I Papi hanno sempre ricevuto regali, così tanti e da così tanti secoli da poter addirittura costituire un museo. Con la mostra Gods & Gifts: Vatican Ethnological Collection, si porta un piccolo pezzo dei Musei Vaticani nel sud della California. Organizzata in collaborazione con il Museo Missionario-Etnologico Vaticano, il Fine Arts Museum di San Francisco e il supporto dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums, la mostra è stata inaugurata il 27 settembre scorso presso il Bowers Museum di Santa Ana in presenza di Padre Nicola Mapelli (direttore del Museo Missionario-Etnologico Vaticano) e sarà visibile fino al 9 febbraio 2014.
 
Ma che cos’è il Museo Missionario-Etnologico Vaticano? Per capirlo bisogna fare un salto indietro nel tempo. Fondato da Papa Pio XI con il Motu Proprio Quoniam tam praeclara del 12 novembre 1926, alla chiusura dell’Esposizione Universale Missionaria, voluta da Pio XI stesso in occasione dell’Anno Santo, questo museo venne creato per esprimere l’apprezzamento e l’atteggiamento positivo del pontefice nei confronti delle altre culture. Il Museo venne inaugurato il 21 Dicembre 1927 nella sede del Palazzo del Laterano dove è rimasto sino al 1963. Nel 1973, sotto il pontificato di Paolo VI, fu allestito nell’attuale sede in Vaticano. Il nucleo originario della collezione era stato selezionato da un’apposita commissione tra ben 100.000 oggetti provenienti da tutto il mondo offerti al Papa da privati, dalle missioni e da 400 Diocesi per la grande Esposizione del 1925.
  Lo stendardo o Thangka Tibetano regalato a Papa Paolo VI dal 14° Dalai Lama Tenzin Gyatso nel 1973

  Lo stendardo o Thangka Tibetano regalato a Papa Paolo VI dal 14° Dalai Lama Tenzin Gyatso nel 1973

Negli anni, l’iniziale raccolta si è arricchita con nuove acquisizioni e donazioni. Oggi la collezione vanta più di 80 mila artefatti. Il museo accoglie, oltre agli oggetti delle culture extraeuropee provenienti dall’Esposizione Universale Missionaria, anche i doni fatti dalle congregazioni religiose missionarie o da privati ai diversi pontefici. Il museo custodisce, tra le altre opere, anche il Museo Borgiano, ossia il museo che ospitava gli oggetti raccolti dal Cardinale Stefano Borgi o donati dai missionari a Propaganda Fide, fin dalla sua fondazione nel 1622.   
 
Gods & Gifts espone 65 oggetti scelti per il loro valore artistico e culturale provenienti da ogni parte del mondo (inclusa l’area pacifica). È la più grande selezione di opere che abbia mai lasciato la Città del Vaticano. Tra le opere esposte, troviamo oggetti di straordinario valore storico come un utensile di pietra di 2 milioni di anni fa proveniente dal Sud-Africa. Questo oggetto è il più antico di tutta la collezione  pontificia. Le opere del Museo Etnologico giunte al Bowers non provengono solo da Mamma Africa, ma anche dall’Oceania (prevalentemente sculture), dall’Asia e dalle Americhe. Uno dei capolavori dalla collezione di arte extra-europea di Stefano Borgia, proveniente dall’India, è il Tempio portatile di Vishnu del XVIII secolo.
 
Questo mini-tempio composto da elementi di legno, carta e vetro serviva ai sacerdoti in viaggio a insegnare la religione induista  attraverso le storie di Vishnu dipinte sui vari pannelli. È la prima volta che questo oggetto è uscito dai Musei Vaticani così come la lunga pergamena cinese appartenente alla dinastia dai Ming. In questa mappa sono dipinte le città, i fiumi, le montagne e gli accampamenti situati lungo la Muraglia Cinese e si trovano inoltre numerose descrizioni dettagliate del territorio. Conformemente alle usanze cinesi dell’epoca, la mappa è orientata con il Nord situato in basso.   
 
Tra gli oggetti provenienti dal Nord-America, troviamo una cintura Wampum del Québec dei primi dell’800 lunga circa 230 cm. Quasi 10 mila perline viola e bianche furono usate per crearla. Dalla fine del XVI agli inizi del XIX secolo collane, fascie e cinture Wampum furono utilizzate come importanti doni cerimoniali e diplomatici dagli indigeni americani del Nord-Est. Nel 1831, questa cintura fu donata a Papa Gregorio XVI  da parte della comunità della missione del Lac des Deux Montagnes, Québec.
 
Osservando questi artefatti emergono caratteristiche di popoli lontani. Il calendario runico del 1650 esposto al Bowers ne è un esempio. I Sami, stanziati nella regione della Fenno-Scandinavia, erano un popolo di pastori ed il loro concetto del tempo era basato sui movimenti naturali e sul ciclo di vita degli animali. Questo calendario venne scolpito su di una serie di corna di renne. I fori su ogni pezzo del calendario erano probabilmente usati per mantenere insieme le varie parti con un filamento di tessuto e rendere il calendario facilmente trasportabile.      
 
Anche oggetti di epoche più recenti compongono la mostra e la collezione vaticana. Dal Tibet, un grande stendardo buddista dettoThangka fatto di seta, cotone, pietre semi-preziose, coralli, perle e legno, venne regalato a Papa Paolo VI dal 14° Dalai Lama Tenzin Gyatso nel 1973 in segno di amicizia e buona volontà del popolo tibetano. Lo stendardo raffigura Avalokitesvara, un’emanazione del Buddha Amithaba, di cui il Dalai Lama è considerato una manifestazione.   
 
La mostra Gods & Gifts si alllinea perfettamente con l’intenzione del Bowers Museum di celebrare le culture del mondo attraverso la loro arte. Da un punto di vista storico questi doni ci ricordano le interazioni tra i missionari cristiani e le civiltà lontanissime con cui entrarono in contatto e più in generale ci testimoniano i legami tra il Vaticano e le altre culture del mondo, tra i papi e i rappresentanti di altre credenze religiose.
 

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