C’è da sconfiggere la concorrenza, agguerrita e dotata di inventiva. C’è, soprattutto, il desiderio di riguadagnare la fiducia dei consumatori, di quelli che, non molto tempo fa, indugiavano a lungo nei supermercati, acquistando anche il superfluo.
 
Da molti mesi, ormai, il termometro è in ribasso. Ci sono italiani che, la sera, per cena, vanno avanti tre giorni a settimana con latte e biscotti. Mancano i soldi, si fa la cresta su tutto, anche sul mangiare. Più grave che – stando alle ultime proiezioni – ci siano quasi dieci milioni di connazionali che, per mancanza di soldi, rinunciano anche a curarsi.
 
È la grande distribuzione, in questo scampolo di primavera, che è scesa in trincea. Pronta a convincere la clientela con mille trucchi. Gli orari di chiusura dei supermercati, ad esempio: qualcuno – soprattutto all’interno dei centri commerciali – ha spostato la lancetta della chiusura alle ventidue, strizzando l’occhio, così, a quella enorme massa di italiani che, uscendo tardi dal lavoro, non potrebbe altrimenti fare la spesa, rinviando tutto al fine settimana. Chiusura alle ventidue, così, con uno sconto pure sullo scontrino qualora ci si presenti alla cassa, per pagare, tra le otto e le dieci di sera.
 
Fioccano le idee, le offerte, è il momento dei pubblicitari, di coloro che lavorano nel marketing e che conoscono i gusti e le abitudini dei consumatori. Va ancora di moda il pacco tre per due: acquisti due pacchi di biscotti o di pasta e te ne regalano uno in più. Una tipologia di offerta che ha fatto strada anche nei negozi di abbigliamento. Vuoi due camicie? Aggiungici due o tre euro e te ne danno tre. Idem per i calzini, le magliette, talvolta pure i pigiami. C’è crisi e quindi tutto fa brodo per limitare il calo (drammatico e marcato) dei consumi.
 
A tutti i livelli, nessuno escluso. Le cassette della posta, ormai, pullulano di volantini pubblicitari. E, con quelli in mano, il consumatore oltrepassa la soglia dei supermercati, reclamando quanto promesso. Ci sono persone che li mettono da parte, poi li stendono sul tavolo e decidono la réclame più conveniente. Diversi i supermercati che rilasciano tessere-fedeltà: ogni busta della spesa alimenta il tuo conto. Quando raggiungi una certa cifra hai diritto a un regalo oppure a due o tre buste di spesa gratis.
 
Varato ormai anche il giorno delle offerte. La domenica, ad esempio, molti supermercati mettono in vendita il pesce col cinquanta per cento di sconto. Il martedì, magari, vanno di moda i latticini. Il giorno dopo la pasta. Oppure i tortellini e i ravioli. Li compri a prezzi stracciati, se ne acquisti due o tre confezioni hai il problema del primo piatto risolto per mezza settimana.
 
Scarseggiano i soldi, stipendi e pensioni non bastano più. Esci dai supermercati e ti accorgi che anche le grandi pasticcerie del Centro – quelle che una volta erano incuranti verso ogni tipologia di offerte – mettono in vendita le loro leccornie a prezzi scontati se le acquisti al tramonto. È la crisi, ragazzi: meglio rinunciare a qualche euro piuttosto che rischiare il fallimento. 

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