(Ph Jan Claus da Pixabay)

Purtroppo non è stata colpa del tempo incerto o delle temperature basse di quest’inizio di primavera. Non è stato il meteo che ha scoraggiato le tradizionali gite fuori porta di Pasqua e Pasquetta.  “I dati previsionali di Pasqua sono l’ennesima conferma di come l’Italia stia purtroppo vivendo una crisi epocale, che rischia di far tornare l’economia turistica ai livelli post Seconda Guerra Mondiale”.   Tutt’altro che incoraggiante la lettura dell’indagine previsionale effettuata nei giorni scorsi dall’Istituto Acs Marketing Solutions da parte del presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. Se le cose non cambieranno, se presto non arriveranno contromisure dal governo, nel giro di pochi mesi, ha detto, migliaia di alberghi rischiano la chiusura.  Gli italiani che non hanno fatto nemmeno un giorno di vacanza a Pasqua sono stati 52 milioni.   

A causa della crisi, gran parte degli italiani non ha soggiornato in strutture ricettive e solo in 8,2 milioni (rispetto ai 9,5 mln del 2012) hanno dormito almeno una notte in albergo facendo segnare un pesante -14,1% sui flussi turistici. Le case di parenti e amici (scelte dal 28,1% del campione) sono risultate più gettonate delle strutture alberghiere (preferite dal 27,6%). Le presenze in hotel sono calate dello 0,8% mentre sono aumentate quelle in Bed&Breakfast (dal 2 al 6,1%); in flessione anche l’agriturismo (-1%).  La spesa media procapite (comprensiva di trasporti, cibo, alloggio e divertimenti) si è attestata sui 317 euro rispetto ai 329 del 2012 (con un calo del 3,6%) generando un giro d’affari di 2,59 miliardi (rispetto ai 3,13 miliardi del 2012) per un decremento complessivo del 17%.   

Una crisi che, erodendo i risparmi e non solo i guadagni, si sta dimostrando capace di cambiare consolidati costumi sociali: negli anni passati la prenotazione tipica per Pasqua contava 3 notti, con soggiorni che iniziavano venerdì e finivano lunedì. Ora sempre più spesso si scende a uno o due pernottamenti. Così come sono in aumento i clienti che preferiscono risparmiare facendo colazione fuori o chiedendo sconti su tariffe ribassate.


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