Sacco & Vanzetti nella graphic novel di Geary ‘per non dimenticare’
In 80 pagine il fumettista Rick Geary ripropone la storia di Sacco e Vanzetti, giustiziati tra i pregiudizi che circondavano gli emigrati d’inizio Novecento
Rick Geary è un fumettista con l’anima di uno storico, uno di quegli artisti che con il passare degli anni non smette di amare l’arte per cui ha dedicato tutta la sua vita. E il suo lavoro artistico non smentisce la sua propensione a raccontare le vicende del passato, portando questa volta sotto la lente di ingrandimento la storia dei due anarchici italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, emigrati negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. 
 
Una vicenda raccontata su tutti i libri di storia e nota per la drammaticità del caso giudiziario, la cui bontà fu da messa in dubbio da molti storici e dall’opinione pubblica, che lessero all’interno di esso motivazioni razziali e politiche. 
Sacco e Vanzetti furono condannati alla pena capitale con l’accusa di rapina e omicidio di un contabile e di una guardia del calzaturificio “Slater and Morril”, nonostante molte delle prove fossero a loro favore e i dubbi sulla loro colpevolezza molteplici. Vennero giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto 1927 nel penitenziario di Charlestown, nello stato del Massachusetts. 
 
Sacco nacque in provincia di Foggia, a Torremaggiore, e giunse in America il 12 aprile 1909, mentre Vanzetti, originario di Cuneo, arrivò nel 1908: entrambi erano alla ricerca di una nuova vita, della terra promessa di cui tanto avevano sentito parlare in patria. E proprio lì si incontrarono quando divennero membri di un circolo anarchico italoamericano, fatto che costò loro l’inclusione in una lista di ricercati con l’accusa di sovversione redatta dal Ministero della Giustizia.
Geary prende spunto delle loro vite per raccontarci, tramite la sua graphic novel “Le vite di Sacco e Vanzetti” (The lives of Sacco and Vanzetti) – edite in Italia presso i tipi di Panini 9L –, una vicenda ricca di colpi di scena e abilmente realizzata tramite l’uso suggestivo di immagini toccanti, che mettono il lettore in grado di vivere la storia in prima persona. 
 
Attraverso la potenza espressiva del fumetto, l’autore, classe 1946 e disegnatore di fumetti dal 1977, riesce a incatenarci alle pagine grazie a una successione di disegni intensi, quasi a farci fare un salto indietro di 100 anni, quando il cinema muoveva i suoi primi passi. Un romanzo a fumetti che in 80 pagine in bianco e nero ripercorre la vicenda di due figure storiche italoamericane, il cui punto di vista rimane piuttosto neutrale, evitando di cadere nella politica per rimanere sul piano della narrazione pura, a tratti giornalistica.
Un’opera interessante perché riporta alla luce una storia la cui memoria si sta dissipando lentamente, nonostante meriti un’attenzione particolare perché tratta un tema cruciale e delicato come quello dell’immigrazione, che ha visto la comunità italiana protagonista un secolo fa e che vede oggi altre realtà in cerca di fortuna o sogni da realizzare.
 
“Ho scoperto che questa storia è stata abbastanza dimenticata negli Stati Uniti. Perciò ho pensato di realizzare questo libro, per riaccendere l’interesse delle persone” racconta l’autore di storie e illustrazioni pubblicate, tra i tanti, da Los Angeles Times, Disney Adventures Magazine, New York Times Book Review, Mad, Rolling Stone, American Libraries. “In generale  sono attratto dai casi che, anche se ufficialmente risolti, sono ancora circondati da una certa quantità di mistero o controversie o speculazioni. La storia di Sacco e Vanzetti, che fossero colpevoli o meno, rimane un classico caso di ingiustizia americana. Perciò mi è sembrato naturale affrontarla anche perchè una vicenda come quella si potrebbe ripetere negli Stati Uniti di oggi”.

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