The Salone del Mobile, a symbol of Made in Italy design (© Andersastphoto | Dreamstime.com)

It’s not just an event for industry insiders or those looking to furnish their homes: Milan is the capital of new trends, technological innovations, and also of sustainable materials and solutions. The Salone del Mobile.Milano is presented as a cultural phenomenon, a commercial hub, and a celebration of creativity and innovation.

For these reasons, Milan’s most important week, second only to Fashion Week, is effectively likened to “the New Year of Made in Italy.” From this date onward, the sector takes stock; business volumes are measured, market projections are made, expansions evaluated, and investments, partnerships, and corporate enlargements are considered.

Last year, there were more than 300,000 visitors from 181 countries for a sector that accounts for 15% of Italian manufacturing. The indirect economic impact alone benefited from €260.8 million, according to Confcommercio estimates, with a 13.7% increase over 2023, largely thanks to international visitors. 

This impact primarily involves a plethora of professionals and companies that work directly in the production of furniture and accessories, interior design, bathroom furnishings, kitchens, and living rooms; it also includes wellness, the hosting and hotel industry, gardens, equipment, and outdoor spaces. It extends to all activities related to commercial sales, exports, branding, showrooms, franchising, and single-brand chains, as well as catering, which alone brought in €81.8 million (+13.7%), and the hospitality industry, which earned €115.6 million (+14.2%). These figures reflect the significant presence in the city (and surrounding area) of hundreds of thousands of people. Not to forget—we are in Milan, in the end—shopping alone accounted for €63.4 million (+12.7%).

Beyond the fully booked hotels in the city, where prices during the Salone soared to triple digits (respectively: +260% in a 2-star, +320% in a 3-star, +270% in a 4-star, and +290% in a 5-star), the private rental market also skyrocketed. During the week of the Salone and the Fuorisalone—an equally unmissable satellite event dedicated to art and events—the demand for accommodations increased sharply. An apartment in the very central Brera district could cost almost €6,000. Even in the towns of the urban belt, such as Sesto San Giovanni, Rho, and San Donato—all accessible by metro—rents soared: a rent in Sesto San Giovanni could climb from the usual €560 to €1,750, marking an increase of 212%. In Rho, rents rose from €651 to €2,310 (up 255%), and in San Donato from €616 to €2,890 (up 207%). Monza, just about thirty kilometers from Milan and famous for its Formula 1 circuit, was as sought-after as the city center itself.

During Milan Design Week, it’s not only that every venue is fully booked and prices are through the roof, but the entire city turns into a celebration, even in its suburbs and abandoned areas. These places suddenly gain significance in terms of originality and beauty, with pop-up benches, shops, and bars appearing everywhere. They open and close within a week for the more than 1,326 events organized not only in the “coolest” districts, from Brera to Tortona, from Porta Romana to Chinatown, but also in lesser-known or far-flung areas away from the chic-shopping streets, such as Varedo, which saw a 10.5% increase in activities compared to last year. 

When you think of Milan, fashion inevitably comes to mind. The week features numerous collaborations between major fashion houses and designers or artists who set up shop in local boutiques. Big brands, as well as the Camera Nazionale della Moda Italiana, get involved because the Salone acts as a global showcase. It previews not just the future of home living but also the lifestyles of those who live in these spaces. This fundamentally means “networking,” bringing together all available potentials and enhancing them jointly, generating mutual benefits, and substantiating that Sistema Italia which becomes truly competitive only by uniting forces.

Not coincidentally, just a few days ago, the government announced the first National Day of Made in Italy, to be celebrated every April 15th, the anniversary of Leonardo da Vinci’s birth. This initiative will involve Italy’s leading creatives to jointly offer the best showcase for sectors such as industry, fashion, textiles, furniture, design, food, high-end jewelry, nautical, hospitality and tourism, automotive, technology, and all the symbolic supply chains of Made in Italy. Both master artisans and ICE agencies in over 50 locations worldwide will be involved: the horizon is wide open to global markets, but the spotlight is all on the history and quality of Made in Italy products.

Non è un evento solo per chi è del settore o deve arredare casa: Milano è la capitale delle nuove tendenze, delle innovazioni tecnologiche ma anche dei materiali e delle soluzioni ecosostenibili. Il Salone del Mobile.Milano si presenta come un fenomeno culturale, un polo commerciale e una celebrazione della creatività e dell’innovazione. 

E’ per queste ragioni che la settimana milanese più importante dopo quella della moda, è considerata con un’efficace similitudine, “il capodanno del Made in Italy”. E’ da questa data in poi che si fanno i conti per il comparto, si misurano i volumi d’affari, si fanno proiezioni di mercato, si valutano espansioni, si soppesano investimenti, partnership ed ingrandimenti aziendali. 

L’anno scorso, i visitatori sono stati più di 300mila da 181 Paesi pe un settore che vale il 15% della manifattura italiana. Solo l’indotto ha beneficiato di 260,8 milioni di euro secondo le stime di Confcommercio e c’è stato un +13,7% sul 2023, soprattutto grazie ai visitatori stranieri. Un indotto che va pensato innanzitutto nella miriade di professionalità e aziende che lavorano direttamente per la produzione di arredamento e complementi, interior design, arredobagno, cucine e salotti, wellness, hosting e hotellerie, giardino, attrezzature e outdoor ma che poi si estende a tutto quello che è vendita commerciale, export, branding, showroom, franchising, catene monomarca e che poi arriva anche a ristorazione (81,8 milioni di euro, +13,7%), industria della ricettività (115, 6 milioni di euro, +14,2%) e tutto quello che comporta la presenza in città (e nel circondario) di centinaia di migliaia di persone. Ovviamente senza dimenticare (siamo pur sempre a Milano!), lo shopping che da solo vale 63,4 milioni di euro (+12,7%). Al di là degli alberghi pieni in città (a livello percentuale l’aumento dei prezzi durante i giorni del Salone è a tripla cifra, rispettivamente: +260% in un 2 stelle, +320% in un 3 stelle, +270% in un 4 stelle e +290% in 5 stelle), anche il mercato degli affitti privati decolla in corrispondenza della settimana del Salone e del Fuorisalone, la proposta-satellite tutta dedicata agli eventi e all’arte, altrettanto imperdibile. Un appartamento nel centralissimo quartiere Brera costa quasi 6mila euro e si sfiorano i 3000 euro persino nelle cittadine della cintura urbana: Sesto San Giovanni, Rho e San Donato sono tutti comuni toccati dalla metropolitana. Nel primo, un affitto può costare 1.750 euro invece dei soliti 560, con un rincaro del 212%, nel secondo da 651 si arriva a 2.310 euro (in su del 255%) e nel terzo da 616 a 2.890, in salita del 207%. Monza, famosa per il suo circuito di Formula 1, dista da Milano appena una trentina di km, ma è presa d’assalto come fosse il centro città.

Durante la Milano Design Week, non c’è solo il tutto esaurito ovunque e con prezzi alle stelle, ma una festa in ogni zona della metropoli, che si veste di novità persino nelle periferie e nelle aree dismesse: diventano improvvisamente significative in termini di originalità e bellezza, con panchine, negozi e bar “pop up” che spuntano dappertutto, aprono e chiudono nel giro di una settimana per gli oltre 1.326 appuntamenti che si organizzano tanto nei distretti più “cool”, da Brera a Tortona, da Porta Romana a Chinatown, quanto in quelli meno noti o molto lontano dalle vie dello chic-shopping, come Varedo, con un incremento del 10,5% rispetto a un anno fa. 

Ovviamente, se si dice Milano, si pensa alla moda. Numerose, le collaborazioni tra maison e designer o artisti che fanno base nelle boutique. Grandi marchi ma anche la Camera nazionale della moda italiana scendono in campo perché il Salone è una vetrina mondiale, è l’anteprima sulla casa del futuro ma anche su chi la abita, sul lifestyle. Questo significa sostanzialmente “fare rete”, mettere insieme tutte le potenzialità a disposizione esaltandole insieme, generando ricadute reciproche, sostanziando quel “Sistema Italia” che solo unendo le forze diventa veramente competitivo.

Non a caso, proprio nei giorni scorsi, il governo ha presentato la prima Giornata nazionale del Made in Italy che si celebrerà ogni 15 aprile, anniversario della nascita di Leonardo da Vinci. All’iniziativa parteciperanno i massimi creativi italiani per offrire, insieme, la miglior vetrina ai settori dell’industria, della moda, del tessile, dell’arredo, del design, dell’alimentazione, dell’alta gioielleria, della nautica, dell’accoglienza e del turismo, dell’automotive, della tecnologia e di tutte le filiere simbolo del Made in Italy. Saranno coinvolti tanto i maestri artigiani quanto le agenzie Ice in oltre 50 sedi in tutto il mondo: l’orizzonte è spalancato sui mercati mondiali ma la luce è tutta sulla storia e la qualità dei prodotti Made in Italy. 


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