Ci sono le scale, il mare, l’orizzonte lontano, l’ascesa di un uomo verso il suo sogno, il tutto immerso nel sole abbagliante di un paesaggio mediterraneo: l’affiche ufficiale del Festival di Cannes 2016  ricorda una citazione dai forti significati simbolici: “Il cinema sostituisce nel nostro sguardo un mondo che si accorda ai nostri desideri”. L’immagine, tratta da un fotogramma de “Il disprezzo” di Jean-Luc Godard, mostra un uomo (Michel Piccoli) che sale il tetto-scalinata proteso verso il cielo di Villa Malaparte a Capri. 
Un sogno, dove freudianamente si realizzano i desideri umani e una speranza per un mondo migliore?   
 
Per la terza volta toccherà a Woody Allen aprire il Festival. Dopo “Hollywood Ending” nel 2002 e “Midnight in Paris” nel 2011, sarà la volta di “Café society” che debutterà fuori concorso l’11 maggio sul palcoscenico del Grand Theatre Lumière, un’intensa storia d’amore con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart e Steve Carell sullo sfondo della Hollywood anni ‘30. 
Se per l’Italia non correrà alcun film per la Palma d’oro, quasi impossibile ripetere la tripletta Garrone-Moretti e Sorrentino dell’anno scorso, quest’anno ci sarà nella sezione Un Certain Regard, “Pericle il nero”, di Stefano Mordini, noir esistenziale con riscatto finale tratto dal romanzo di Giuseppe Farrandino  interpretato da Riccardo Scamarcio e Valeria Golino, quest’ultima anche nella giuria principale guidata dal regista australiano George Miller.  
 
“Quest’anno è andata così – ha esordito in conferenza stampa il direttore del Festival Thierry Frémaux – ma l’Italia rimane nel nostro cuore”. 
In compenso gli Stati Uniti sono molto ben rappresentati nel cartellone di Cannes 2016 con tre film in corsa per il Palmarès:   “Paterson” di Jim Jarmusch con Adam Driver. Il regista ribelle americano sarà presente anche nella sezione di mezzanotte con il documentario Gimme Danger  su Iggy Pop. Poi “Loving” di Jeff Nicols con Ruth Negga e Joel Edgerton, che formano una coppia che combatte i pregiudizi razziali negli Usa anni ’50, e infine “The last face” di Sean Penn,  dramma sociale con Javier Bardem e Charlize Theron impegnati in Africa come volontari.   
 
Tre su quattro i film targati Usa nei fuori concorso, in anteprima mondiale: “Disney’s the Big – Il grande gigante gentile”, il nuovo film di Stephen Spielberg che in Italia sarà distribuito da Medusa a partire dal 1 gennaio 2017, “Money Monster – L’altra faccia del danaro” dell’attrice e produttrice Jodie Foster con George Clooney e Julia Roberts, e “The nice guys” di Shane Black, un thriller con Russel Crowe e Ryan Gosling ambientato nella Los Angeles anni ’70 distribuito in Usa dalla Warner Bros e in Italia dalla Lucky Red.
Nella sezione “Un certain Regard” saranno in gara gli statunitensi Michael O’Shea con “The Transfiguration” e Matt Ross con “Captain fantastic”. La lezione di cinema sarà tenuta da  William Friedkin, figura di prua della storia del cinema americano (French Connection, L’Esorcista). 
 
Il cartellone presenta maestri venerati e new entry per un totale di 49 film provenienti da 28  Paesi scelti dopo averne visionati 1869. Molta Europa e poco Oriente, fra cui “The Salesman” dell’iraniano Asghar Farhadi e il sud coreano Park Chan-wook in gara con “Agassi, the handmaiden”. 
 
Il cartellone si preannuncia pieno di star e di grandi firme, un concentrato di  autori  che  hanno fatto la storia del cinema contemporaneo e di giovani  che hanno già dato prove convincenti di genialità. In concorso ci saranno i pluripremiati fratelli Jean-Pierre e Luc  Dardenne  (La fille inconnue), Ken Loach (I, Daniel Blake), Pedro Almodovar (Julieta), il sulfureo fiammingo Paul Verhoeven (Elle) con Isabelle Huppert. Produzione danese-americana per Nicolas Winding Refn (The neon demon)  horror cannibale nell’ambiente delle modelle, il giovane e talentuoso regista canadese Xavier Dolan (Juste la fin du monde).  In gara anche i due rumeni  Christian Mungiu (Bacalaureat) già vincitore di una Palma d’oro  per “4 mesi, 3 settimane e 2 giorni” e Cristi Puiu (Sierranevada),  il filippino Brillante Mendoza (Ma’Rosa) mentre per il Brasile corre Filho Kleber Mendonca (Aquarius). 
 
Parecchie opere prime al Certain Regard, fucina di giovani talenti, registi  provenienti da aree geografiche fra le più diverse: Iran, Singapore, Egitto, Giappone, Israele, Finlandia, Argentina, Corea del Sud, con  particolare attenzione al cinema d’autore.  Da tener d’occhio nella sezione speciale Paul Vecchiali, 85 anni, per la prima volta a Cannes (Le cancre) e “L’Ultima spiaggia” di Thanos Anastopoulos e Davide  del Degan.
 
 Maestro di cerimonie, l’attore  e umorista francese Laurent  Lafitte. A celebrare i fasti del divismo con il glamour e il festoso rituale della “montée des marches”, lungo la scalinata del Palais des Festivals, una pioggia di  star. 
 
Si attendono fra gli altri George Clooney, Julia Robert, Ryan Gosling, Russel Crowe, Ellen Fanning, Jesse Eisenberg, Marion Cotillard, Vincent Cassel, Fabrice Luchini, Juliette Binoche,  Kristen  Stewart. 
 
Con loro e per loro 4500 giornalisti accreditati e più di 300 televisioni che in  dieci giorni metteranno in scena il rito sempre uguale e sempre nuovo che trasforma Cannes, con 20 milioni di investimento e una ricaduta stimata di altri 250, in un set cinematografico a cielo aperto. 
 
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