Dal Canal Grande al Rio di Cannaregio: il corteo mascherato invade con la sua magia colorata gli sguardi dei turisti di passaggio a Venezia (Ph. L.Ferrari)

Sole. Il sapore delle frittelle. Il Canal Grande. Le associazioni remiere. È questo l’inizio del Carnevale veneziano. Smaltiti gli effetti speciali dello spettacolo serale di luci sul rio di Cannaregio nel giorno di apertura ufficiale, tocca al cuore pulsante della Serenissima presentarsi. La strada fluviale del Canal Grande sembra un red carpet dalle tonalità verde-azzurre. E loro, i fieri vogatori, sono tutti in maschera per scrivere un’altra epica pagina di folclore regatante.  

Gentilmente ospitato da un equipaggio della Remiera Canottieri Cannaregio, la cui caorlina è stata addobbata con palloncini che richiamano alla memoria la poetica casa volante del lungometraggio animato Up (2008), realizzato dalla Pixar Animation Studios e vincitore di Golden Globe, Bafta e premio Oscar, riesco a seguire il corteo acqueo dalla posizione più privilegiata: sull’acqua.   

L’appuntamento con gli altri equipaggi è all’imbocco tra bacino San Marco e Canal Grande. Arrivato davanti a Punta della Dogana è un autentico spettacolo. Le imbarcazioni vanno da addobbi di pochi elementi a lavori artistici che le ricoprono del tutto. L’originalità però va tutta al pupparino che al centro ha collocato una sagoma colorata con i protagonisti dell’immortale fiaba Disneyana, Cenerentola: ecco dunque la celebre carrozza a forma di zucca, la protagonista vestita per il gran ballo e anche i due topolini Giac e Gas Gas.  E a proposito di ratti, ovviamente l’ospite d’onore è lei: la pantegana. Un animale dalle ragguardevoli dimensioni portato in trionfo fino a fargli esplodere dal didietro palloncini e colori a percorso completato. Altra chicca di questa corteo in maschera, i frati “esibizionisti” che non nascondono quel che hanno messo in mostra sotto la tonaca. Ma è carnevale e tutto vale.  

Il corteo si mette in marcia. Superato anche il ponte di Rialto, tutti con lo sguardo all’insù per la performance sospesa del pianista Paolo Zanarella, che via via si avvicina sempre di più alle acque lagunari. Una posizione non casuale, ma tale da permettere ai tanti turisti di assistere alla performance dalla Pescheria.  Se di norma, durante le manifestazioni “a remi”, il percorso è precluso ai battelli di linea con una provvisoria sospensione del servizio pubblico, in questo caso il Canal Grande resta aperto. E puntuale, ogni battello che incrocia il corteo, chiama a raccolta tutti i fortunati turisti che con macchine digitali e smartphone di tutti i modelli, si collocano in un solo lato dell’imbarcazione lasciandola, talvolta, pericolosamente inclinata.    Sono all’altezza di Santa Maria del Giglio quando ci passa a fianco un’ingombrante Alilaguna, tipologia di imbarcazione che collega l’aeroporto Marco Polo con Venezia e le altre isole. M’intrufolo con lo sguardo oltre i vetri, cercando di cogliere le espressioni dei viaggiatori appena arrivati. Mi chiedo cosa stiano pensando: sono in mezzo al Canal Grande attraversato da decine di barche a festa. Fossi in loro penserei di trovarmi in un set cinematografico. Niente di più sbagliato. È la pura realtà. Il corteo delle Remiere avanza ancora un po’ fino alla svolta per il Rio di Cannaregio.   

Se fino ad ora il pubblico si era spalmato senza troppi accentramenti sulle sponde del Canale da entrambi i lati, adesso il panorama è decisamente cambiato. Non si cammina più. Tutti sono stretti in qualsiasi angolino possibile, dalla fondamenta di Ca’ Labia a quella più imponente di Cannaregio. Il passaggio sotto il ponte delle Guglie è da veri divi e quando il grosso delle imbarcazioni è ormai arrivato, gli organizzatori, “scatenano l’inferno “mangereccio” dando il via libera all’apertura dei banchetti gastronomici dove si offrono specialità locali, frittelle incluse. Il Carnevale di Venezia 2016 è aspetta tutti, ogni anno, ed è un’esperienza da non perdere.  


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