Ciak si gira! L’edizione 2012 di Cinema Italian Style promette un viaggio tra la passata, brillante Italia dell’epoca di Cinecittà e le attuali questioni sociali che agitano la penisola.

 
Il Festival ha preso il via il 13 Novembre all’Egyptian Theatre di Hollywood, con la proiezione di Two Women  (La Ciociara) di Vittorio De Sica, che ha voluto celebrare simbolicamente sia il cinquantenario dell’Oscar che Sofia Loren vinse come migliore attrice, sia il centenario della nascita di Carlo Ponti, produttore e, a quel tempo, marito della Loren. “Before I made ‘Two Women’, I was a performer. Afterward, I was an actress”, disse una volta la Loren.
 

Fotografia di una giovane Sofia Loren con il marito, il produttore Carlo Ponti

La pellicola, tratta da un romanzo di Alberto Moravia, racconta la storia di due donne, madre e figlia, vittime dei crimini commessi dalle truppe nemiche durante la Seconda Guerra Mondiale. Quando uscì nel 1960, il film registrò un successo al box-office superiore ad ogni aspettativa, e questa volta il pubblico americano ha potuto vederlo esattamente come cinquant’anni fa.  
 
Un capolavoro seguito il giorno dopo dal recentissimo Caesar Must Die (Cesare deve morire) di Paolo e Vittorio Taviani, che ha inaugurato ufficialmente il festival. In presenza dei registi, si è discusso del film-documentario vincitore dell’Orso d’Oro all’ultimo Festival Internazionale del Cinema di Berlino.
 
“Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione” dice uno degli attori protagonisti; una frase che spiega già tutto, dato che gli attori sono i veri prigionieri del carcere di Rebibbia a Roma. I Taviani guardano ai detenuti in modo del tutto nuovo, come soggetti artistici, come fautori d’arte. Se l’arte può invadere le celle, i detenuti possono liberarsi delle barriere con la loro forza creativa.
 
In programma per i prossimi giorni film altrettanto validi:  Steel (Acciaio) di Stefano Mordini, Il Rosso e il Blu di Giuseppe Piccioni; Kryptonite! (La Kryptonite nella Borsa) di Ivan Cotroneo, One day more (il Giorno in più) di Massimo Venier; Diaz: Don’t Clean Up This Blood (Diaz) di Daniele Vicari, The Entrepreneur (L’Industriale) di Giuliano Montaldo, Magnifica Presenza di  Ferzan Ozpetek, The Big Heart of Girls (Il Cuore grande delle ragazze) di Pupi Avati, A Flat for Three (Posti in piedi in paradiso) di Carlo Verdone e The First on the List (I Primi della lista) di Roan Johnson.
 
Una rassegna che, oltre a portare a Los Angeles il cinema italiano più contemporaneo, giovane e seducente, regala anche uno sguardo sull’Italia di oggi. Raramente si assiste a manifestazioni mediatiche e culturali capaci di dipingere un Paese con tale precisione emotiva; Cinema Italian Style lo fa portando sul grande schermo storie di vita odierna.
 
Siate pronti a rivedere tenacia e speranze di un’Italia giovane, ma anche ad indignarvi e imbarazzarvi di fronte alla cruda rappresentazione di un Paese malato, tra crisi economica, paranoia politica, rifiuto delle diversità, disinformazione e diseducazione. L’arte, da parte sua, si mette a servizio della società, offrendo una spinta ad aprire gli occhi a chi vorrà ascoltarne i messaggi.
 
Cinema Italian Style è promosso da Cinecittà Luce e American Cinematheque, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Italian Trade Commission, Los Angeles, Pinko, Alberto Moretti, Baci Perugina, Rossano Ferretti ed E.L.M.A (European Languages and Movies in America). In collaborazione con Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles. Presentato sotto gli auspici del Consolato Generale d’Italia a Los Angeles.

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