È stato uno dei tormentoni che hanno caratterizzato tutto il calciomercato interista. Quello estivo, come quello invernale: la necessità  di trovare una prima punta, un vice-Milito a cui affidare le sorti realizzative del gioco di Stramaccioni.
 
In estate, tra numerose perplessità, erano arrivati solo giocatori di grande qualità  ma con caratteristiche del tutto differenti da quelle del centravanti: Coutinho, Palacio e Cassano. Che si aggiungevano a Sneijder e Alvarez, altri trequartisti. Era parso chiaro, invece, come all’organico interista mancasse del tutto un’alternativa al centro dell’attacco, in grado di sostituire, far rifiatare e supportare Diego Milito.
 
Il Principe, a 33 anni, difficilmente avrebbe potuto reggere tutto il peso dell’attacco interista, da solo, nell’arco dell’intera stagione. E, a conferma di ciò, sono arrivati i numerosi malanni fisici che hanno tormentato l’argentino dopo la sosta natalizia, relegandolo ai margini nelle ultime 8 giornate, ed evidenziando i problemi dell’Inter legati alla sua assenza.
 
Oltre al lancio forzato del giovane Livaja (talentuoso, ma acerbo), Stramaccioni ha spesso posizionato Palacio al centro dell’attacco. L’ex genoano, per quanto ‘facile al gol’, non è mai davvero a suo agio come prima punta solitaria. Perso un realizzatore vero, l’Inter ha cominciato a trovare il gol con maggiore fatica, accentuando inevitabilmente la tendenza allo sbilanciamento, già messa in mostra in avvio di stagione.
 
Ecco, allora, durante il mercato di gennaio, il ritorno delle voci circa un’Inter a caccia di una prima punta, di un vice-Milito. Ma qualcosa è andato storto. È arrivato solo il ‘vecchio’ Rocchi (quarta scelta dell’attacco laziale) e Stramaccioni non ha mai dimostrato di credere in lui, schierandolo col contagocce. In chiusura di mercato, poi, per assicurarsi l’atalantino Schelotto, i nerazzurri si sono privati anche di Livaja, che è finito a Bergamo.
 
La sensazione, insomma, era quella che solo il ritorno a pieno regime del Principe avrebbe potuto restituire all’Inter un gioco sicuro ed efficace. Ecco perché, dopo Natale, l’impegno di Milito è stato centellinato. Ecco perché si è cercato di avere ogni cautela, non forzandone il recupero.
Ma poi il dramma di giovedì scorso, in Europa League contro il Cluji. Un infortunio del tutto improvviso e imprevisto – con la lesione al crociato anteriore, al collaterale esterno e alla capsula posteriore del ginocchio sinistro – che terrà il Principe lontano dai campi per almeno sei mesi. Quasi una beffa, vista tutta la vicenda.
 
E ora? Si dice che l’Inter stia cercando di tesserare un attaccante svincolato (van Nistelrooy, Carew, Emile Mpenza i più gettonati), ma Stramaccioni non pare convinto. E sarà proprio il tecnico romano a dover trovare una soluzione tattica in grado di sopperire all’assenza di una prima punta affidabile. Compito tutt’altro che facile, ma da cui dipenderà l’esito della stagione dell’Inter.

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