La copertina del libro di Ida Mitrano (Ph courtesy Ida Mitrano)

Ennio Calabria appartiene alla rara categoria di artisti  impegnati in un percorso di inquieta complessità, in una ricerca continua  della definizione  dell’identità,  del senso più profondo  della pittura.

A raccontare una fra le personalità più  sensibili e coinvolgenti  del panorama artistico contemporaneo c’è ora un libro di Ida Mitrano “ Ennio Calabria. Nella pittura la vita, pagine 184,  edizioni Bordeaux , che,  mettendo  insieme potenza del racconto biografico e verità documentaria,  ci fa guardare con altri occhi un artista che è stato ed è uno dei grandi protagonisti del dibattito culturale italiano e internazionale.

Il volume, scritto dall’autrice quasi in simbiosi con l’artista, rende testimonianza dell’uomo, artista ed intellettuale, ma anche della crisi delle ideologie e della cultura,  degli ideali di una società che sta per scomparire. “Mentre gli altri artisti  (e non solo)   si sono ritirati nelle loro torri d’avorio, non potendo più essere nelle torri di controllo,  Ennio Calabria  è rimasto a combattere e a testimoniare- ci ha tenuto a sottolineare il sociologo Franco Ferrarotti  nel corso della presentazione, richiamando al ruolo fondamentale di testimone del suo tempo.

Nella pittura la vita è il bel sottotitolo di questo libro, ben scritto ed ampiamente documentato,  destinato a rimanere una  pietra miliare nell’ampia ed articolata bibliografia sul pittore: la prima sezione  si riferisce al pensiero filosofico ed estetico dell’artista, la seconda riguarda il confronto bio-bibliografico del suo  percorso creativo, la terza  la  biografia ragionata  a partire dalle origini della famiglia.

La prima parte, in forma di dialogo a due voci,  è anche  un momento privilegiato  per confrontarsi, fare i conti con il passato e i problemi del presente nel  progetto condiviso  di  sviluppare una profonda coscienza di sé e delle proprie potenzialità.

Personalità affascinante,  carismatica,  Ennio Calabria affronta qui  alcune delle più urgenti questioni  artistiche come qualcosa di fondante, per cui è necessario vivere. Il dialogo va dritto  alle tematiche fondamentali in cui si incrociano i valori di un artista fuori dagli schemi  e i ricordi,  le istanze, le riflessioni di un pittore  militante  da sempre impegnato a promuovere un modello artistico  di condivisione e dignità dell’opera d’arte. Un racconto preciso, coraggioso, partecipe, reso attraverso una scrittura  atta  a chiamare continuamente  in causa, a coinvolgere il lettore fino in fondo.

Un libro che aiuta a  cercare la libertà, superare le barriere che ci trattengono  dal realizzare il nostro potenziale, che ci invita ad alzare lo sguardo  sopra lo schermo del nostro computer, il nostro smartphone,  dai tablet, dai post, dai famigerati like.  Cosa è successo al nostro mondo? La nostra realtà non è più quella fisica dunque, la realtà vera è forse il mondo parallelo che si è sviluppato, incapace di credere  nella funzione fondante dell’utopia, il mondo digitale che sembra non avere più limiti? Ecco allora che il  grande Atelier di Calabria diviene  il luogo privilegiato   da cui osservare  un mondo che  cambia  vorticosamente.

Nel libro si  affrontano  60 anni di storia dell’arte in Italia. Si  parte dagli anni ’60 con le esperienze de “Il Pro e il Contro”, Libertà-Realtà, Il Girasole, gli anni 70, quelli delle grandi battaglie culturali alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma,  conduce  nella sfacciata abbondanza degli anni 80 in cui la ricerca dell’artista si apre a nuove direzioni e a un’interpretazione della realtà degli altri.  Due date e due  luoghi fondamentali segnano in questo periodo la sua carriera artistica, la  mostra nell’85 a Milano alla Rotonda della Besana e nell’87 la grande esposizione a Roma, al Museo di Castel Sant’Angelo.

Seguono,  dopo  i tormentati  anni ’90, le  luci e le molte ombre del nuovo millennio con la fine  di ogni certezza, lo spaesamento sempre più drammatico per la perdita  dei Padri storici,  la liquefazione degli ideali  senza  più un principio guida, l’ossessiva ricerca di paternità autorevoli che possano  dare alla società la possibilità di riaggregarsi.  Nel pensiero  e nelle mani  di un Artista dall’opera smisurata, che medita sul volo, il sogno, l’utopia,  sulle questioni  dell’essere, la distinzione fra essere e non essere, tra ciò che esiste e il nulla, le domande e le risposte assumono un valore del tutto inaspettato leggendo questa coinvolgente ed intensa biografia in forma di  saggio “un attraversamento  della sua vita  dove il tempo scorre in modo circolare guardando al passato con gli occhi di oggi”( Mitrano).

Così che  qualcosa di  apparentemente semplice come il vuoto, il nulla, si rivela essere, con le sue contraddizioni, una delle principali chiavi di lettura della realtà.  E una pittura  nutrita di pensiero all’altezza e fuori  dalla globalizzazione, in grado di rimodulare le categorie necessarie per comprendere il mutamento di scala che ha sovvertito il nostro spazio-tempo: è la riflessione che si dispiega dalle pagine  di  Nella pittura la vita  su  mondi plurali  affacciati fra le pieghe di sfasature temporali  che ci interpellano  e ci  mettono continuamente in crisi.

Il  percorso  artistico di Ennio Calabria del resto non è mai stato semplice, permeato com’è di una  forza visionaria di rara potenza, che avvolge il suo lavoro nel mistero di una creazione  dove non  trovano  posto  le regole del gioco,  i sistemi premianti,  i margini di rischio, categorie condivise e collusive dell’oggi.  La sua è stata e lo è tuttora continua ricerca, avventura, tentativo inesausto di esplorare nuove vie  senza mai  tradire la memoria né  perdere le tracce del proprio vissuto.


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