La cattedrale di Sant'Agata a Catania (Ph 102859 da Pixabay)

L’estate, e per il quarto anno consecutivo, a noi siciliani è stata annunciata dall’appuntamento ormai divenuto irrinunciabile del “Rito della Luce”. Così, nella notte che segna il solstizio d’estate, è stata ancora una volta protagonista la Piramide di Mauro Staccioli, posta al 38° parallelo, in località Motta D’Affermo in provincia di Messina.   Come nelle precedenti edizioni, sono stati gli studenti delle località vicine che hanno partecipato nella notte al “Rito della Luce”, che è rinascita interiore e portatrice di bellezza e conoscenza, secondo le parole di Antonio Presti, il mecenate creatore della Fiumara d’Arte.  

La Piramide assorbe la luce e la restituisce sotto forma di energia e di purezza. La conoscenza che essa dà, farà da viatico sino al prossimo solstizio d’estate mantenendo inesaurita la sua forza trasmessa a chi ha partecipato al rito.   E sembra quasi lo stesso motivo conduttore quello che ha accompagnato la scelta di Stromboli, isola delle Eolie famosa per le sue continue eruzioni e le straordinarie sciare di fuoco, per mettere in scena, nello stesso mese di giugno, quindici spettacoli distribuiti in cinque giorni di teatro, musica, danza, letture, e altre performances assolutamente a titolo gratuito.  

Ha un primato, questo evento: avere realizzato, prima al mondo, la “Festa del teatro ecologico”, senza luci artificiali, senza microfoni, senza effetti che non siano espressamente naturali.  Non soltanto per  il  risultato economico ma anche per un maggiore contatto con la natura e con le arti vissuto senza filtri, in piena libertà di espressione, in un teatro naturale quale quello dell’isola-vulcano di Stromboli dove acqua, aria, terra e fuoco sono le uniche energie vitali così come erano vissute dai più antichi filosofi.   È ancora una volta la provincia di Messina che si pone poi quale protagonista degli eventi di grande rilievo internazionale con il Taormina Film Fest.

L’Antico teatro greco è stato il magnifico scenario della 59° edizione del Taormina Film Fest. Guidata da Mario Sesti e da Tiziana Rocca, ha visto come protagonisti della manifestazione gli attori cinematografici Russell Crowe, Jeremy Irons, Marisa Tomei e il regista bagherese Giuseppe Tornatore.   Da “Il Gladiatore” a “L’uomo d’acciaio”, Russell Crowe ha segnato la cinematografia degli ultimi decenni con un’interpretazione sempre più appassionata e convincente che lo ha visto più volte premiato, così come anche quest’anno a Taormina dove gli è stato consegnato il Taormina Award.   

Per ringraziare la città che gli ha conferito il prestigioso premio, ha postato su Twitter una foto del mare di Taormina e si è augurato di ritornarvi spesso, visto che la prima volta gli è stato subito dato un riconoscimento.  È stato premiato anche l’orafo Gerardo Sacco per i suoi 50 anni di attività che quest’anno ha ideato e realizzato i riconoscimenti.   Premiati pure il Principe Alberto di Monaco, l’attrice Meg Ryan, il regista e attore Rocco Papaleo, Giovanni Veronesi, sceneggiatore, regista e attore, Gigi Proietti. Madrina della serata Ornella Muti. Sono state proiettate in anteprima diverse pellicole che verranno messe nei circuiti cinematografici quali, ad esempio, “Trance” di Danny Boyle, premio Oscar, con Rosario Dawson, “Parental Guidance di Andy Fickman con Cry-stal, Bette Midler e Marisa Tomei.  

A conclusione della manifestazione, si è svolta la cerimonia dei Premi Taormina per le Arti e le Scienze, giunta ormai alla XXVI edizione che si rivolge a personalità del mondo dell’arte, delle istituzioni, dello spettacolo, dell’imprenditoria. I premi, istituiti dalla locale sezione del Lyons Club, godono del patrocinio della Regione Siciliana, del Comune e dell’azienda autonoma soggiorno e turismo della città di Taormina. Vengono assegnati ogni due anni a personalità che si sono distinte nel promuovere e nel portare sempre a maggiore gloria il nome della città della provincia messinese e della Sicilia in tutto il mondo.  

Tra i premiati: Roberto Andò, regista cinematografico, teatrale,  scrittore e sceneggiatore, giornalista che ha diretto Tony Servillo nel film “Viva la libertà”, tratto dal suo libro “Il trono vuoto”, per le edizioni Bompiani, vincitore nel 2012 del Premio  Campiello per l’opera prima.   Il riconoscimento è andato anche al tenore Marcello Giordani protagonista in più teatri d’opera del mondo, al costituzionalista, docente universitario in Sicilia e a Roma Michele Ainis. Premio anche a Mario Pupella, attore teatrale, televisivo e cinematografico che ha da poco vinto al Festival di Cannes 2013 il Gran Prix de la Semaine de la Critique e il Prix Rivelation de la Semaine per la pellicola italiana interpretata da Luigi Lo Cascio, “Salvo”. Infine, il premio è stato attribuito all’imprenditore edile siciliano Giuseppe Zappalà che opera in ogni parte del mondo.    

È appena terminato il Taormina Film Festival e già l’Unesco, riunitosi a Phnom Penh, in Cambogia,  durante la XXXVIIa Sessione del Comitato,  inserisce nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità il monte Etna  che è “…rinomato per l’eccezionale livello di attività vulcanica e per le testimonianze che risalgono a oltre 2700 anni fa. La notorietà, l’importanza scientifica e i valori culturali ed educativi del sito possiedono un significato di rilevanza globale”.   

La zona in cui è inserito fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987 e curato anche dal Ministero dell’Ambiente che ne ha patrocinato la candidatura. Il vulcano, Mungibeddu o ‘a muntagna, come affettuosamente lo chiamano i catanesi, è il quarto sito naturale d’Italia inserito a partire nel patrimonio mondiale dell’Umanità, dopo le Dolomiti, il monte S. Giorgio e le isole Eolie.   Già nella mitologia l’Etna aveva acquistato una sua dimensione e una sua dignità come dimora del dio Vulcano e anche Omero non si risparmiò nella descrizione di alcune parti del monte.  

Il suo fascino che lo vede con la cima quasi sempre innevata e con le colate incandescenti di lava e i suoi getti improvvisi di polvere, sono un irresistibile richiamo per turisti provenienti da ogni parte del mondo che possono assistere, in un clima di sicurezza, a fenomeni che altrimenti sarebbero proibitivi e impensabili in altre realtà vulcaniche.   Dalle esplosioni di fuoco del Mungibeddu a quelle multicolori dei cortei del gay pride che si è successivamente svolto a Palermo, intercorre un salto di millenni. Ma non è stato meno rumoroso l’arrivo di migliaia di persone pronte a costruire una catena umana che ha attraversato, tagliandola in due parti, la città.  

Madrina d’eccezione Maria Grazia Cucinotta. Tra i personaggi noti l’attrice palermitana Barbara Tabita e tra le istituzioni il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente della Camera Laura Boldrini, il Ministro per le Pari opportunità Josepha Idem, un attimo prima che desse le dimissioni dall’incarico istituzionale, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, il leader di Sel, Nichi Vendola, i rappresentanti della Lgbt (lesbiche, gay, bisex e transgender).  

La colorata sfilata di carri, ha sottolineato il lato gioioso dell’evento che ha tuttavia messo in evidenza come la parte più meridionale d’Europa, ancora una volta, si è dimostrata all’avanguardia nel riconoscimento di innovazioni culturali così come sociali.   Siamo fiduciosi che almeno dal punto di vista turistico, l’arrivo delle decine di migliaia di persone partecipanti alla manifestazione, abbia contribuito a dare un po’ di respiro, anche in bianco e nero, alle strutture ricettive della città di Palermo.  


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