Le Berrette rosse che saranno imposte ai prescelti nel prossimo Concistoro non rispettano più la concezione eurocentrica propria dei pontificati precedenti. La cosa non deve sorprendere: ogni Papa sceglie i cardinali come uno strumento di governo, di obbedienza alle norme canoniche sul Conclave che dovrà eleggere il suo successore.
Nessuno può dire al Papa chi , quando o come creare i nuovi Cardinali. Certo secondo una prassi secolare, in alcune sedi dette cardinalizie il Papa nominava il Vescovo che intendeva elevare alla dignità cardinalizia , questo criterio per il prossimo Concistoro è stato rispettato solo per la diocesi di Bologna, ignorando ad esempio e per la seconda volta la diocesi di Milano.
Papa Francesco vuole dare voce soprattutto alle realtà dimenticate e alle periferie della Chiesa , lo si è già ampiamente visto nel corso dei precedenti Concistori , per cui non è stata più una sorpresa l’annuncio dei nomi al termine dell’Angelus di domenica 1 settembre. Cambiano e si rafforzano , attraverso le recenti nomine, Le proporzioni geografiche del collegio elettorale che dovrà eleggere il suo successore . “Il prossimo 5 ottobre – ha annunciato il Pontefice – terrò un Concistoro per la nomina di dieci nuovi Cardinali. La loro provenienza esprime la vocazione missionaria della Chiesa che continua ad annunciare l’amore misericordioso di Dio a tutti gli uomini della terra”.
I nomi dei neo-porporati sono: Miguel Angel Ayuso Guixot , spagnolo, missionario comboniano, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, succeduto al Cardinale Tauran dallo scorso 25 maggio. Losé Tolentino Medonça, già predicatore degli esercizi spirituali alla Curia Romana nella Quaresima 2018, ha 53 anni ed è portoghese. il Papa lo ha nominato lo scorso anno Archivista e Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, Arcivescovo di Giakarta, 69 anni, è l’attuale Presidente della Conferenza Episcopale dell’Indonesia. Juan de La Caridad García Rodríguez, Arcivescovo di San Cristobal de la Habana, cubano, 71 anni, è il successore del Cardinale Ortega recentemente scomparso. Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, congolese, frate cappuccino, è nato nel 1960. Jean-Claude Höllerich, arcivescovo di Lussemburgo, gesuita di 61 anni, è Presidente della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea. Alvaro Ramazzini Imeri, vescovo di Huehuetenamgo in Guatemala, è nato nel 1947 ed è stato consacrato Vescovo nel 1989 da Giovanni Paolo II. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat, salesiano, classe 1952, ha lavorato in Paraguay prima del trasferimento in Marocco. Padre Michael Czerny, ceco, 73 anni, gesuita, è sottosegretario della sezione migranti del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.
Unico italiano Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, classe 1955: romano, nipote del Cardinale Confalonieri, si è contraddistinto come prete di trincea ed ha sempre interpretato la sua missione, anche in Africa, con stile francescano offrendo aiuto concreto a poveri, stranieri, malati di Aids, immigrati. E’ stato una figura di primo piano della Comunità di Sant’Egidio, con cui ha portato avanti la proposta di diritto di cittadinanza alla nascita per i minorenni figli di genitori immigrati da due anni. Senza dimenticare il decisivo ruolo diplomatico in Africa, dove fu uno degli artefici della tregua tra governo e ribelli in Mozambico nel ’92, ha esercitato la sua abilità di negoziatore di pace in Congo, Guinea, Burundi e coi curdi . Nominato da Papa Francesco alla guida della Diocesi di Bologna il 27 ottobre del 2015 , ha iniziato la sua attività il 12 dicembre dello stesso anno, rappresentando una significativa svolta nella storia della Curia.
In perfetta linea con la politica del Pontificato di Bergoglio, Zuppi ha scelto la via dell’apertura, della collaborazione e del dialogo con tutte le realtà e della partecipazione alla vita della comunità al di là di ogni barriera ideologica. “Insieme ad essi- ha aggiunto il Papa- unirò ai membri del collegio cardinalizio due Arcivescovi e un Vescovo che si sono distinti per il loro servizio alla Chiesa”. I tre neo-Cardinali , non elettori, avendo superato gli 80 anni, sono: Michael Louis Fitzgerald arcivescovo emerito di Nepte, inglese, classe 1937, già Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e Nunzio Apostolico in Egitto. Era stato allontanato dalla Curia romana da Benedetto XVI all’inizio del suo pontificato per le sue posizioni sul dialogo interreligioso. Sigitas Tamkevicius arcivescovo emerito di Kaunas, lituano, gesuita, è stato perseguitato e arrestato dal regime sovietico. Il veronese Eugenio Dal Corso vescovo emerito di Benguela, 81 anni, già missionario in Argentina e in Angola, completa la lista dei nuovi Cardinali.