(Ph © Jose Muñoz Asensio | Dreamstime.com)

È primavera…svegliatevi bambine alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor. E a tarda sera, madonne fiorentine, quante forcine si troveranno sui prati in fior. È la prima strofa del testo di una fortunata canzone dal titolo “Mattinata fiorentina” che immancabilmente, chi l’ha ascoltata almeno una volta, non può fare a meno di cantare al sorgere dei primi tepori primaverili.  Sembra così che la tiepida stagione la si possa declinare al femminile e, anche se il testo parla del mese di aprile, sul calendario l’inizio è segnato nel mese di marzo.  E ben sappiamo che nel terzo mese dell’anno le dediche sono tutte per le donne a cominciare dal giorno 8 in cui si celebra la festa delle donne che tanta gloriosa e triste storia porta con sé.

Così anche per il 2015 le celebrazioni sono iniziate dallo spazio cosmico perché anche lassù c’era e ancora c’è una donna, ed è italiana!  Samantha Cristoforetti ci guarda da 450 km circa di distanza, nello spazio ed è  felice. Non ha neppure dovuto sgomitare per arrivare lassù, non ha avuto rivali ed è lì a realizzare il suo sogno. Scendendo sulla terra, nel nostro puntino visto da Samantha, Palermo, anche noi abbiamo riconosciuto qualche merito a chi si è distinto per qualche attività, in qualche professione, insomma per qualcosa che sarebbe normale se non ci fosse sempre bisogno di sottolinearlo, per non dimenticare. Sì, per ricordare che ogni anno i “femminicidi” non mancano mai e neanche le ingiuste sentenze che non condannano i loro carnefici come i familiari delle vittime e le stesse donne vorrebbero fosse resa loro giustizia.  

Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, ha voluto riconoscere dei meriti particolari ad alcune operatrici del sociale, della cultura, del giornalismo, del volontariato e le ha premiate nell’atrio del palazzo comunale di piazza Pretoria del capoluogo siciliano. In molte hanno ricevuto targhe e riconoscimenti e molti erano i sostenitori di queste incredibili donne che lasciano ogni giorno un segno del loro vivere la quotidianità come qualcosa di straordinario. 

Ricordiamo alcuni nomi, tutti sarebbero troppi: Letizia Battaglia, fotoreporter che, tra l’altro, il 5 marzo ha festeggiato gli ottanta anni, traguardo al quale è giunta tra uno scatto e un’istantanea a cominciare dagli anni di piombo di Palermo, anni in cui lavorava per il giornale L’Ora, quotidiano della sera, il primo ufficialmente dichiaratosi antimafia quando la mafia minacciava i giornalisti e bruciava le sedi dei giornali. Letizia Battaglia ha continuato sempre le sue guerre a suon di flash e di scatti che hanno immortalato scene che resteranno nella storia.    Anna Alonzo, suora laica, missionaria nel sociale che dedica la sua vita al centro Arcobaleno e che nel ricevere la targa ha affermato di essere una “abusiva”, di avere cioè occupato dei locali abbandonati e vandalizzati rendendoli fruibili da chi non possiede nulla e ha bisogno di assistenza.

Suor Fernanda Di Monte, giornalista professionista e responsabile Eventi Libreria Paoline e Associazione Comunicazione e Cultura Paoline Onlus presso Libreria Paoline Palermo. “Vado avanti con la passione di sempre per attivare e costruire sinergie importanti per questa città. Il mio impegno continuerà – sue queste parole – intensificando il lavoro già avviato nella scrittura e nella collaborazione con i giornali e anche nell’azione educativa con i ragazzi delle scuole per la formazione, la legalità e l’interculturalità”.  E ancora sono state premiate Maria Rosa Lotti per l’impegno a favore delle donne vittime di violenza e  Chiara Campione di Greenpeace.   

A Palermo si è svolta pure la XIV edizione di “Donnattiva” per premiare l’eccellenza femminile di chi si è distinta professionalmente contribuendo alla crescita economica, culturale e sociale dei settori in cui operano. Nata dall’iniziativa di Ina Modica, addetto stampa del comune di Monreale insieme alle socie dell’Associazione culturale della multimedialità, nel corso di questi anni ha premiato un considerevole numero di giornaliste. Donnattiva nasce proprio come premio giornalistico, ma nel corso degli anni ha assunto una connotazione “allargata” a donne operanti in altri settori quali il sociale, la moda, le forze armate, l’impresa, la danza, la magistratura, la medicina, ecc.   

La manifestazione che ha avuto luogo al Circolo Ufficiali di Palermo, ha visto premiate le giornaliste  Silvana Polizzi, caporedattrice della redazione siciliana della Rai, Clelia  Passafiume,  già vincitrice nel 2011 del Premio internazionale “Maria Grazia Cutuli”, nel 2012 del “Premio Norman Zarcone, nel 2013 del  “Premio Domenico Calabrò”,  è un’inviata di Rai 2 e del Corriere della Sera. Altri rinonoscimenti sono andati ad Elena Volpes soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, Eliana Marino addetto stampa di Confindustria Sicilia,  Iolanda Riolo imprenditrice nel settore automobilistico, Teresa Caione docente universitaria Università e Manager, Elena Ferraro imprenditrice “antimafia”, Lia Vicari direttrice della  Feltrinelli Libri e Musica, Maria Sciarrino direttore Inps Sicilia, Rosalba Di Salvo fondatrice associazione di volontariato Benedetto Balsamo, Giada Lupo presidente dell’ente bilaterale dell’industria turistica siciliana, Elvira Sciurba scrittrice poetessa, direttrice amministrativa dell’istituto “Regina Margherita”, Maria Luisa Moschella manager banca Unicredit, Giovanna Gambino neuropsichiatra infantile, Maria Rosa D’Anna primario ospedaliero, Alessandra Camassa giudice, Donata Agnello direttore responsabile della testata giornalistica I Love Sicilia, Caterina Costa istruttrice di danza moderna e Miriam Di Pisa giovanissima e bravissima cantante vincitrice di un talent che ha rinunciato al palcoscenico e alle sale di incisione per studiare e diventare avvocato.  

Questi premi riconosciuti a donne  che sono soltanto una goccia nel mare della normalità delle donne che fanno cose straordinarie, ci devono ricordare che tra le eccellenze italiane non possiamo non celebrare il premio Nobel Rita Levi Montalcini e la pedagoga Maria Montessori che hanno portato altissimo il nome dell’Italia nel mondo, ma è doveroso anche ricordare tutte quelle donne che, in silenzio e nella paura subiscono soprusi, mortificazioni, violenza fino ad arrivare alla morte, ma anche quelle donne che ogni giorno sono compagne, mamme, nonne, figlie, lavoratrici e di cui nessuno ricorderà mai il loro nome perché sono silenziose anche se sono le colonne delle famiglie e della società.


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