Oggi l’uomo sfreccia sulle strade. Raggiunge le mete più lontane in cielo. Attraversa gli oceani a bordo di palazzi naviganti. Volteggia nello spazio. È il progresso. Un modernismo però che non è mai riuscito a intaccare il fascino del cavallo. 
Ogni anno, puntuale a Verona, si celebra questo meraviglioso animale con un evento di livello mondiale, Fieracavalli, di cui la 117° edizione ha riportato negli immensi spazi  di Veronafiere, la più importante rassegna internazionale dedicata al panorama equestre, con focus su turismo e sport in sella. 
Complice un sole splendente per tutta la durata della manifestazione, nell’ultima edizione i 12 padiglioni e le aree esterne sono state invase da oltre 160mila visitatori che hanno  così potuto scoprire oltre tremila esemplari equini (400 in più dell’anno precedente) di 60 razze da tutto il mondo: dal più piccolo esistente, il Falabella (80 cm) al più “grandicello” Shire, gigante mansueto di due metri al garrese, passando per alcuni rari esemplari come l’incrocio tra cavallo e zebra Zebrallo Malawi. 
Tanti i quadrupedi, ma non sono stati da meno i “bipedi” con 750 espositori e presenze registrate anche da Argentina, India, Oman, Svezia e Cina. 
“Ho iniziato ad andare a cavallo all’età di 8-9 anni. Il come non lo so. Lo sentivo e basta che era ciò che volevo” racconta la giovane cavallerizza veneziana Camilla, sbarcata anche quest’anno a Verona. “Mi piace – ci dice – Fieracavalli. È un incontro di tutte le culture equestri. Il cavallo sotto ogni punto di vista. Unica nota stonata, il grande stress per gli animali. Sono creature che prediligono pace, tranquillità e la routine. Credo che preferiscano starsene nel loro paddock a mangiucchiare l’erbetta che qui in esposizione”.
 
Tradizione, cultura e business. Il mondo di Fieracavalli è un viaggio a 360 gradi nel mondo equino, spaziando tra i vari padiglioni tematici Westernshow, Villaggio del Bambino, Salone del Cavallo Arabo, Salone Cavallo Iberico e Frisone. 
A dir poco mozzafiato il passaggio delle carrozze storiche attraverso la città di Romeo e Giulietta, Arena inclusa.
 
Fieracavalli è sempre più un volano di economia per tutto il territorio nazionale. Forte di oltre settemila chilometri di tracciati percorribili, oltre 120mila appassionati e 4.500 agriturismi coinvolti, l’equiturismo è un settore in crescita. Sull’argomento è stata presentata in anteprima la guida Italia a cavallo, realizzata con il Touring Club Italiano. Altro esordio, il Salone del Turismo Rurale, start-up di Veronafiere con 200 espositori alla scoperta delle tipicità dei territori. 
Cliente fisso della manifestazione, lo sport che con Jumping Verona ha portato i campioni internazionali della Coppa del Mondo di salto ostacoli del circuito Fei e le giovani promesse della sella italiana. Notevole infine, il Gala d’Oro “Ladies”, lo spettacolo di arte equestre svoltosi nelle ultime due giornate.
Per chi lo conosce, Fieracavalli è un appuntamento segnato in agenda da mesi. Per chi invece non è troppo abituato a frequentare maneggi e scuderie, è un’occasione per scoprire una realtà fatto di genuinità, fatica e passione. Avamposto per sentire se l’ebbrezza di salire in sella potrà diventare un prolungamento della propria anima. 
 
Ma che cosa significa davvero cavalcare? “È qualcosa di molto profondo” conclude Camilla, “Sono passati 11 anni da quando sono salita in sella del sauro Gulliver per la prima volta. Insieme a lui ho provato tante emozioni. Sentimenti che non potrei riuscire a descriverli. Mi ha insegnato il rispetto, la pazienza, la costanza, la determinazione di provare e riprovare, la forza di non arrendersi anche se sembra che tutto vada male. Mi ha tenuta sulla retta via anche quando stavo prendendo delle cattive strade. E non mi ha mai chiesto niente in cambio”. 
Parafrasando le ultime battute di capitan Jack Sparrow, “coraggio, andiamo a Verona alla 118ª edizione di Fieracavalli (3-6 novembre 2016)”.

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