Si tratta di una delle più belle sorprese del campionato. Nonostante la rivoluzione attuata in sede di calciomercato e l’essersi affidata a un allenatore giovane, la Fiorentina si trova a ridosso delle grandi. E sta mettendo in mostra soluzioni di gioco a tratti entusiasamanti.

 
DIFESA A TRE DURA E COMPATTA – Da destra a sinistra: Roncaglia, Gonzalo Rodriguez, Savic. È questo il terzetto a cui, principalmente, Montella ha affidato la protezione della propria squadra. Si tratta di una linea possente, ma rapida. Che fa di compattezza e attenzione le proprie qualità migliori.
 
Senza mancare di ricorrere a interventi decisi, quando necessario. Rodriguez (scopertosi anche un fattore negli inserimenti offensivi), ne è il leader: duro quando serve, non si fa mai saltare con semplicità e, soprattutto, è pronto a raddoppiare sull’avversario più pericoloso. Roncaglia ha piedi buoni e consente alla squadra di  ripartre senza sprecare troppo. Savic, che da eterna promessa si sta finalmente dimostrando giocatore vero, sembra aver definitivamente scalzato Tomovic, dando un tocco di ulteriore talento alla difesa viola.
 
QUALITÀ IN MEZZO AL CAMPO – Come la si giri, il possesso palla è l’arma in più  della viola. Ed esso è reso possibile grazie a un centrocampo di grande qualità che rinuncia a veri e propri interditori, forte della corsa e dell’intelligenza tattica dei suoi componenti. Sulle fasce troviamo Cuadrado (praticamente un’ala: spinta costante) e Pasqual (terzino sì, ma dotato di gran tocco di palla).
  Vincenzo Montella

  Vincenzo Montella

 
Si tratta di due giocatori che hanno nel proprio dna la partecipazione alla fase offensiva. Ed è solo grazie alla loro convinzione e alla loro fisicità che non lasciano mai sguarnita la difesa. In mezzo, è un tripudio di piedi buoni. Borja Valero è il protagonista assoluto: si è calato totalmente nel progetto di Montella. Se la sua capacità in impostazione e inserimento non è mai stata in dubbio, fa specie vederlo ripiegare e raddoppiare, ogni qualvolta la viola perde palla.
 
Pizarro è il catalizzatore del gioco: non più di primo pelo, è regista navigato. Non spreca un pallone. Aquilani, quando sta bene, è una mezz’ala che può lanciare o calciare. In grado di velocizzare il gioco. Ruotano anche Romulo (giocatore completo) e Fernandez (talento enorme, con qualche difetto di personalità). Di mediani veri (ne sa qualcosa il ‘povero’ Migliaccio) neanche l’ombra.
 
JOVETIC PIÙ UNO – Stevan Jovetic è la stella della squadra. La sua classe è stata fondamentale, soprattutto in avvio di campionato. Quando, grazie alle sue giocate, la Fiorentina, ancora in cerca di un’identità, ha risolto partite delicate.
 
Adem Ljajic, dopo le brutte storie dello scorso anno, si è messo a disposizione. E a Montella piace schierarlo con Jovetic, formando una coppia di piccoletti terribili, in grado di tagliare e svariare, senza mai dare riferimenti all’avversario. 
 
Sta invece procedendo un po’ a rilento – complice qualche infortunio – l’inserimento di El Hamdaoui. Ma il marocchino è sempre stato un attaccante prolifico: troverà spazio. In tutto questo, si sta rilanciando anche il redivivo Toni: attaccante sempre utile per il proprio fisico e la propria intelligenza. 
 
Se Montella lo utilizzerà con saggezza nella rincorsa ai ‘piani alti’ della Serie A, potrebbe avere a disposizione un ariete in grado di fare per davvero da aprivarchi a Jovetic.

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