Acqua Panna is famous around the world (Photo: Monticelllo/Deamstime)

When the sommelier of a deluxe New York hotel wheeled a trolley of fancy aperitifs into the dining room so guests could grandly start their meal, his job was only half done. Minutes later, he returned with another cart, this one displaying six different bottles of water. Bestowing water with the same pomp and dignity as liqueur indicates how far H2O has risen up the dining chain.

But you don’t have to dine at the Ritz-Carlton or any respectable restaurant to notice the impact bottled water is making on eating and drinking habits. Just visit a shopping mall or other gathering place and chances are a high percentage of the people there will be sipping water from a plastic container. 

Bottled water has become ubiquitous, growing steadily in popularity in the US since 1976: that’s when the tide came in from per capita consumption of 1.6 gallons per year to the current 21 gallons, according to industry research. According to research, three factors have fueled the trend, health and fitness, purity and portability: water is an alternative to caffeine, alcohol, and soda pop, providing a quick and healthy form of hydration and, while the majority of tap water is safe, there’s a perception that bottled water is cleaner and purer. Last but not least, bottles of various sizes enable people to tote water as routinely as they carry cell phones.

The Brembo river in San Pellegrino Terme, home to the famous mineral water (Photo: Michelangelo Oprandi/Dreamstime)

As with wine, geographical conditions contribute to the taste, texture, and purity of water. Mineral water contains elements infused through geological formations, while purified water is well or tap liquid processed to remove the minerals. Sparkling water is either naturally carbonated or carbon dioxide is added. Spring water is derived from natural underground sources.

A bottle of San Pellegrino, one of the most popular Italian mineral waters abroad (Photo: Tarık Kaan Muşlu/Dreamstime)

Italy is a major player in the water game, supplying such top-shelf brands as San Pellegrino and Acqua Panna, plus lesser-known labels. The first two are among the brands owned or formerly owned by Nestle Waters North America, and distributed worldwide.

San Pellegrino was discovered in the 13th century at the foot of the Dolomite Mountains, near Bergamo, in the Italian Alps. The water, which comes from 1,300 feet deep springs, is a perfect combination of 14 minerals and trace elements filtered through layers of limestone and volcanic rock. In addition to thirst-quenching qualities, the water is reputed to be highly beneficial to the digestive system and liver. It was reportedly used to help cure Leonardo da Vinci’s health problems. Bottled in a trademark green flask at the rate of 55 million gallons annually, San Pellegrino has a stimulating taste and is reputed to contain calcium, magnesium, potassium, sulfates, fluoride, bromide, and sodium, but no calories, sugar or preservatives. Priced from $4 to $7 per bottle in the US, it is sold in 50 countries.

Acqua Panna, commercialized in 1927, doesn’t have the marketing muscle of San Pellegrino, but nonetheless fits a premium product cachet. It originates high in the Apennines Mountains north of Florence, on the slopes of Mount Grazzaro, near the Tuscan town of Scarperia. The source is a vast subterranean reserve nestled below lush meadows. Legend has it that the spring water served as a cool refreshment for ancient Romans who traveled northward on the only road stretching from southern Italy.

Small bottle of Panna water (Photo: Aleksei Filatov/Dreamstime)

Compared to other waters, San Pellegrino is milder and gentle. All of the Italian drinking waters double as thirst quenchers as well as a non-alcoholic accompaniment to lunch, dinner, and snacks. “Water, water everywhere” is indeed a fitting description of the burgeoning bottled water industry. But when it comes to separating class from mass, the Italian brands are more than just a drop in the bucket. They’re making a big splash.

Common to the mountainous regions of northern Italy, along with drinking water, is polenta, a centuries-old staple used in place of pasta or rice. Here’s the recipe:

Ingredients (serves 6-8)

  • 9 cups or 3 bottles of water
  • 3 cups yellow cornmeal
  • 2 tablespoons of salt

 Directions

Bring water to a boil and add the salt. Pour in the cornmeal slowly, and stir to avoid lumps, until polenta forms a crust. Cover the pan and complete the cooking in the oven, for one hour, at 350F.  

Quando il sommelier di un hotel di lusso di New York ha spinto un carrello di aperitivi fantasiosi nella sala da pranzo in modo che gli ospiti potessero iniziare il loro pasto in grande stile, il suo lavoro era solo a metà. Pochi minuti dopo, è tornato con un altro carrello, che mostrava sei diverse bottiglie d’acqua. Conferire all’acqua la stessa pompa e dignità del liquore indica fino a che punto l’H2O è salita nella catena della ristorazione.

Ma non è necessario cenare al Ritz-Carlton o in un ristorante rispettabile per notare l’impatto che l’acqua in bottiglia sta avendo sulle abitudini alimentari e di consumo. Basta visitare un centro commerciale o un altro luogo di ritrovo ed è probabile che un’alta percentuale di persone sorseggi acqua da un contenitore di plastica.

L’acqua in bottiglia è diventata onnipresente, crescendo costantemente in popolarità negli Stati Uniti dal 1976: è allora che si è passati dal consumo pro capite di 1,6 galloni all’anno agli attuali 21 galloni, secondo una ricerca del settore. In base alla ricerca, alcuni fattori hanno alimentato moda, salute e forma fisica, purezza e portabilità: l’acqua è un’alternativa alla caffeina, all’alcool e alle bibite gassate, fornendo una forma di idratazione rapida e salutare e, se la maggior parte dell’acqua del rubinetto è sicura, c’è la percezione che l’acqua in bottiglia sia più pulita e pura. Ultimo elemento ma non meno importante, le bottiglie di varie dimensioni consentono alle persone di portare con sé l’acqua con la stessa routine con cui portano i telefoni cellulari.

Come per il vino, le condizioni geografiche contribuiscono al gusto, alla consistenza e alla purezza dell’acqua. L’acqua minerale contiene elementi infusi attraverso formazioni geologiche, mentre l’acqua purificata è un liquido di pozzo o di rubinetto trattato per rimuovere i minerali. L’acqua frizzante è gassata naturalmente o viene aggiunta di anidride carbonica. L’acqua di sorgente è derivata da fonti naturali sotterranee.

L’Italia è uno dei principali attori nel gioco dell’acqua, fornendo marchi di prima qualità come San Pellegrino e Acqua Panna, oltre a etichette meno conosciute. I primi due sono tra i marchi di proprietà (o precedentemente di proprietà) di Nestlé Waters North America e distribuiti in tutto il mondo.

La San Pellegrino fu scoperta nel XIII secolo ai piedi delle Dolomiti, vicino a Bergamo, nelle Alpi italiane. L’acqua, che proviene da sorgenti profonde 400 metri, è una combinazione perfetta di 14 minerali e oligoelementi filtrati attraverso strati di calcare e roccia vulcanica. Oltre alle qualità dissetanti, l’acqua è nota per essere altamente benefica per il sistema digestivo e il fegato. Secondo quanto riferito, è stata utilizzata per aiutare a curare i problemi di salute di Leonardo da Vinci. Imbottigliata in una tipica bottiglia verde al ritmo di 55 milioni di galloni all’anno, San Pellegrino ha un gusto stimolante ed è nota per contenere calcio, magnesio, potassio, solfati, fluoruro, bromuro e sodio, ma senza calorie, zucchero o conservanti. Con un prezzo da $ 4 a $ 7 per bottiglia negli Stati Uniti, è venduta in 50 Paesi.

Acqua Panna, commercializzata nel 1927, non ha i muscoli del marketing di San Pellegrino, ma è comunque un prodotto premium. Ha origine in alto nell’Appennino a nord di Firenze, sulle pendici del Monte Grazzaro, vicino alla città toscana di Scarperia. La sorgente è una vasta riserva sotterranea annidata sotto prati lussureggianti. La leggenda narra che l’acqua sorgiva servisse da fresco ristoro per gli antichi Romani che viaggiavano verso nord sull’unica strada che si estendeva dall’Italia meridionale.

Rispetto ad altre acque, San Pellegrino è più mite e gentile. Tutte le acque potabili italiane fungono anche da dissetanti e da accompagnamento analcolico a pranzo, cena e spuntini. “Acqua, acqua ovunque” è davvero una descrizione appropriata della fiorente industria dell’acqua in bottiglia. Ma quando si tratta di separare la classe dalla massa, i marchi italiani sono più di una semplice goccia nel vaso. Stanno riscuotendo un grande successo.

Comune nelle regioni montuose del nord Italia, insieme all’acqua potabile, è la polenta, secolare alimento utilizzato al posto della pasta o del riso. Ecco la ricetta:

Ingredienti (per 6-8 persone)

•9 tazze o 3 bottiglie d’acqua

• 3 tazze di farina di mais gialla

• 2 cucchiai di sale

Indicazioni

Portare l’acqua a ebollizione e aggiungere il sale. Versare lentamente la farina di mais e mescolare per evitare grumi, fino a quando la polenta forma una crosticina. Coprire la teglia e completare la cottura in forno, per un’ora, a 180 gradi.


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