Il progetto era stato presentato dal regista Wim Wenders al Festival di Cannes dello scorso anno. E proprio la nuova edizione del Festival di Cannes (8-19 maggio) ospiterà con ottime probabilità, in anteprima mondiale, Pope Francis-A man of His Word, docu-film in cui Francesco si racconta per la prima volta allo spettatore affrontando temi a lui molto cari come ecologia, migrazioni, giustizia sociale.
“Papa Francesco-Un uomo di parola” più che un film documentario sulla sua vita è un viaggio personale con il Pontefice. Punto di partenza del progetto la volontà espressa da mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, di fare un film con Papa Francesco e non su Papa Francesco.
“Nemmeno nei miei sogni più arditi avrei mai immaginato di girare un film su Papa Francesco”: il regista tedesco, nominato tre volte agli Oscar, ha annunciato con emozione la sua ultima opera, che ha girato con la partecipazione del Pontefice in persona. Le idee e il messaggio del Papa sono al centro del film che descrive il lavoro di riforma compiuto dal Santo Padre e le sue risposte alle principali sfide globali del mondo di oggi: giustizia sociale, immigrazione, ecologia, le diseguaglianze in termini di ricchezza, materialismo, il ruolo della famiglia.
La tecnica di ripresa del film (direct-to-camera) porta lo spettatore faccia a faccia con il Papa creando un dialogo tra lui e il mondo. Raccogliendo le domande di persone in diversi percorsi e fasi della vita, Papa Francesco risponde ai lavoratori, ai rifugiati, ai bambini, agli anziani, ai carcerati, a coloro che vivono nelle favelas o nei campi-profughi. Le domande che costituiscono l’impianto del film mostrano il Papa nei suoi tanti viaggi attraverso il mondo con immagini che lo riprendono mentre parla alle Nazioni Unite, si rivolge al Congresso degli Stati Uniti, piange con le persone raccolte al Ground Zero e al Yad Vashem, il Centro per la Memoria dell’Olocausto a Gerusalemme, parla ai detenuti nelle carceri e ai rifugiati nei campi profughi del Mediterraneo. Lo si vede durante i viaggi in Terra Santa, in Africa, Asia, Sud America.
Nel film Papa Francesco condivide la sua visione di Chiesa e la sua profonda preoccupazione per i poveri, il suo impegno per le questioni ambientali e per la giustizia sociale, gli appelli per la pace nelle aree segnate da guerre e conflitti, la sua forte attenzione al dialogo tra le diverse religioni. Nel film appare anche San Francesco, richiamo al nome scelto dal Papa, con cenni ad alcuni momenti della vita del Santo come riformatore ed ecologista. In un’epoca di profonda sfiducia verso il mondo della politica e delle persone al potere, in un mondo in cui le menzogne e la corruzione sono all’ordine del giorno “Papa Francesco-Un uomo di parola” ci mostra una persona che vive in conformità a ciò che predica guadagnandosi così la fiducia di persone appartenenti a ogni credo e cultura del mondo.
Particolarmente attenta anche la ricerca delle immagini di repertorio, tratte dagli archivi vaticani, che mostrano il Papa italo- argentino in alcuni momenti chiave dei suoi numerosi viaggi. Wim Wenders ha deciso di raccontare questi anni e soprattutto l’uomo che c’è dietro a uno dei Pontefici più amati della storia della Chiesa. Spiega il regista a proposito della genesi del film :“C’è voluto un po’ prima che la mia idea prendesse forma, che il finanziamento andasse a buon fine e per organizzare le prime riprese con Papa Francesco. Dal primo colloquio alla fine del film sono passati circa due anni, altri tre lunghi colloqui e una ripresa ad Assisi, la patria di San Francesco.
Poi mesi e mesi in sala montaggio, finché il film ha preso la sua forma definitiva. Esso risponde pienamente alle attese che vi avevo riposto e cioè che avrebbe consentito a Papa Francesco di parlare direttamente a ogni spettatore di tutti gli argomenti e di tutte le preoccupazioni che sono importanti per lui, quasi in un faccia a faccia”. Prodotto da Wim Wenders con Samanta Gandolfi Branca, Alessandro Lo Monaco, Andrea Gambetta e David Rosier, il film uscirà negli Stati Uniti il prossimo 18 maggio e nel quinto anniversario dell’elezione di Francesco il sito Vatican News ha lanciato il trailer in anteprima.
Sono passati cinque anni da quando Jorge Mario Bergoglio si affacciò su Piazza San Pietro per pronunciare il Buonasera più famoso della storia della Chiesa. Il 13 marzo 2013 il Cardinale di Buenos Aires diventava il 266.mo Pontefice della Chiesa cattolica. Primo Papa proveniente dalle Americhe, primo Papa giunto dall’emisfero Sud, primo gesuita vescovo di Roma, ma soprattutto primo Papa ad aver scelto il nome di Francesco, dopo San Francesco di Assisi (1181-1226), uno dei santi riformatori più venerati. Un Papa che emoziona e smuove, un Papa militante maturato e cresciuto nell’America latina, che conosce bene le sofferenze della gente, la povertà delle favelas, il dramma dei bambini abbandonati, i cartoneros di Buenos Aires, giunto ad evangelizzare dalla Cattedra di Pietro un Occidente secolarizzato, cinico e infelice e attraverso lo straordinario interesse dei media di tutto il mondo.
Dopo il Pontificato di Benedetto XVI salito al trono pontificio nel segno della tradizione e finito con l’impotenza coraggiosa e il gesto rivoluzionario della rinuncia, il successore Papa Francesco ha iniziato a vivificare il popolo di Dio fin dalla sua prima apparizione sulla loggia delle Benedizioni. E forse serviva proprio un Papa venuto da lontano a ridare linfa, luce e senso alla tradizione cristiana della Chiesa.