Il logo della Nasa (Ph © Edwin Verin | Dreamstime.com)

La conquista della Luna ha reso immortali i nomi di Neil Armstrong e Edwin “Buzz” Aldrin e Michael Collins. Ai primi due toccò l’onore e l’ònere di mettere per primi il piede sul suolo lunare, seguiti negli anni successivi da altri temerari cosmonauti. Tra i tanti protagonisti dell’epopea “lunare” vi è anche Walter Schirra, il cui centenario della nascita è caduto il 12 marzo.
Nato nel 1923 ad Hackensack, Walter Schirra aveva origini ticinesi e sarde. I nonni erano originari di Loco, una frazione del comune svizzero di Onsernone (distretto di Locarno) nel Canton Ticino. Ma gli stessi nonni erano originari di Ghilarza (in provinia di Oristano) paese della Sardegna.
Nella sua carriera di astronauta Walter portò quindi con sé sia i colori americani, sia quelli rossocrociati e italiani. Una carriera, la sua, iniziata con lo studio della tecnica del volo presso il Newark College of Engineering dal 1940 al 1942. Arruolatosi presso la United States Naval Academy, si diplomò a giugno del 1945 e durante le ultime settimane della seconda guerra mondiale prestò servizio a bordo della Uss Alaska, la nave da guerra che raggiunse la zona di combattimento appena dopo l’armistizio giapponese.

Pilota di combattimento dal 1948 partecipò alla guerra di Corea e dal 1952 al 1954 divenne pilota per voli di collaudo a China Lake, in California, dove partecipò al programma per l’evoluzione di missili aria-aria.
Walter Schirra fu selezionato dalla Nasa tra 110 piloti, scelti per far parte del primo gruppo più ristretto degli aspiranti astronauti per il programma Mercury.
Il 9 aprile 1959 venne dunque presentato al pubblico come uno dei primi sette astronauti per detto programma. Pilota di riserva della Missione Mercury Atlas Schirra volò per la prima volta nello spazio il 3 ottobre 1962 con la missione Mercury-Atlas 8. Con la capsula da lui battezzata Sigma 7 orbitò per sei volte intorno alla Terra. Tale volo passò agli annali della Nasa come “volo nello spazio da manuale”.
Schirra fu dunque il nono uomo a volare nello spazio, di cui il quinto cittadino americano.

Nel gennaio del 1963 Schirra venne assegnato ai progetti Gemini ed Apollo e iniziò a prepararsi per la prima missione con lo scopo di portare contemporaneamente due persone nello spazio: il volo di Gemini 3, missione per la quale fu nominato come comandante dell’equipaggio di riserva.
Tale volo, effettuato con successo il 23 marzo 1965 con Virgil Grissom e John Young a bordo, fu occasione di nomina del suo primo comando di una missione: Gemini 6A.
Il 15 dicembre 1965 la Gemini 6, con a bordo Schirra e Tom Stafford, orbitò intorno alla Terra. A novembre del 1966 l’astornauta di origini ticinesi e sarde fece parte dell’equipaggio di riserva per il primo volo del programma Apollo: Apollo 1. Il 27 gennaio 1967, i tre astronauti dell’equipaggio originale perirono in un terribile incendio nell’abitacolo della capsula durante un’esercitazione a terra.
La Nasa procedette dunque a riorganizzare tutte le distribuzioni degli equipaggi sulle missioni in programma. Il 9 maggio 1967 venne resa ufficiale la nomina dell’equipaggio Schirra, Eisele e Cunningham come equipaggio previsto per il primo volo con equipaggio a bordo del programma Apollo. Tale missione venne da allora in poi denominata ufficialmente Apollo 7.

Apollo 7 venne lanciato l’11 ottobre 1968 e rimase per 11 giorni nell’orbita intorno alla Terra, decretando il riscatto dell’ente spaziale americano dopo la perdita dell’equipaggio originale. Per Schirrà si trattò tuttavia dell’ultimo volo nello spazio. Il cosmonauta lasciò infatti la Nasa il 1º luglio del 1969 per lavorare, come direttore ed amministratore, in diverse ditte e società prima di fondare nel 1979 un’impresa in proprio: la Schirra Enterprises. Inoltre fu membro di diversi consigli d’amministrazione di diverse società. Fu anche protagonista di diversi spot pubblicitari per il medicinale Actifed, che aveva usato proprio durante la sua missione Apollo 7.
Insignito della Nasa Distinguished Service Medal, sposato e padre di Walter Marty III e Suzanne, Walter Marty Schirra morì a Rancho Santa Fe il 3 maggio del 2007 e fu sepolto nel Cimitero nazionale di Fort Rosecrans, a San Diego, California.
L’8 marzo 2009, a San Diego, la marina militare americana varò la nave Usns Wally Schirra dedicandola a uno dei più celebri esploratori americani.


Receive more stories like this in your inbox