Vintage Richard Ginori/Ginori 1735 ceramics (Photo: Greta Gabaglio/Dreamstime)

Ginori 1735 is among the most iconic names of Italian porcelain making, but you may be more familiar with the way it used to be called until a couple—four, to be precise!—years ago, Richard Ginori. Its story, as you may have already guessed, starts in 1735, when Marquis Carlo Andrea Ginori, a member of an aristocratic family with a keen interest in the arts and sciences, established a porcelain manufactory in the small town of Doccia, situated near Florence.

The porcellana di Doccia, as it came to be known, was a blend of local and international styles, influenced by Ginori’s travels and his exposure to various artistic expressions: indeed, the high-quality porcelain works of Meissen and Sèvres had a significant impact on the manufactory’s early creations. Under the leadership of Carlo Ginori, the company quickly gained a reputation for producing pieces of remarkable quality, often decorated with intricate designs and motifs that reflected both Italian and European artistic trends.

By 1838, the Ginori manufactory had witnessed substantial growth and had expanded its operations to include five furnaces, with two dedicated exclusively to the firing of porcelain, and almost 200 employees; fifty years later, Ginori operated 15 furnaces and employed a workforce of 1200.

In 1896, the brand merged with a Milan-based ceramics manufacturer founded by Augusto Richard, giving birth to the renowned brand Richard Ginori. Richard, like Carlo Ginori, was a visionary in the field of ceramics and had established a strong presence in Northern Italy with several factories. The merger crucially brought together two distinct artistic and manufacturing traditions to create a true powerhouse in the porcelain industry, which included eight major manufactories under the Richard Ginori banner. The new entity capitalized on its combined strengths to innovate and expand its product range, maintaining its reputation for high-quality porcelain while adapting to changing market demands and artistic trends. 

The craft of ceramic making and decorating was at the heart of Ginori's beginnings (Photo: Ollirg/Dreamstime)

During the early 20th century, Richard Ginori continued to build upon its reputation for high-quality porcelain. It faced challenges common to many historic brands, including economic fluctuations and changing consumer preferences. However, the late 20th and early 21st centuries were quite tumultuous: the brand faced financial challenges, which led to a series of ownership changes, with a major turning point coming in 2013 when it was acquired by the luxury fashion house Gucci. This acquisition marked the beginning of a new era for Richard Ginori: Alessandro Michele was appointed as its artistic director and brought a fresh perspective to the brand, infusing it with a modern aesthetic while respecting its historical roots.

In 2016, Richard Ginori became part of the Kering Group, which stabilized the brand further and provided it with the resources and support to expand its reach in the luxury market. The culmination of these transformations became even more evident in 2020 when the company underwent a significant rebranding and changed its name to Ginori 1735. The move was strategic, as Kering wanted to shift the brand’s focus towards becoming a global lifestyle design name. But tradition is still important, of course, as aptly symbolized by the company’s new logo with its elegant, hand-crafted lettering, that shows a perfect blend of heritage and innovation. 

Today, the brand is renowned for its high-quality, artisanal porcelain tableware and homeware. Emphasizing a blend of heritage and innovation, Ginori 1735’s products often feature elegant designs that combine classic motifs with modern aesthetics and color palettes. Current collections showcase exquisite craftsmanship, with attention to detail and artistic expression evident in each piece, just as you would expect from such a long-lasting and important Made in Italy brand. Indeed, thanks to its commitment to craftsmanship, creativity, quality, and tradition, Ginori 1735 remains a symbol of Italian excellence in the world of luxury porcelain and a delightfully beautiful investment, if you decide to get a piece to keep in your home. 

Ginori 1735 è tra i nomi più iconici della produzione di porcellana italiana, ma potresti avere più familiarità con il modo in cui veniva chiamato fino a un paio di anni fa, quattro, per la precisione, Richard Ginori. La sua storia, come avrai già intuito, inizia nel 1735, quando il marchese Carlo Andrea Ginori, membro di una famiglia aristocratica con uno spiccato interesse per le arti e le scienze, fonda una manifattura di porcellane nella piccola cittadina di Doccia, situata vicino a Firenze. .

La porcellana di Doccia, come venne chiamata, era una fusione di stili locali e internazionali, influenzata dai viaggi di Ginori e dal suo contatto con diverse espressioni artistiche: le pregiate porcellane di Meissen e Sèvres ebbero infatti un impatto significativo sulle prime creazioni della manifattura. Sotto la guida di Carlo Ginori, l’azienda si guadagnò rapidamente la reputazione di produrre pezzi di notevole qualità, spesso decorati con disegni e motivi intricati che riflettevano le tendenze artistiche sia italiane che europee.

Nel 1838 la manifattura Ginori aveva registrato una crescita sostanziale e aveva ampliato la propria attività fino a comprendere cinque fornaci, di cui due dedicate esclusivamente alla cottura della porcellana, e quasi 200 dipendenti; cinquant’anni dopo Ginori gestiva 15 fornaci e impiegava 1200 dipendenti.

Nel 1896, il marchio si fuse con un’azienda manifatturiera di ceramiche di Milano fondata da Augusto Richard, dando vita al rinomato marchio Richard Ginori. Richard, come Carlo Ginori, era un visionario nel campo della ceramica e aveva stabilito una forte presenza nel Nord Italia con diverse fabbriche. La fusione riuniva riunito in modo cruciale due distinte tradizioni artistiche e produttive per creare una vera potenza nel settore della porcellana, che comprendeva otto importanti manifatture sotto il marchio Richard Ginori. La nuova entità sfruttò le forze combinate per innovare ed espandere la propria gamma di prodotti, mantenendo la reputazione di porcellana di alta qualità e adattandosi al tempo stesso alle mutevoli richieste del mercato e alle tendenze artistiche.

All’inizio del XX secolo, Richard Ginori continuò a consolidare la reputazione per la porcellana di alta qualità. Dovette affrontare sfide comuni a molti marchi storici, comprese le fluttuazioni economiche e il cambiamento delle preferenze dei consumatori. Tuttavia, la fine del XX e l’inizio del XXI secolo furono piuttosto tumultuosi: il marchio dovette affrontare sfide finanziarie, che portarono a una serie di cambi di proprietà, con un importante punto di svolta avvenuto nel 2013, quando fu acquisito dalla casa di moda di lusso Gucci. Questa acquisizione segnò l’inizio di una nuova era per Richard Ginori: Alessandro Michele ne fu nominato direttore artistico e portò nuove prospettive al marchio, infondendogli un’estetica moderna pur rispettando le radici storiche.

Nel 2016 Richard Ginori è entrata a far parte del Gruppo Kering, che ha ulteriormente stabilizzato il marchio e gli ha fornito le risorse e il supporto per espandere la sua portata nel mercato del lusso. 

Il culmine di queste trasformazioni è diventato ancora più evidente nel 2020, quando l’azienda ha subito un significativo rebranding e ha cambiato nome in Ginori 1735. La mossa è stata strategica, poiché Kering voleva spostare l’attenzione del marchio verso un nome di design di lifestyle globale. Ma la tradizione resta ancora importante, ovviamente, come ben simboleggia il nuovo logo dell’azienda con il suo lettering elegante e realizzato a mano, che mostra un perfetto connubio tra tradizione e innovazione.

Oggi il marchio è rinomato per le stoviglie e articoli per la casa in porcellana artigianale di alta qualità. Sottolineando una miscela di tradizione e innovazione, i prodotti Ginori 1735 presentano spesso design eleganti che combinano motivi classici con estetica e tavolozze di colori moderne. Le collezioni attuali mostrano un artigianato squisito, con attenzione ai dettagli e all’espressione artistica evidente in ogni pezzo, proprio come ci si aspetterebbe da un marchio Made in Italy così duraturo e importante. Infatti, grazie al suo impegno per l’artigianato, la creatività, la qualità e la tradizione, Ginori 1735 rimane un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo della porcellana di lusso e un investimento deliziosamente bello, se si decide di acquistarne un pezzo da tenere a casa.


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