Sapori genuini. Rispetto e valorizzazione della propria terra. Un commercio fiorente e a misura d’uomo. Sono questi i veraci connotati dell’atmosfera agreste-cittadina che si respira in Valle Isarco, nel cuore di Bressanone (nella provincia di Bolzano) durante il Mercato del pane e dello strudel. 
 
Raggiunta piazza Duomo, all’ombra dell’imponente cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, l’aroma degli inimitabili pani altoatesini si rincorre tra gli stand. Una storia quella della coltivazione di cereali in Alto Adige a dir poco istruttiva. Col mutare dell’apparato economico, passato nel corso del ‘900 dal mero sostentamento familiare a quello del moderno mercato, i cereali furono costretti a lasciare spazio ai settori frutticoli e lattieri. A partire dal 2011 però qualcosa è cambiato. È nato il progetto Regiograno, col fine di ridare linfa alla suddette coltivazioni, creando una stretta rete di collaborazione tra agricoltori, mugnai e panificatori.  “Il marchio qualità Alto Adige esiste dal 2005. Per festeggiare i 10 anni abbiamo allestito  un piccolo percorso espositivo dove i visitatori hanno potuto scoprire i prodotti certificati” sottolinea Marion Fischer (Organizzazione export Alto Adige della Camera di commercio di Bolzano). “Facciamo controlli severissimi. Gli ultimi prodotti che si possono fregiare del nostro marchio sono la carne bovina (2013) e dall’anno scorso birra, asparagi e uova”. 
 
Vivere la Festa del pane e dello strudel è sempre un trionfo di aromi e dimensioni rurali. Il forno è posto al centro della piazza. Tra i battitori del grano, i vestiti tradizionali e gli intermezzi musicali con i lunghi corni delle Alpi (e non solo). A raccogliere sempre molti consensi c’è lo stand dei latticini dove si può assistere alla preparazione artigianale del burro e la scuola del pane, gioia dei più piccini. Gli assaggi si susseguono uno dopo l’altro. 
Primo attore è lui, il pane. Un viaggio alternato tra il croccante Schüttelbrot alla segale, passando per la pagnotta Pusterer Breatl, le colleghe in coppia della Val Venosta Vinschger Paarl, per poi approdare al delicato pane alla frutta con le noci, con i fichi o con la pera. Spazio poi ai dolci con le tre varianti di strudel, lo zelten e i deliziosi Mohnkrapfen, piccoli krapfen pusteresi al papavero. Non si può venire in Alto Adige però senza gustarsi un piatto di fumanti canederli, preparati al burro fuso o con gli spinaci, entrambi supportati da un ghiotto contorno di crauti. 
 
Le nuvole intanto si addensano. Mi rimetto al volante per raggiungere lo Speckfest a Santa Maddalena, nella vicina Val di Funes, ai piedi del Gruppo Odle. Atmosfera più da sagra montanara con il celeberrimo salume affumicato a fare da incontrastato sovrano. Prima di riprendere il largo riesco a trovare il tempo di “cimentarmi” anche con l’inimitabile strauben, le frittelle tirolesi con zucchero a velo e marmellata di mirtilli rossi. Un autentico tuffo nel piacere. 
Appuntamento al prossimo anno adesso? Ovviamente sì, ma non c’è fretta. Prima ci sarà un altro evento da vivere appieno. “Ogni due anni a Valles (1.739 metri di altitudine), presso  la Malga Fane, si svolge la Festa del Latte la cui prossima edizione si terrà il 27-28 agosto 2016” conclude Marion: “Una due giorni durante la quale i contadini mostrano come si munge una mucca e come vengono prodotti burro, formaggio e panna. Qui non c’è wifi e per arrivarci bisogna camminare”. Già me lo vedo. Un mondo scandito da fiabe di latte, il salto nel fieno e gare di mungitura. Non mi resta che avere pazienza e poi potrò tornare ad assaporare la magia dell’Alto Adige. 

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