Traveling for real may be difficult right now, but nothing says we can’t travel with our minds or preparing for our next trip somehow. To do both at once, I thought it may be nice to take an ideal taxi ride — walking may take too long and, with all those Sanpietrini, we may get sore feet if our shoes are not comfortable! — through Rome’s many quartieri and rioni to find out where they get their curious names from. Because some of them, I’m telling you, are really quirky indeed.
First things first, though. What’s the difference between rioni andquartieri? The division has pretty traditional roots and is still in use administratively today: the city is, indeed, divided in 22 rioni, comprised within the perimeter of the Mura Aureliane (the Aurelian Walls), and 35 quartieri, which are outside of them.
Let’s start from the very heart of Rome, where the Tiber flows quietly and famous Trastevere lies, with all its colors and voices. On the other side of the river, we find the Rione della Regola. Considering we’re in one of the world’s holiest cities, and that the word “regola” means “rule,” you may think the area gets its name from monastic rules of some sort, but that’s not the case. In fact Rione della Regola is named after the Latin word arenula — by the way, as you may expect, Latin will make a welcome appearance in more than one occasion in this article — which means “sand,” and it refers to the fine sand-like soil the Tiber would leave behind after flooding the area.
Just a tad outside the Centro Storico, we find one of the city’s most quintessential areas, La Garbatella, in the Ostiense borough. A typical popular quarter, La Garbatella is often used as a film set, so you may be more familiar with it than you think. Its name is a bit of a mystery, though, because there are several stories attempting to explain it. The first says “garbatella” comes from a peculiar method to grow vines typical of the area, once called “a barbata,” transformed into “garbatella” after a series of phonetic changes. Another wants to associate the name to that of a woman, “Garbata” who’d have owned a tavern in the area centuries ago. Of her, however, we know nothing…
Torpignattara is the curious name of an area within the Municipio V of Roma Capitale, east of the city centre. Its name, which sounds quite funny if you ask me, has historical and archaeological origins. Here, you’ll find the Mausoleum of Elena, the mother of Emperor Constantine. Once upon a time, the building, which is still visible today, was topped by a series of amphorae called familiarly pignatte. Locals nicknamed the mausoleum the “tower of pignatte,” or torre delle pignatte, and the step from that to Torpignattara is pretty short.
Always in the Municipio V, we find another popular place in Rome, Il Quadraro, part of the quartiere Tusculano. While the origins of the name are far from certain, they appear nevertheless to originate back in Roman times: some believe the word “quadraro” could be the deformation of Guatralis, the name of a farmer who had received in concession a large estate in the area. However, the true historical importance of the Quadraro comes from the years of the Second World War, when it was known for being a stronghold for Italy’s Resistenza, and one of the safest places for Roman Jews to find refuge, second only to the Vatican. This is why its name is painfully associated to the deportation to Germany, in 1944, of about 1000 people, in a dramatic episode known as the rastrellamento del Quadraro.
In the eastern part of the city, we also find the mysteriously named Centocelle area. Once again, we can’t be sure where its name — which translates literally in “a hundred cells “— comes from, but we can say with a certain degree of certainty that the ancient Romans have something to do with it. Apparently, it comes from the Latin centum cellae, meaning either “a hundred rooms,” or more generally, “a hundred spaces.” It is likely that the “spaces” our forefathers referred to were the arches of the Aqua Alexandrina aqueduct.
If we move south-west towards Ostia, we’ll meet Infernetto. Yes, Infernetto as in “small hell,” and this is just what it means. The most common story told to explain the origin of this peculiar name lead us back to a time when the area was filled with coal mines and factories, which would fill the sky with dark smoke and flames one could see from pretty far away. It look like hell was just there, quite literally on Saint Peter’s footstep.
Last but not least, Saxa Rubra.We went fully Latin here, because the name doesn’t even come from Latin, it is in Latin. Saxa rubra means “red stones” and refers pretty clearly to the reddish tufa typical of the area. And it’s not a case that the borough around it is called Grottarossa, or red cave.
Viaggiare per davvero può essere difficile in questo momento, ma nulla ci impedisce di viaggiare con la mente o di prepararci per il nostro prossimo viaggio in qualche modo. Per fare entrambe le cose in una volta sola, ho pensato che sarebbe stato bello fare una corsa ideale in taxi – camminare potrebbe richiedere troppo tempo e, con tutti quei Sanpietrini, potremmo avere i piedi doloranti se le nostre scarpe non sono comode! – attraverso i tanti quartieri e rioni di Roma per scoprire da dove prendono i loro curiosi nomi. Perché alcuni di essi, ve lo assicuro, sono davvero stravaganti.
Ma prima le cose importanti. Qual è la differenza tra rioni e quartieri? La suddivisione ha radici piuttosto tradizionali ed è ancora oggi in uso amministrativamente: la città è infatti divisa in 22 rioni, compresi nel perimetro delle Mura Aureliane, e 35 quartieri, che sono al di fuori di essi.
Partiamo dal cuore di Roma, dove scorre tranquillo il Tevere e dove si trova il famoso Trastevere, con tutti i suoi colori e le sue voci. Dall’altra parte del fiume troviamo il Rione della Regola. Considerando che siamo in una delle città più sacre del mondo, e alla parola “regola” che significa norma, si potrebbe pensare che la zona prenda il nome da una qualche regola monastica, ma non è così. Infatti il Rione della Regola prende il nome dalla parola latina arenula – tra l’altro, come ci si può aspettare, il latino farà bella presenza in più di un’occasione in questo articolo – che significa “sabbia”, e si riferisce al fine terreno sabbioso che il Tevere si lasciava dietro dopo aver inondato la zona.
Appena un po’ fuori dal Centro Storico, troviamo una delle zone più caratteristiche della città, La Garbatella, nel quartiere Ostiense. Tipico quartiere popolare, La Garbatella è spesso utilizzata come set cinematografico, quindi è più familiare di quanto non si pensi. Il suo nome, però, è un po’ un mistero,perché ci sono diverse storie che cercano di spiegarlo. La prima dice che “garbatella” deriva da un particolare metodo di coltivazione della vite tipico della zona, un tempo chiamata “a barbata”, trasformata in “garbatella” dopo una serie di cambiamenti fonetici. Un altro vuole associare il nome a quello di una donna, “Garbata”, che secoli fa avrebbe posseduto un’osteria della zona. Di lei, però, non sappiamo nulla…
Torpignattara è il curioso nome di una zona all’interno del V Municipio di Roma Capitale, ad est del centro della città. Il suo nome, che suona abbastanza buffo a mio parere, ha origini storiche e archeologiche. Qui si trova il Mausoleo di Elena, la madre dell’imperatore Costantino. Un tempo l’edificio, ancora oggi visibile, era sormontato da una serie di anfore chiamate familiarmente pignatte. Gli abitanti del luogo soprannominarono il mausoleo “torre delle pignatte” e il passo da quello a Torpignattara è stato piuttosto breve.
Sempre nel V Municipio, troviamo un altro luogo popolare a Roma, Il Quadraro, parte del quartiereTusculano. Le origini del nome sono tutt’altro che certe, ma sembrano comunque risalire all’epoca romana: alcuni ritengono che la parola “quadraro” possa essere la deformazione di Guatralis, il nome di un contadino che aveva ricevuto in concessione una grande tenuta nella zona. Tuttavia, la vera importanza storica del Quadraro deriva dagli anni della Seconda Guerra Mondiale, quando divenne noto per essere una roccaforte della Resistenza italiana, e uno dei luoghi più sicuri per gli ebrei romani in cui trovare rifugio, secondo solo al Vaticano. Per questo il suo nome è dolorosamente associato alla deportazione in Germania, nel 1944, di circa 1000 persone, in un drammatico episodio noto come rastrellamento del Quadraro.
Nella parte orientale della città, troviamo anche la zona di Centocelle dal nome misterioso. Ancora una volta, non possiamo essere sicuri da dove derivi il nome ma possiamo dire con un certo grado di sicurezza che gli antichi romani c’entrino qualcosa. Apparentemente, deriva dal latino centum cellae, che significa “cento stanze”, o più in generale “cento spazi”. È probabile che gli “spazi” a cui si riferivano i nostri antenati fossero gli archi dell’acquedotto Aqua Alexandrina.
Se ci spostiamo a sud-ovest verso Ostia, incontreremo Infernetto. Sì, Infernetto come “piccolo inferno”, e questo è proprio ciò che significa. La storia più comune raccontata per spiegare l’origine di questo nome così particolare ci riporta a un tempo in cui la zona era piena di miniere di carbone e fabbriche, che riempivano il cielo di fumo scuro e fiamme che si vedevano da molto lontano. Sembrava che l’inferno fosse proprio lì, letteralmente sulle tracce di San Pietro.
Infine, ma non meno importante, Saxa Rubra. Qui siamo passati completamente al latino, perché il nome non solo viene dal latino, ma è in latino. Saxa rubra significa “pietre rosse” e si riferisce abbastanza chiaramente al tufo rossastro tipico della zona. E non è un caso che il quartiere che lo circonda si chiami Grottarossa.
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