La scorsa sessione di calciomercato estivo aveva profondamente ridimensionato la Serie A. Senza l’acquisizione di veri top-player, il nostro campionato era stato impoverito dai pesantissimi addii di calciatori come Ibrahimovic, Thiago Silva e Lavezzi (solo per citare alcuni tra i più rappresentativi). 
 
Quest’anno le partenze più ‘sanguinose’ – almeno dal punto di vista tecnico – sono state quelle di Cavani e di Jovetic. 
L’attaccante uruguagio, anche se non è certo che a Parigi possa davvero replicare le ‘valanghe di gol’ realizzate a Napoli, è uno dei bomber più prolifici in circolazione; Jovetic, nonostante l’ultima annata in chiaro-scuro, resta uno dei giovani attaccanti maggiormente versatili del panorama europeo. 
 
Si è però registrata un’inversione di tendenza, rispetto alla scorsa stagione, dal punto di vista dei giocatori in entrata, visto che sono numerosi i giocatori di primo piano che hanno firmato per società italiane. 
 Trattative in corso (e a cifre bassissime) del Milan per il giapponese Honda  

 Trattative in corso (e a cifre bassissime) del Milan per il giapponese Honda  

 
A prima vista, quindi, si potrebbe guardare al futuro con rinnovato entusiasmo, nella speranza che la bilancia del calciomercato abbia seriamente cominciato a riequilibrarsi. Ma la svolta, forse, è ancora lontana. 
 
Il Napoli ha effettuato una potente campagna di rinforzo, spendendo decisamente più di quanto incassato per la cessione di Cavani. La Fiorentina lo ha seguito a ruota, proseguendo il progetto di rinascita inaugurato lo scorso anno. La stessa Juventus ha innestato sull’impianto più competitivo del campionato, alcuni pezzi pregiati, che la mantengono favorita d’obbligo. 
 
A fronte di questa attività, invece, c’è il sostanziale immobilismo delle milanesi. L’Inter ha doverosamente cambiato guida tecnica, ha rinvigorito e ringiovanito l’attacco e, abbastanza misteriosamente, ha ceduto la spina dorsale dell’Under 21, che possedeva. Molti dubbi si addensano sul futuro nerazzurro, anche per le vicissitudini societarie, con Moratti a un passo dalla cessione della quota di maggioranza all’indonesiano Thoir.
 
Sull’altra sponda del Naviglio, le cose non vanno molto meglio. La regola d’oro del Milan – il tanto saggio quanto mediocre motto “se nessuno parte, nessuno arriva” – blocca ancora una volta il mercato rossonero. È arrivato Poli e si sta vivendo la telenovela Honda (a cifre bassissime, i rossoneri non riescono a chiudere per un calciatore che, nelle ultime annate, ha tristemente vivacchiato nella Russian Premier League).
 
Tornando alle società ‘attive’, però, va fatta una considerazione obbligata e ‘dolorosa’: dei tanti calciatori arrivati, forse solo Higuain può considerarsi uno ‘scippo’ (per valore assoluto ed età) agli altri campionati. Persino Mario Gomez, bomber di sicura affidabilità, arriva in cerca di riscatto. Idem per Callejon o Albiol. Idem anche per Tevez e, suo malgrado (era finito fuori rosa), Llorente. 
 
Insomma: per i calciatori stranieri l’Italia ha ripreso ad avere fascino, ma serviranno tempo e vittorie (ma soprattutto milioni!) per importare nuovamente veri e propri top player.
 

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