La Serie B 2016/17 va in archivio con verdetti di promozione piuttosto sorprendenti. Se il ritorno del Verona in Serie A era abbastanza prevedibile – ma è comunque stato più che sudato -, altrettanto non si può dire del ‘doppio salto’ compiuto da Spal e Benevento che, in due anni, passano dalla Lega Pro alla massima divisione. I Biancoazzurri di Ferrara ritrovano la Serie A dopo 49 anni, per i campani, invece, sarà esordio assoluto (diverranno la 67ª squadra a giocare la Serie A).
 
SPAL: TRIONFO INASPETTATO. Dopo ‘l’epoca d’oro’ degli anni ‘50 e ‘60, in cui era un habitué della Serie A, la Spal ha conosciuto l’inferno della Serie C2, due fallimenti e ben tre rifondazioni. I Biancoazzurri mancavano dalla Serie B dal 1993: impossibile, a inizio torneo, prevedere non solo la promozione diretta, ma anche la vittoria del campionato. 
L’obiettivo iniziale, più o meno dichiarato, non poteva che essere la salvezza. Anzi: i primi passi in Serie B (5 punti in 6 partite), avevano spaventato anche i più ottimisti. E invece – complice il complessivo equilibrio del torneo – gli uomini di Leonardo Semplici, a novembre, sono entrati tra le prime 5 e non ne sono più usciti. La svolta in marzo: il 4-1 in casa del Carpi significa primato. L’alta classifica, però, dà le vertigini e i ‘Cerbiatti’ perdono con Frosinone e Avellino. Semplici non perde il controllo del gruppo e, per 7 partite (5 vittorie), i Ferraresi non perdono più. L’ottavo match è il ko di Terni che però, grazie ai risultati sugli altri campi, vale comunque la promozione. Il segreto del doppio salto della Spal? La conferma del sorprendente gruppo della Lega Pro, completato da innesti di qualità superiore, senza salassi economici (terz’ultimo budget del torneo): Schiattarella, Antenucci, Floccari e Meret hanno fatto la differenza.
 
VERONA: SOLLIEVO DOPO LA TEMPESTA. Dopo l’ultimo posto dello scorso Campionato di Serie A – caratterizzato da infortuni ed errori imprevedibili – l’Hellas Verona centra un’immediata promozione e torna nella massima Serie dopo solo un’annata di ‘Purgatorio’. Gli Scaligeri erano stati costruiti per dominare il torneo ma, a dispetto di un ottimo avvio, il loro percorso è stato tutt’altro che lineare e semplice. Affidato a Fabio Pecchia, il Verona è ripartito da Pazzini e Romulo e dagli indovinati acquisti di Bessa, Fossati, Franco Zuculini e Nicolas. Però, dopo 7 vittorie in 10 giornate (caratterizzate dai gol a raffica di Capitan Pazzini, capace di mettere a segno addirittura 3 doppiette consecutive), qualcosa si è rotto. Il mercato di riparazione è stato condotto al risparmio e la rosa ha cominciato a denunciare qualche limite. 
Il Verona ha sempre cercato di giocare un calcio propositivo e di qualità. Ergo: dispendioso. Quando gli Scaligeri non sono stati in grado di ‘fare il proprio gioco’ tecnico, i risultati sono cominciati a scarseggiare. 
Il durissimo e lunghissimo Campionato di Serie B, via via, ha presentato il conto e, quella che doveva essere una marcia trionfale, si è trasformata in un percorso irto di ostacoli e pieno di pause. Alla fine, nonostante tutto, il lieto fine, garantito dalla qualità e dalla forza d’urto di un attacco secondo solo a quello della Spal quanto a prolificità. 
 
BENEVENTO: LA SORPRESA PIÙ CLAMOROSA. Il Benevento ha compiuto il ‘doppio salto’ dalla Lega Pro alla Serie A. Per i campani si tratterà dell’esordio assoluto in massima serie e – Juventus a parte – non era mai accaduto che una squadra, alla prima volta in Serie B, centrasse subito la promozione. 
Il cammino  è stato il più sofferto: gli uomini di Marco Baroni sono passati per i preliminari dei playoff, prima di trionfare nella doppia finale contro il Carpi (e anche questo ‘percorso completo’ è una prima volta storica). E dire che il Benevento vantava anni di delusioni in post-season: ben 12 i Playoff falliti in tante stagioni di Lega Pro. Alla base di questa cavalcata, l’idea di calcio molto spregiudicato di Baroni (divenuto un po’ più prudente solo nel finale di stagione) che, puntando forte sui tanti giovani in prestito, ha messo insieme una squadra rapida e spettacolare. Nonostante qualche fatica di troppo in termini realizzativi, i Giallorossi hanno potuto contare sull’esplosione del ‘vecchio’ Ceravolo, oltre che sulle tante ‘stelline’ arrivate in prestito: Cragno, Venuti, Chibsah, Falco e Puscas (autore dello storico gol-promozione). 
 

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