele che dopo pochi anni incontrò e poi sposò l’italo-americana Laura Boscoli. Dal loro matrimonio nacque Arturo, destinato a diventare ingegnere e a lavorare per la “Fisher Body Division” della “General Motors Corp.” di Detroit.   

Appassionato di musica, Arthur imparò a suonare il violino e fu definito un “bimbo prodigio”, divenendo negli anni anche un abilissimo ed apprezzato pianista. Suonò in una band jazzistica e tenne concerti di pianoforte a scopo beneficio. Girava per le varie case di riposo suonando per gli ospiti, coronando la sua vita privata con due matrimoni: Gladys Schiffer e poi Helen Szaniszlay (di origini ungheresi). Dal secondo matrimonio nacquero quattro figli e il 3 giugno 1950 arrivò al mondo Susan Kay che fin da bambina dimostrò di aver ereditato il talento musicale del padre. La sua carriera iniziò a quattordici anni con l’ingresso nei gruppi Pleasure Seekers e Cradle. Nel 1971 venne chiamata dal produttore Micie Most in Inghilterra dove incise la sua prima canzone, Rolling Stone, un brano che non lasciò molte tracce se non in Portogallo dove si classificò primo. Il secondo singolo, Can the Can, raggiunse però la prima posizione in tutte le classifiche europee e australiane, seguito dai successi di 48 Crash, Daytona Demon e Devil Gate Drive. Nel suo paese natale però, Suzi Quatro non ottenne altrettanto successo nonostante la partnership con Alice Cooper.  

Nel 1978 la sua canzone If You Can’t Give Me Love raggiunse i primi posti nelle classifiche britanniche e australiane. Il brano Stumblin’ In, registrato in coppia con Chris Norman, arrivò invece al quarto posto negli Stati Uniti. Il 1985 vide Suzi Quatro collaborare con i Bronski Beat,  The Kinks, Eddie & the Hot Rods.  Nello stesso anno incise anche una versione di Heroes di David Bowie prodotta da Mark Cunningham e realizzata nel 1986 per il documentario Children in Need della BBC. 

Con 45 milioni di dischi, Suzi Quatro si colloca tra i giganti della musica rock ma altrettanto interessante è stata la sua attività di attrice per diverse serie televisive. Apparve in sette episodi del telefilm Happy Days, dove interpretava il personaggio di Leather Tuscadero, e in un episodio de L’ispettore Barnaby (Concerto per un assassino).  Dopo tre anni di “cammei” regolari a Happy Days, nel 1980 il creatore della serie Garry Marshall offrì alla Quatro una sua propria serie spin-off, ma lei rifiutò.  Tra i vari impegni professionali va ricordato anche il lavoro in teatro a Londra e la recitazione nella sitcom britannica “Absolutely Fabulous”. Anche The American ospitò il suo programma radiofonico della BBC.   

Suzi Quatro è stata sposata con il chitarrista Len Tuckey dal 1976 al 1992, da cui  ha avuto due figli. Si è risposata nel 1993 con Rainer Haas, un organizzatore di concerti tedesco. Apprezzata bassista, cantante ed attrice, dopo oltre 50 anni di attività, Quatro è tutt’ora amata e seguita da milioni di fan. Nel 2016 Anglia Ruskin University gli ha conferito la laurea di “Dottore in Musica” per il suo straordinario contributo.        


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