Sabato 11 ottobre, più che in California, qualcuno avrebbe tranquillamente pensato di trovarsi in Italia. A testimoniare questa sensazione bastavano i profumi e l’atmosfera che hanno trasformato la Pico House, storico edificio losangelino nel cuore di Downtown L.A., in una festa tricolore.
 
Il successo dell’ultimo Taste of Italy è stato certificato innanzitutto dall’adesione di pubblico, che, ben oltre l’orario d’inizio dell’evento, continuava a scorrere dalle porte d’ingresso desideroso di assaggiare i prodotti tipici e degustare i vini disposti elegantemente in lunga fila sui banchi.
 
Poco dopo l’apertura, il cantante Nick D’Egidio ha cominciato a scaldare i presenti con il repertorio di un grande italiano d’America, Frank Sinatra, mentre gli espositori presentavano i loro prodotti ai partecipanti, che si facevano velocemente più numerosi. Se la sfida era di far rivivere il clima di festa che contraddistingue le celebrazioni del Bel Paese, si può dire che gli organizzatori l’abbiano vinta in pieno.
 LeRoy Villanueva e Lisa Eden cantanti di LA Opera  

 LeRoy Villanueva e Lisa Eden cantanti di LA Opera  

 
La manifestazione era ancora una volta in mano all’Italian American Museum di Los Angeles (prossimo all’apertura), attraverso la sapiente regia della direttrice Marianna Gatto, che ha voluto testimoniare l’attaccamento alle origini della propria famiglia e il suo amore per la storia, oltre che la volontà di costruire un ponte tra la comunità italo-americana di ieri e quella di oggi.
 
Il suo sforzo nel preservare questa preziosa eredità l’ha portata per la sesta volta a riunire le vecchie generazioni con le nuove, per ribadire un messaggio di forte fratellanza sottolineato peraltro dalla prossimità delle bandiere di Italia e Stati Uniti, che sventolavano l’una accanto all’altra sulla facciata della Pico House. Sul palco erano presenti coloro che in questi anni hanno contribuito alla realizzazione dello IAMLA e a tenere vive le tradizioni italiane in America.
 
Come Christofer Espinosa, invitato a prendere la parola di fronte al pubblico e omaggiato con un ritratto che lo raffigurava, opera di un artista locale. Chris è il general manager di El Pueblo de Los Angeles Historical Monument e si è distinto negli anni scorsi durante i lavori di ristrutturazione dell’Italian Hall, contribuendo produttivamente al rinnovamento della struttura. Il suo apporto alle attività del museo è tutt’oggi vitale, come è stato ripetuto dal palco, mentre gli applausi accompagnavano i protagonisti che si susseguivano nella vetrina glamour delle presentazioni.
 
Dopo Espinosa è stato il turno del 15th District City Councilman Joe Buscaino, che ha preso la scena esprimendo i suoi ringraziamenti in italiano, e la cui storia è legata a doppio filo alla Sicilia, dalla quale la madre Rosa emigrò più di cinquant’anni fa. La vicenda di Rosa Buscaino rappresenta quella di un’intera generazione di immigrati, il cui duro lavoro e la cui caparbia ostinazione hanno permesso ai figli e ai nipoti di vivere il sogno americano.
 
Durante i suoi primi anni negli USA, infatti, la madre di Joe lavorava presso una pescheria ed era solita tornare a casa con un forte odore sui vestiti ogni giorno, ripetendo al figlio che quello era “l’odore dei soldi”, l’unico modo per garantire alla sua famiglia un futuro. L’avventura della signora Buscaino è la chiave per capire il messaggio lanciato durante la serata di sabato: tutto ciò che è possibile oggi per la comunità italo-americana lo si deve al coraggio di chi ha lasciato la propria terra in cerca di una vita migliore.
 
Dopo le presentazioni, il centro dell’attenzione è stato conquistato dalla Los Angeles Opera, quarta per importanza e dimensioni negli Stati Uniti, che ha sedotto l’audience con suggestive ed eleganti arie tratte da opere dei più importanti compositori italiani, tra i quali spiccava Giacomo Puccini. Qualche metro più in là, intanto, la folla non si faceva mancare un assaggio di prodotti locali e qualche buon bicchiere di vino, curiosando tra uno stand e l’altro, guidata dai profumi che inebriavano il grande cortile recintato per l’avvenimento.
 
Fra gli espositori è d’obbligo annoverare il ristorante Valentino, uno dei più famosi della West Coast, il cui proprietario Piero Selvaggio è uno degli emblemi dell’esportazione della cucina e della cultura mediterranea. Hanno inoltre partecipato, tra gli altri, GROM Gelateria, che ha una sede californiana a Malibu, Peroni, Nespresso e Ferrarelle, alcuni dei brand più apprezzati a livello internazionale.
 

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