A San Martino sulla Marrucina, negli anni Novanta le avevano conferito la cittadinanza d’onore. Da allora Carole Penelope Masciarelli, non era più tornata nel  paese d’origine del nonno, ma ha continuato a strappare stima e simpatia tra i concittadini di un gruppo di case che vide partire Giuseppe. Più di novanta anni fa la famiglia Masciarelli piantò le proprie nuove radici nel quartiere Bronx di New York dando vita a una progenie particolarmente affezionata al lavoro in celluloide.

Il nome di Penny, negli annali di Hollywood fa rima con “Risvegli”. È questo titolo che ha consacrato la professionista tra le registe di qualità. Il suo ottimo film (con Robert De Niro e Robin Williams) ha imposto le sue già affermate qualità all’attenzione del grande botteghino trasformandola nella prima donna regista a superare i 100 milioni d’incasso.

A Penny vanno aggiunte però le altre gambe dal clan Masciarelli-Marshall, capace di imporsi con il fratello Garry, (sceneggiatore, regista e produttore) e con la figlia, Tracy Reiner, attrice. Un talento familiare!

Nata nel 1942, in momenti nei quali gli italiani erano guardati a vista come potenziali nemici, Penelope si trasferì dal Bronx nel Nuovo Messico, complice anche un primo grande amore: Michael Henry. Un matrimonio durato lo spazio di due anni, dal 1961 al 1963 e surrogato dall’amore per gli studi di Matematica e Psicologia. Interrotti i corsi alla University of New Mexico, Penny Marshall iniziò un suo percorso professionale nel mondo della televisione grazie all’aiuto costante del fratello Garry all’epoca già affermato sceneggiatore. Le prime soddisfazioni, dopo l’esordio nel grande schermo con “Uffa papà quanto rompi” (1968) arrivano con apparizioni nei film “The Savage Seven” e “How Sweet It Is!”(1968) oltre che con piccole parti nelle pellicole Wacky Zoo of Morgan City, The Feminist and the Fuzz e The Odd Couple, tutte serie TV degli anni Settanta.

Orgogliosa delle sue origini, Penny ha portato in Italia la figlia, il genero e la nipotina affinché imparassero a godere delle bellezze ancora in gran parte incontaminate dei luoghi d’origine. Il gesto ha voluto siglare anche un ricongiungimento con le proprie radici familiari, che solo nel corso degli anni lei ha saputo decifrare come un retaggio italiano. Figlia di Anthony Wallace Masciarelli e di Marjorie Irene Ward Penny memorizzò fin da piccola anche il nuovo nome, scelto dal padre per  esigenze di lavoro (con un nome italiano, durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, era difficile trovare ingaggi nel mondo dello spettacolo).

Chiamata a partecipazioni straordinarie in fortunate serie, (Mork & Mindy), Penny decise con gli anni di tentare la strada della regia  e nel 1986  l’italoamericana affidò a Woopy Goldberg il ruolo di protagonista di “Jumpin’ Jack Flash”, centrando l’obiettivo. Divenuta di fatto una delle migliori promesse della regia americana, la Marshall firmò due anni dopo “Big”, per la cui interpretazione Tom Hanks ottenne una nomination all’Oscar come miglior attore protagonista. Ancora due anni dopo, la regista centrò forse la sua pellicola più riuscita. “Risvegli” fu candidato a tre premi Oscar (miglior film, miglior attore – Robert De Niro –  e miglior sceneggiatura non originale).

Il film rimane ancora oggi tra le storie più belle raccontate e filmate su grande schermo.”Ragazze vincenti” del 1992 (tra le protagoniste la sua conterranea Madonna) e “Uno sguardo dal cielo” del 1996, arricchiranno una carriera pregna di soddisfazioni. Dotata di  solare simpatia, Penny Marshall ha vissuto con grande allegria la sua età, operando con disinvoltura come  produttrice. In questa veste ha realizzato diverse pellicole, tra le quali vanno segnalati “Calendar Girl” del 1993,  i recentissimi “Risk” e Dynasties (una serie TV) del 2003 e “The Cinderella Man”, “Vita da Strega” (2005), pellicole che hanno dato ottime soddisfazioni alla eclettica nipote dell’artificiere che lasciò la Majella  in cerca di fortuna americana.


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