(Ph Jo Kassis da Pexels)
“Quant’è bella giovinezza, / che si fugge tuttavia! / chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arïanna, / belli, e l’un dell’altro ardenti: / perché ’l tempo fugge e inganna, / sempre insieme stan contenti. / 
Queste ninfe ed altre genti / sono allegre tuttavia. / Chi vuol esser lieto, sia: / di doman non c’è certezza.
Questi lieti satiretti, / delle ninfe innamorati, / per caverne e per boschetti / han lor posto cento agguati; / or da Bacco riscaldati / ballon, salton tuttavia./ Chi vuol esser lieto, sia / di doman non c’è certezza…”
Sono alcune strofe de “Il trionfo di Bacco e Arianna”, canto carnascialesco che Lorenzo il Magnifico scrisse secondo una moda che imperava a Firenze nel 1400. Trionfi e carri si diffusero fin ben oltre il 1500 e le barzellette e le ballate con la loro metrica ne sono odierna testimonianza.
Quest’anno il Carnevale si festeggia dal 12 (giovedì grasso) al 17 (martedì grasso) febbraio e si calcola guardando sul calendario quando cade la domenica di Pasqua (la quale coincide sempre con la domenica dopo il primo plenilunio di primavera).
Da quella data si sottraggono sei settimane. Le ultime cinque che precedono la Pasqua, sono di Quaresima. La settimana precedente a questo periodo religioso è quella in cui si festeggia il Carnevale.
Sette giorni di allegria e di allegorie per sconfiggere la morte, l’inverno rappresentato ora da un omone grasso e grosso, ora da “u nannu” e “a nanna” che a Termini Imerese, in provincia di Palermo, vengono addirittura bruciati.
Il più noto Carnevale di Sicilia è quello di Acireale che si vanta di essere anche il più antico, contendendo la palma del più vecchio a quello di Termini Imerese, mentre quello di Misterbianco, anch’esso in provincia di Catania come Acireale, dichiara i più bei costumi.
Non ha molto da invidiare ai precedenti “blasonati” quello di Sciacca, in provincia di Agrigento. Interessante e particolarissimo quello di Novara di Sicilia, in provincia di Messina, detto “Maiorchino” che prende il nome dal formaggio pecorino stagionato, “a maiurchèa”, le cui grandi forme vengono lanciate dalle squadre in gara lungo le strade del paese e fatte rotolare fino a un traguardo. Vincerà chi riuscirà a portarlo in piedi lungo le discese del paese fino alla fine.
Contemporaneamente al carnevale, e precisamente dal 15 al 22 febbraio, si svolgerà ad Agrigento la “Sagra del Mandorlo in Fiore” che quest’anno festeggia i 70 anni della sagra, i 60 del Festival internazionale del folklore, i 15 del Festival internazionale “I bambini del mondo” e i 5 dell’European Dance Caravan.
Un bel traguardo per una manifestazione che accoglie in sé lo spirito della fratellanza e che celebra ogni anno la pace nel mondo e le olimpiadi della danza folklorica e vede sfilare carri infiorati che profumano di mandorlo e bambini di tutto il mondo che partecipano anche loro a una gara di danza in costume del loro paese di origine. Concorrono anche gruppi locali.
Tra i gruppi esteri partecipanti ricordiamo il gruppo “Nessebar” dalla Bulgaria, dalla città di Tblisi, in Georgia, il gruppo “Ivane Javakhishvili”, dall’Ungheria il “Bartina Folkdance Ensemble”, dalla Russia “Vesselenka” e dalla città di Vera Cruz, in Messico, la “Compagnia Infantil Mexica”, mentre i gruppi agrigentini sono Gergent, Oratorio Don Guanella, I Piccoli del Val D’Akragas, I Picciotti da Purtedda, Fabaria Folk e Herbessus.
Darà il via al festival il gruppo dei bambini che in segno di solidarietà si recherà a trovare i  meno fortunati, ricoverati presso la Casa della Speranza, Centro “Il Sorriso”, Aias e Ospedale reparto Pediatria.
Non mancheranno gli incontri con le autorità istituzionali comunali, le parate con i gruppi folk che sfileranno attraversando le vie della città alternando le sfilate alle danze e alle preghiere.
Il martedì 17 verrà acceso il tripode posto ai piedi del Tempio della Concordia e sarà il momento più emozionante di tutta la manifestazione. Seguirà, il giorno 18, la fiaccolata dell’amicizia.
I rappresentanti dei gruppi folk internazionali saranno ricevuti dalle autorità in Prefettura e ci saranno esibizioni al teatro Pirandello dove si svolgerà il 60° festival del Folklore e European dance caravan che si protrarrà fino a sabato 21. La domenica 22 una sfilata generale di tutti i partecipanti alla Sagra del Mandorlo in fiore dalla piazza Pirandello allo stadio Esseneto concluderà la manifestazione con uno spettacolo e con la consegna di premi e dell’ambito Tempio d’Oro.
Nel solco dell’ormai settantennale tradizione della Sagra del Mandorlo in Fiore si consumerà anche quest’anno la Sagra dell’amicizia dei popoli tra i templi agrigentini, in un luogo molto antico e suggestivo e sarà come rivivere un po’ le Olimpiadi greche dove, insieme alla fiamma della comprensione tra i popoli e all’agonismo più sincero, sarà protagonista una pianta, il mandorlo.
Ricchezza di frutti e di profumi, prima ancora di finire sulle  tavole di tutto il mondo, allieterà la vista di tutti coloro, fortunati, che ne godranno: un rosa ineguagliabile e indescrivibile ricopre la Valle dei Templi, vivo ricordo a memoria degli uomini, di una civiltà che come prima aspirazione ebbe la bellezza delle forme e la cultura, vero nutrimento dei popoli.

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