(Ph Enriquelopezgarre da Pixabay)
La riviera friulana, nella parte meridionale della provincia di Udine, è un territorio veramente ricco di attrattive di ogni genere, che la rendono attraente in qualunque stagione: paesaggistiche, ambientali, naturali, etniche, archeologiche, storiche, culturali, agroalimentari, ludiche, balneari, ricettive, di intrattenimento, svago, relax, benessere.
Tra le località principali spicca Lignano Sabbiadoro, moderna città balneare, che sorge su una penisola a forma di ala di gabbiano e l’estrema propaggine segna l’ingresso delle acque nella Laguna di Marano e al più grande sistema diportistico d’Europa. Si estende tra i fiumi Tagliamento, a ovest, e Isonzo, a est.
Grado e Marano Lagunare, ma anche Palmanova nell’interno, meritano senza dubbio una visita.
Lignano Sabbiadoro è una piccola Venezia, in cui le acque navigabili si integrano perfettamente con il cuore della città. Ci sono Marina Punta Faro con il villaggio di terramare, realizzato negli anni ’80 ispirandosi al francese Port Grimaud. Poi c’è la Darsena Vecchia, anch’essa affacciata sulla laguna.
Marano Lagunare è la città della pesca del Friuli Venezia Giulia. E ancora: aree protette di grande interesse faunistico, come l’Oasi delle foci del fiume Stella, l’Isola della Cona, sull’Isonzo, tesori archeologici come Aquileia, una delle più importanti città dell’Impero romano, all’epoca porta dei commerci verso l’area balcanica e il centro e nord Europa, monumenti come Palmanova, fortezza voluta dal Patriarcato di Venezia e poi sviluppata da Napoleone.
Ci sono poi il bosco di Muzzana del Turgnano, ultima vestigia della selva che ricopriva l’intera pianura padana, le valli da pesca nel comune di Carlino, ricchezza per il territorio, ma anche per il palato, frutteti e vigneti a perdita d’occhio, ma di elevata qualità. che danno vita a vini di eccellente mineralità e sapidità.
Ogni zona è collegata da piste ciclabili, oltre che da percorsi, come la strada lungo le rive del fiume Tagliamento, che consentono il contatto con la natura. Le terre di risorgiva, dove le acque affioranti regalano paesaggi virgiliani, con la Villa Manin di Passariano di Codroipo, costruita dai Dogi di Venezia e dove ha soggiornato Napoleone Bonaparte, circondata da un giardino didattico con le essenze autoctone del territorio, aperto al pubblico.
Tornando a Lignano, la cittadina, collegata all’entroterra da una strada regionale, ha sviluppato la sua vocazione turistica negli anni ‘30 del Novecento. I primi insediamenti alberghieri risalgono tuttavia all’inizio del 1900 quando la penisola non era raggiungibile via terra, ma solo in barca attraverso la Laguna di Marano.
Nel 1903 fu costruito il primo modesto impianto balneare, ma, a causa della malaria, diffusa nelle paludi adiacenti la penisola, lo sviluppo di Lignano si ebbe solo dopo le opere di bonifica dei territori malsani, effettuate negli anni ‘20. Nel 1935 con l’istituzione di un’Azienda di Soggiorno e Turismo, venne aggiunto il nome di Sabbiadoro a scopo promozionale. Lo sviluppo vero e proprio della cittadina fu frenato dallo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ma riprese a ritmi sostenuti negli anni ’50, quando nasce la celebre chiocciola che diverrà successivamente uno dei simboli della cittadina friulana.
A Marano Lagunare troviamo molti edifici dell’epoca della Serenissima. Il più importante è la Loggia Maranese, una loggia chiusa con bugnato in pietra d’Istria. Un tempo sopra di essa sorgeva il Palazzo Comunale, crollato nel Settecento per scarsa manutenzione. Accanto alla Loggia si osserva la Torre Millenaria, alta 32 metri, di cui si hanno le prime notizie nel 1066. Tutti i suoi lati sono ornati da busti di vari provveditori del paese. La Torre è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1976, e la parte superiore è stata ricostruita. Sulla stessa piazza si affaccia il Palazzo dei Provveditori.
Anche il palato vuole la sua parte: un itinerario classico nella riviera friulana tocca tre zone di produzione di vini Doc Friuli Annia, Friuli Aquileia e Friuli Latisana. La Doc Friuli Annia, riconosciuta nel 1995, gode di un clima particolarmente mite e offre un paesaggio di grande suggestione grazie alla vicinanza con la laguna di Marano. I vigneti piantati in questi terreni sono in grado di sviluppare un ottimo profumo soprattutto nei vini bianchi. La Doc Friuli Aquileia vanta una tradizione millenaria nella viticoltura, che vi era praticata fin dal tempo dei romani.
La zona è caratterizzata da un clima particolarmente mite, grazie all’influsso del mare ed ha il suo cuore in Aquileia, importante centro storico ed archeologico. La Doc Friuli Latisana si estende nella fascia meridionale della provincia di Udine nei comuni di Latisana e in una decina di paesi vicini. La vicinanza del mare, con le sue benefiche correnti d’aria calda e la particolarità dei terreni sabbioso-argillosi ricchi di sali minerali, danno gusto e profumo a robusti Merlot e Cabernet franc e, fra i bianchi, aromatici Tocai friulano, Pinot bianco, Chardonnay. Tra i prodotti gastronomici tipici vi sono preparazioni a base di oca (ragout, foie gras, prosciutto e salame), asparagi, miele. I piatti tipici sono a base di pesce e di volatili di palude.
E adesso un’occhiata verso l’interno: Palmanova, proclamata Monumento nazionale nel 1960, presenta tre porte monumentali che permettono l’accesso alla città (Porta Udine, Porta Cividale, Porta Aquileia), poi si incontra piazza Grande, spazio perfettamente esagonale nel centro del quale si erge un basamento in pietra d’Istria, dal quale s’innalza l’alto stendardo, da tempo immemorabile testimone delle vicende storiche della fortezza e simbolo della fortezza stessa, comunemente chiamato Mario dai Palmarini. Su di essa si affacciano tutti i principali edifici, come il Duomo, il miglior esempio di architettura veneziana in Friuli.
Il Civico Museo storico è un importante punto di partenza per avere una visione generale della complessa struttura urbana e del sistema fortificatorio della fortezza, dove le raccolte sono esposte in ordine cronologico dall’anno di fondazione alla Prima Guerra Mondiale, per creare un racconto storico che riassuma i quattro periodi della storia di Palmanova: veneziano, napoleonico, austriaco, italiano.
Il Museo storico militare raccoglie uniformi, cimeli e documenti inerenti ai Corpi e alle Unità avvicendatesi a Palmanova dal 1593 alla Seconda Guerra Mondiale. Da qui parte l’affascinante itinerario sul sistema fortificato che circonda la città. Questo e molto altro sulla riviera del Friuli…Info: www.rivierafriulana.it.

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