Nella laguna veneziana, c’è una delle mete più amate: Burano, famosa per le case colorate e i merletti. Una delle viste più suggestive si ha dai ‘Tre Ponti’ che uniscono tre rive (Ph. Luca Ferrari)

L’isola del merletto, della case colorate e dei dolci bussolà. Burano è una tappa obbligata per chiunque visiti Venezia. Come nel caso di moltissime mete, anche per questo spettacolare microcosmo abitato da poco più di duemila persone, il viaggio inizia ancor prima di sbarcarvi. Che si venga dal cuore dell’antica Repubblica Marinara (linea diretta dalla fermata delle Fondamenta Nove) o con la motonave passando per il Lido, c’è sempre un’oretta di navigazione per godersi il paesaggio unico della laguna veneta settentrionale, a nord-est di Murano, e magari ricontrollare sulle applicazioni le mete da raggiungere. Ma potrebbe essere uno sbaglio madornale.

Il Museo del merletto di Burano (Ph. L.Ferrari)

Come tutti quei luoghi senza tempo, Burano è piuttosto un’isola da scoprire facendosi guidare dall’istinto, da ciò che attira la curiosità personale. Le sue ridotte dimensioni comunque facilitano la passeggiata senza rischiare di perdersi.
Collegata con un ponte all’isola di Mazorbo, a dispetto di una sempre maggiore apertura al turismo grazie anche agli sviluppi della locazione turistica, a Burano sono ancora gli autoctoni a essere la presenza predominante. Permane, e si coglie subito, quella dimensione di campiello, quasi da rione del sud, un’atmosfera più viva che mai: non a caso Venezia è scherzosamente apostrofata come la “Terronia” del Nordest.

Oltre a visitare l’imperdibile Museo del Merletto, il prodotto artigianale che più caratterizza l’isola, gli amanti dell’arte potranno saziarsi con un tour approfondito nella chiesa di San Martino Vescovo dove, oltre al campanile pendente (a causa del parziale cedimento dei basamenti che poggiano su palafitte), al suo interno si può ammirare la Crocifissione di Gianbattista Tiepolo, una delle prime opere dell’artista veneziano di cui quest’anno ricorre il 250° anniversario della morte (1696-1770). La chiesa è situata sull’unica piazza dell’isola, dedicata a uno dei suoi più illustri concittadini: il musicista Baldassarre Galuppi (1706-1785). A breve distanza la chiesa di Santa Maria delle Grazie, nota come Chiesa delle Cappuccine, chiusa al culto nel 1810. Dal 2006 ospita mostre d’arte ed eventi culturali dopo un lungo e costoso restauro ma in passato è stata usata anche come ricovero per imbarcazioni e come laboratorio per la costruzione di carri di carnevale.
Uno dei luoghi più caratteristici dell’isola è l’incrocio di due canali, dove sorgono i Tre Ponti, un ponte in legno che collega i tre distretti di Burano: San Mauro, San Martino Sinistro e Via Giudecca. Qui si congiungono le vie più colorate dell’isola, dove ci sono i negozi artigianali e sorgono le case dei pescatori. Proprio a loro pare si debba la tradizione delle colorazioni sgargianti: i barcaioli avrebbero ritrovato più facilmente la via di casa in caso di nebbia, che a Burano scende molto fitta.

Come ogni luogo meritevole di fascino, anche qui esistono leggende che accrescono l’allure del posto. E se nella vicina Torcello il ponte del Diavolo è sempre lì a tentare passanti e residenti, a Burano è proprio il suo simbolo per eccellenza, il merletto, a essere legato a storie popolari.
La leggenda racconta una storia d’amore e fedeltà che vide protagonista un pescatore del posto che fu capace di resistere allo charme delle sirene e per la cui involontaria collaborazione, emerse dalla schiuma del mare un velo nuziale per la futura sposa. Arrivato l’atteso matrimonio, l’addobbo nuziale venne mostrato suscitando tanto l’ammirazione quanto l’invidia delle donne che così iniziarono a lavorare alacremente per ottenere un prodotto ancora migliore. Oggi il merletto di Burano è uno dei più rinomati al mondo e nel museo sono esposti oltre duecento esemplari unici della collezione della scuola, eseguiti fra il XVI e il XX secolo.

Non è leggenda ma una squisita realtà, la cucina buranella legata in particolare al pesce. Svetta il “risotto di gò”, un tipico pesce lagunare. Il brodo in cui viene cucinato e mantecato il riso si ottiene dal pesce più diffuso in laguna: il ghiozzo. Il dolce tipico di Burano è il bussolà: un biscotto a forma di ciambella a base di uova, farina e burro.

Il tipico biscotto di Burano è il bussolà: una ciambella a base di uova, farina e burro (Ph. L.Ferrari)


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