"Otto Hofmann artista europeo. Dal Bauhaus all’Italia" (Ph Nicoletta Curradi)

Fino al 14 luglio 2024 la Fondazione Licia e Carlo Ludovico Ragghianti nel Complesso Monumentale di San Micheletto, a Lucca, presenta la mostra “Otto Hofmann artista europeo. Dal Bauhaus all’Italia”, a cura di Paolo Bolpagni e di Giovanni Battista Martini, quest’ultimo già curatore dell’ultima mostra sull’artista in Italia, nel 2010, al Palazzo Ducale di Genova. 

Nato a Essen nel 1907, Hofmann si trasferisce  in Liguria gli ultimi vent’anni, morendo a Pompeiana (Imperia) nel 1996. La mostra inizia dagli anni della formazione, nello straordinario laboratorio del Bauhaus, dove infatti si iscrive Hofmann. Qui sono determinanti per il suo stile pittorico le lezioni di Paul Klee e Vasilij Kandinskij, come si può notare in mostra dai rari quaderni illustrati, preziosa testimonianza delle lezioni tenute da quegli artisti tra il 1928 e il 1930.

Dopo la mostra personale del 1930, cominciano per Hofmann e soprattutto per il Bauhaus periodi sempre più difficile che si concluderanno con la chiusura della scuola nel 1933 e con l’inclusione da parte del regime, nel 1937, delle opere di Hofmann tra le espressioni di arte “degenerata”. Al triste periodo trascorso in prigionia in Russia, dal 1941 al 1946 rimanda una serie di acquerelli, in buona parte inediti, realizzati sulla carta delle lettere inviate alla moglie e agli amici. Tornato in Turingia Hofmann riprende la carriera di pittore, ceramista e designer, specie di tessuti,  Insegnante in Accademia, alterna però anche lunghi soggiorni in Belgio, Francia e Italia. 

L’opera grafica della seconda metà degli anni Quaranta si compone di xilografie e litografie, mentre la parte conclusiva documenta la produzione realizzata dagli anni Settanta alla morte, durante i quali, nell’entroterra ligure, Hofmann torna a dedicarsi soprattutto alla pittura, con dipinti ispirati sempre al paesaggio in cui l’astrazione rimane ma influenzata dalla luce della Liguria.


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