Negli ultimi tempi, l’Abruzzo è entrato nel mirino della stampa nazionale italiana, giapponese, inglese ed americana per via dei suoi artisti e del suo lifestyle.
 
In Inghilterra, Lucy Hughes-Hallett, scrittrice di storia della cultura, ha pubblicato un libro intitolato “The Pike”, poi uscito in America con il titolo “Gabriele D’Annunzio”.
 
In America, la rivista “Live and Invest Overseas” ha classificato l’Abruzzo come uno dei 21 posti nel mondo dove è meglio risiedere da pensionati. Analisi poi rilanciata dal sito web “The Huffington Post”. La rivista ha anche scritto che per la qualità della vita (lifestyle), “l’Abruzzo è la nostra scelta migliore in Italia”.
 
Di recente, l’edizione nazionale de “Il Messaggero” ha dedicato molto spazio allo scultore Venanzo Crocetti di Giulianova, autore della Porta dei Sacramenti a San Pietro in Vaticano, e che oggi ha una mostra personale a Palazzo Venezia a Roma.
 ’Abruzzo è una regione dell’Italia centrale tra mar Adriatico e Appennino

 ’Abruzzo è una regione dell’Italia centrale tra mar Adriatico e Appennino

 
Nel libro di Hughes-Hallet, l’Abruzzo viene chiamato con il vecchio nome (pre-1963) di “Abruzzi” e la recensione sul quotidiano londinese “The Telegraph” descrive la Regione come “selvatica”. Il giornale non è stato tenero né con l’autrice, né con il soggetto o con gli italiani. Sull’autrice, il recensore si chiede addirittura “perché l’abbia scritto, sapendo che i lettori ne sarebbero stati nauseati dopo pochi capitoli”.
 
Su D’Annunzio, dopo aver ricordato che il suo nome di battesimo era Gabriele Rapagnetta, il recensore utilizza una citazione dell’autore inglese (coevo di d’Annunzio) W. Somerset Maugham: “Nessun giorno è così morto come il giorno prima di ieri, ed è questo che si merita D’Annunzio”. Infine sugli italiani: “Gli italiani si annoiano facilmente e nessuno lo ha capito meglio di D’Annunzio”.
 
Molto più comprensiva è stata invece la recensione sul “The New York Times” che ha ricordato il 150mo anniversario della nascita del poeta e come questo fosse uno “scrittore prolifico e carismatico”. Passando poi ad offrire un quadro dell’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale che potrebbe essere una critica attuale ha scritto: “Divisa socialmente, economicamente devastata, politicamente disfunzionale, con i due partiti dominanti più inte-ressati a proteggere i loro stessi interessi che quelli del bene pubblico”.
 
In occasione dei 100 anni della nascita di Venanzo Crocetti, “Il Messaggero” ricorda le 85 sculture esposte a Palazzo Venezia ed il Museo Crocetti sulla via Cassia a Roma, dotato di un’area riservata ai ricordi dell’Abruzzo dell’artista, con quadri raffiguranti contadini e pescatori. Una curiosità è che, seppur Crocetti abbia avuto un rapporto odio-amore con la sua Giulianova, alcuni giuliesi non hanno apprezzato il fatto che il quotidiano di Roma abbia accostato la città all’antica rivale Teramo, indicandone la provincia. 
 
Come riportato da “The Japan Times”, la mostra di Crocetti a Palazzo Venezia, segue due sue esposizioni a Tokyo, la prima presso The Hakone Open-Air Museum e la seconda all’Iwaki City Art Museum.
 
Infine, “AmericaOggi”, il principale quotidiano italiano fuori d’Italia, così come ha fatto lo stesso L’Italo Americano che diffonde la voce dell’Italia e promuove la cultura degli italiani sulla West Coast, ha dato spazio alla celebrazione dello scrittore John Fante nel suo paese abruzzese d’origine, Torricella Peligna, grazie alla presenza del figlio Dan Fante, anch’egli scrittore.

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