(Ph© Ben De Bruyn| Dreamstime.com)

Josè Greco, il re del flamenco è nato a Montorio nei Frentani (Campobasso) e quest’anno ricorre il centenario della sua nascita ( Montorio 23.12.1918 – Lancaster 31.12.2000).

In tutto il mondo sarà ricordato Josè Greco, ma un omaggio straordinario al grande maestro Molisano, parte prima di ogni altro luogo, proprio da Montorio, suo paese natale che non mancherà di celebrare la ricorrenza, tributandogli onori e giusti riconoscimenti.

Il suo nome di battesimo era Costanzo, fratello di Norina di appena due anni più di lui, figlio di Paolo Emilio Greco e Carmela Bucci. All’età di sei anni insieme alla madre e alla sorella, partì alla volta di New York per raggiungere il padre. I primi anni da emigrato non furono certo facili, ma man mano si adattò alla nuova terra, alla nuova vita e ai nuovi amici che spesso doveva cambiare a causa dei ripetuti spostamenti dei genitori. Tanti i lavori effettuati dal piccolo Costanzo per raggranellare un po’ di spiccioli. La sorella Norina intanto aveva iniziato a frequentare un corso di danza spagnola ed era proprio Costanzo ad accompagnarla. La nuova frequentazione portò Costanzo a guardare affascinato un mondo completamente nuovo che lo attrasse tanto da avvicinarsi al ballo.

Aveva appena quindici anni, ma il suo talento era pronto a cambiare la sua vita e il suo futuro. Non fu facile affermarsi, tanti i sacrifici e gli sforzi che dovette affrontare, ma Josè – nome che aveva scelto per la vicinanza alla Spagna, simbolo dell’arte della danza e del flamenco – era pronto ad affrontare ogni difficoltà pur di crescere professionalmente ogni giorno. Così è stato. Il suo nome divenne sempre più noto nell’ambiente e non mancarono al suo fianco ballerine famose di tutto il mondo. I primi successi, poi altri e tanti ancora. Il suo nome divenne internazionale e ha calcato i palcoscenici dell’intero globo ed in ogni luogo ha portato la sua arte.

Nel 1948 fonda la compagnia Ballets y Bailes de Espana, con repertorio di antiche danze spagnole e balletti dallo stesso coreografati (Bolero di Ravel, La vida breve di De Falla). Nel 1956, debutta con la sua compagnia nel movie americano di Mike Todd, Around the World in 80 Days. Broadway, Parigi, Spagna e il mondo intero, gli tributarono enormi successi e riconoscimenti. Non mancarono partecipazioni di Josè in film americani, nel 1973 è co-protagonista con Chuck Connors e Cesar Romero in una formula di spaghetti western, The Proud and the Damned. Spiccata la sua presenza in tanti spettacoli televisivi dove affascinava per la peculiarità dei suoi movimenti al ritmo di nacchere, tacchetti sonori e boleri di velluto. I talenti di Josè sopravvivono ancora oggi nei figli, Josè Greco II, Lola e Carmen che continuano ad avere un forte legame con Montorio e sono costantemente in tournée per il mondo intero, con la propria compagnia, calcando le orme paterne.

Josè, una vita intera dedicata alla danza, ma profondamente legato alle sue radici e  all’amore  per la sua terra: “ Montorio”.


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