Saranno proiettati 7 tra film, documentari e serie tv nella selezione ufficiale provenienti da 24 Paesi. Ci saranno 2 eventi speciali e 3 film in collaborazione con Alice nella città. Poi 9 film e documentari nelle linee di programma Work in Progress, Hidden City, Riflessi, 3 retrospettive, 10 incontri e 11 omaggi. 
Sono questi i numeri della 10° edizione della Festa del Cinema di Roma (16-24 ottobre), prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma di cui Piera Detassis è il presidente. Fulcro della manifestazione, l’Auditorium Parco della Musica realizzata da Renzo Piano. Insieme a esso, molti altri luoghi della Capitale ospiteranno proiezioni ed eventi collaterali.
 
Ad aprire il festival “Truth” del regista esordiente James Vanderbilt, già sceneggiatore dei due Spider-Man con Andrew Garfield, Zodiac, i remake di Total Recall – Atto di forza e RoboCop. Al centro della vicenda, il “Rathergate”, ossia i presunti favoritismi ricevuti dal futuro presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, per evitare il Vietnam; tra i protagonisti, i premi Oscar Cate Blanchett e Robert Redford. Restando sul fronte d’oltreoceano, c’è molta attesa per “Freeheld: Amore, giustizia, uguaglianza” (di Peter Sollett) con Julianne Moore e ancor di più per “The Walk”, il nuovo film di Robert Zemeckis con Joseph Gordon-Levitt nei panni (veri) di Philippe Petit, il funambolo francese che camminò su di una fune d’acciaio tesa tra le due torri del World Trade Center. 
 
A tenere alto l’onore di casa ci penseranno “Alaska” (di Claudio Cupellini) con Elio Germano, “Dobbiamo parlare” (di Sergio Rubini) con Fabrizio Bentivoglio e Isabella Ragonese, quindi il documentario “Registro di classe – Parte prima 1900-1960” di Gianni Amelio. Monica Bellucci invece sarà la star del film canadese “Ville-Marie” (di  Guy Édoin).
Le star si sa, sono quelle che il grande pubblico vuole incontrare e in questa X edizione la Festa di Roma proporrà incontri con personaggi di grande spessore, a cominciare dall’attore inglese Jude Law, due volte candidato all’Oscar e visto di recente nel drammatico “Black Sea”. Spazio poi ai registi Paolo Sorrentino e Todd Haynes, quindi al nostrano Paolo Villaggio. Altre due personalità presenti che non hanno bisogno di presentazioni, il direttore d’orchestra Riccardo Muti e l’architetto Renzo Piano. Quattro gli incontri a coppie: il regista Wes Anderson e la scrittrice Premio Pulitzer Dona Tartt; i maestri horror Dario Argento e William Friedkin; il regista Joel Coen e Frances McDormand, che proprio diretta da quest’ultimo vinse l’Oscar come Miglior attrice protagonista in “Fargo” (1996). Comicità allo stato puro infine con Paola Cortellesi e Carlo Verdone, partner di set in “Sotto una buona stella” (2006). 
Senza nulla voler togliere ai registi Antonio Pietrangeli e Pablo Larrain, la copertina delle retrospettive è per la fabbrica delle meraviglie Pixar Animation Studios. Il pubblico potrà così godersi tutti i loro film realizzati, incluso l’ultimo acclamatissimo “Inside Out”. Sarà poi presentato un footage del nuovo lungometraggio animato “Il viaggio di Arlo” (di Peter Sohn), in arrivo nelle sale italiane il 25 novembre.
 
Via poi al “valzer” degli omaggi. Solo a nominarli si sentono i brividi per una tale e sontuosa scorpacciata di settima arte: Ettore Scola, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, Pier Paolo Pasolini, Ingrid Bergman, Francesco Rosi, Luis Buñuel, Stanley Kubrick, Frank Sinatra, le interviste di François Truffaut ad Alfred Hitchcock, Franco Rossi e per finire Sergio Corbucci.
In perfetta sintonia con la città, a chiudere la manifestazione sarà la proiezione di una versione estesa de “La grande bellezza, premio Oscar come Miglior film straniero 2014, con quaranta minuti di scene inedite. Parafrasando l’Achille-BradPittiano di Troy: “Sapete cosa c’è ad aspettarvi, lì, davanti al grande schermo? La festa del cinema di Roma. Andate. È vostra!”.
 

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