Per tutti gli appassionati di design in Italia, il mese di aprile porta sempre un appuntamento importante: il Salone del Mobile. Il tema protagonista della 52° edizione dell’atteso evento, che si svolge dal 9 al 14 aprile a Milano, è l’innovazione: sono migliaia, infatti, i prodotti di casa-arredo, illuminazione e ufficio presentati in anteprima assoluta.

 
Ma veniamo ai numeri: più di 2.500 espositori suddivisi in cinque aree, Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, le biennali Euroluce e Salone Ufficio per concludere con il Salone Satellite, una manifestazione destinata ai progetti di 700 giovani designer. Sono previsti oltre 300 mila visitatori provenienti da 160 Paesi.
  

 
Protagonista assoluto dell’edizione 2013 del Salone è però l’ufficio: l’archistar francese Jean Nouvel, vincitore del Pritzker Prize nel 2008, propone “Progetto:ufficio da abitare”, un allestimento che si articola in cinque inedite situazioni di lavoro; convivialità, piacere, gioco, e apertura degli uffici vengono contrapposti agli spazi chiusi e alla ripetizione invece tipici degli uffici. E adesso alzi la mano chi non sarebbe curioso di girare per Milano in uno dei periodi migliori dell’anno durante il quale installazioni di ogni genere sono sparse per le zone più belle della città, via Tortona, Brera, via Montenapoleone. E alzi la mano chi di voi non abbia desiderato almeno una volta nella vita possedere un pezzo di design italiano.
 
Ecco allora che esportazione e internazionalizzazione diventano le parole d’ordine del Salone del Mobile, come conferma Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo, “Solo il settore delle cucine in cui l’esportazione è il 38% complessivo del fatturato, ha esportato il 5,5% in più nel 2012”. Anche Piero Gandini, presidente di Assoluce, spiega che nel settore dell’illuminazione, l’export supera il 50%. “Abbiamo pochi concorrenti al mondo perché il design italiano non nasce per il lusso ma è alto progetto e cultura ed è percepito così nel mondo”.
 
L’Europa resta sempre il primo mercato ma anche gli Stati Uniti non vanno male: “Negli Stati Uniti abbiamo appena chiuso un contratto di 6 milioni di euro”, afferma Carlo Molteni, presidente dell’omonimo brand, “i nostri prodotti sono molto apprezzati oltreoceano”. Anche Giovanni Anzani della Poliform vede nel Nuovo Continente una nuova opportunità di crescita, “Va capito fino in fondo per poterlo affrontare con le armi giuste, comprendendo gusti e orientamento dei consumatori, con una marcia di avvicinamento al nostro design, al valore che esprime rispetto allo stile di vita. Ci sono iniziative in campo ed è una sfida importante”.
Insomma, ancora una volta, il made in Italy è sinonimo di qualità e design.

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