LA PARTITA – Nonostante l’importanza della gara, nella rincorsa al terzo posto dei rossoneri, lo stadio ‘Giuseppe Meazza’ non si presenta certo con il pubblico delle grandi occasioni (circa 34mila tifosi).

L’atmosfera, però, è da subito quella giusta visto che la curva, con cori e striscioni, prende immediatamente le difese di mister Allegri, recentemente messo in dubbio dalla società per bocca del suo Presidente, che ha ammesso di gradire l’arrivo di Seedorf sulla panchina del Milan.

  L’atmosfera a San Siro

  L’atmosfera a San Siro

I rossoneri comandano il gioco per larghi tratti ma viaggiano sotto ritmo, anche per i meriti di un Catania compatto e ordinato, che attende gli avversari cercando poi di colpire in contropiede. Quando poi i padroni di casa riescono a perforare le maglie della difesa siciliana, trovano sulla loro strada un Frison in serata di grazia (il vice-Andujar, autore di 4 o 5 miracoli, si rivelerà il migliore in campo).

Alla mezz’ora, nell’incredulità generale, è il Catania a passare in vantaggio: Legrottaglie sfrutta la risaputa debolezza del Milan sulle palle da fermo e, con un bel colpo di testa, batte Amelia. A quel punto i rossoneri accelerano, collezionando palle da gol in serie e trovando il pari allo scadere del primo tempo, con un bel diagonale di Flamini.

I primi 20 minuti della ripresa vedono il Milan ‘mollemente’ riversato in avanti. Tante occasioni, il solito grande Frison e poca cattiveria. Maran ha ridisegnato il Catania: la nuova difesa a tre è funzionale e limita notevolmente le incursioni dei milanisti. Serve un’altra ‘sberla’ per scuotere i padroni di casa. E arriva al 65’: palla persa da Nocerino, gran lancio di Izco per Bergessio che, a tu per tu con Amelia, finalizza grazie a un morbido pallonetto.

Mancano 25’ e il Milan è di nuovo sotto. Allegri prova la carta del doppio centravanti, schierando Pazzini con Balotelli. E il coraggio dell’allenatore toscano è premiato: passano 7’ e Super Mario – piuttosto abulico per tutto il secondo tempo – scaglia una sassata in porta. Frison ribatte corto e il ‘Pazzo’ è lestissimo a ribadire in rete. San Siro esplode. Assieme alla furia del Catania, che si lamenta per un fallo di Boateng su Gomez, in avvio d’azione. Dopo soli 3’, il Milan si porta in vantaggio con un’altra rete da distanza ravvicinata firmata da Pazzini. Nel finale di gara c’è gloria anche per Balotelli dal dischetto. Tre punti fondamentali, in ottica terzo posto.

  Mathieu Flamini

  Mathieu Flamini

ZONA MISTA – In zona mista, ai microfoni dell’inviato de L’Italo-Americano, i catanesi ribadiscono il rammarico per la rimonta subita: Legrottaglie è molto schietto “Loro non ci credevano più, dopo il secondo svantaggio. Gli episodi ci hanno condannato. Poteva essere la ciliegina per la nostra stagione”. Gli fa eco ‘Papu’ Gomez: “Il fallo su di me era netto: ho ancora sul polpaccio i segni dello scarpino di Boateng”.

Diverso l’umore in casa Milan: Captian Bonera elogia lo spirito della squadra “bravissima a reagire” e cerca di spiegare l’ennesimo gol subito su calcio da fermo: “Errore collettivo: volevamo stare alti, ma qualcosa è andato storto”. Raggiante anche Flamini, al terzo gol in quattro partite: “Quando gioco cerco sempre di dare il massimo – dice il francese – e la ritrovata vena realizzativa mi fa molto piacere. Sono concentratissimo sulla caccia al terzo posto: è fondamentale per il Milan e i suoi tifosi”.  

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