Rosario Errico with Consul General Raffaella Valentini (Photo: Tom Bertolotti)

As we await to find out if the short film Grazie Michele will make it to the final selection phase for the 2024 Oscars, we at L’Italo-Americano have interviewed director Rosario Errico. “The short film highlights the capability, intelligence, and love for others of people who are defined as differently abled, but whom I find to be able in a different way. In the end, we are all differently abled, all of us,” shares Errico, freshly returned to his Naples home after a promotional campaign for the short film in the United States. Actor, director, and screenwriter, Rosario Errico boasts a career spanning nearly 30 years.

Produced by Immagine Corporation Produzione in collaboration with RAI Cinema and supported by MIC, Nuovo Imaie, Regione Lazio, with executive production by Antonella Salvucci, Grazie Michele stars Valerio Catoia, a teenager with Down syndrome. Alongside him at the heart of the short is actor and dancer Andrea Salcone. Additionally, the cast includes Andrea Roncato, Antonella Ponziani (the last muse of Federico Fellini), Luca Lionello, Massimiliano Buzzanca, Alessio Errico, and Kletia Rusi.

On set, alongside Rosario Errico, was director of photography Blasco Giurato, a BAFTA nominee for Giuseppe Tornatore’s Nuovo Cinema Paradiso, editor Ugo De Rossi, who has collaborated with famous directors on films including Federico Fellini’s Ginger e Fred, set designer Alfonso Rastelli, costume designer Maria Fassari, and composer Maria Chiara Casà, who created the film’s soundtrack.

The next announcement, scheduled for December 21, will reveal the 10 short films advancing to the second round of voting in the race for the 96th Academy Awards, in the Best Live Action Short Film category.

Emanuele Amendola, director of the IIC in Los Angeles (Photo:Tom Bertolotti)

When did you find out about the possibility of your short being selected for the Oscars? 

I found out about 25 days ago. After winning several awards, including the Tulip Festival award dedicated to disability and organized by Rai Cinema and the Globo d’Oro, many people were telling me that I created a little gem, but no one imagined it would go this far. The initial goal was simply to talk about the beauty of these kids’s souls. After a few screenings in Los Angeles through a distributor friend of mine, the Academy informed us that the film qualified for the Oscars. At that point, we immediately moved, with the collaboration of the Italian Consulate in Los Angeles, to have screenings in the city and promote the film.

How did the idea for the film come about? 

One day while watching the news I saw this boy, Valerio Catoia – who is one of the two main characters and has Down Syndrome – being honored by President Sergio Mattarella because he had not hesitated to dive into the water to save a drowning little girl in Latina. The president called him a hero and named him an Alfiere della Repubblica. He was also named an honorary policeman by Police Chief Dr. Lamberto Giannini. This intrigued me to the point that I began to write the story of two boys, choosing not to focus on their disability, but rather on their soul and inner beauty. I told the story of a day of a paraplegic boy and a boy with Down Syndrome, to show how they live.

Was there anything about disability that you discovered while writing and filming the short film that particularly amazed you?

I was struck both professionally and artistically. Throughout my career, I have worked with big names and I must say that I found a level of genius, preparedness, and professionalism in these young actors that I haven’t found in other areas. They showed immense willingness and never messed up a take because they had an incredible desire to challenge themselves. They never forgot a line and were also respectful towards everyone. I found two extraordinary people in them.

Grazie Michele has been screened at the IIC LA with the support of the Italian Consulate (Photo: Tom Bertolotti)

How did the two protagonists react to the news about the Oscars?

The funny thing is that we joked on the set about making it to Hollywood. ‘We mustn’t make mistakes because we have to win all the awards in the world, even the Oscar,’ they said, laughing. They also said this on stage in Petralcina when they received the Padre Pio Award. And they said it without realizing the magnitude of the Academy Awards!

Are you considering turning the short film into a feature film?

We are already working on a feature film, given its current success. The theme of disability is very well received, and the originality of the project lies in the fact that the two protagonists are disabled. We would like to continue to tell, with an additional hour and a half, the joy that these young people can bring us with their way of being. They can also be heroes, as President Sergio Mattarella said.

In attesa di scoprire se il cortometraggio Grazie Michele riuscirà a entrare nella fase di selezione finale per gli Oscar 2024, noi de L’Italo-Americano abbiamo intervistato regista Rosario Errico. “Il cortometraggio evidenza la capacità, l’intelligenza e l’amore per gli altri delle persone che vengono definite diversamente abili ma che io trovo abili diversamente. Alla fine poi, siamo tutti diversamente abili, tutti”. Ci racconta Errico, appena rientrato nella sua Napoli dopo una campagna promozionale per il cortometraggio negli Stati Uniti. Attore, regista e sceneggiatore, Rosario Errico ha alle spalle quasi 30 anni di carriera. 

Prodotto da Immagine Corporation Produzione con RAI Cinema, con il contributo di MIC, Nuovo Imaie, Regione Lazio e con la produzione esecutiva di Antonella Salvucci, Grazie Michele ha come protagonista Valerio Catoia, adolescente affetto da sindrome di down. Insieme a lui al centro del corto, l’attore e ballerino Andrea Salcone. Inoltre, il cast è composto da: Andrea Roncato, Antonella Ponziani (ultima musa di Federico Fellini), Luca Lionello, Massimiliano Buzzanca, Alessio Errico, Kletia Rusi.

Sul set, a fianco di Rosario Errico, anche il direttore della fotografia Blasco Giurato, candidato ai BAFTA per Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, il montatore Ugo De Rossi, che ha collaborato con grandi registi in film famosi tra cui Ginger e Fred di Federico Fellini, lo scenografo Alfonso Rastelli, la costumista Maria Fassari e la musicista compositrice Maria Chiara Casà, che ha realizzato la colonna sonora.

Il prossimo 21 dicembre verranno annunciati i 10 cortometraggi che andranno alla seconda votazione nella corsa per concorre alla 96ª edizione degli Academy Award, nella categoria Best Live Action Short Film. 

Quando ha scoperto della possibilità che il tuo corto venisse selezionato agli Oscar? 

L’ho scoperto circa 25 giorni fa. Dopo aver vinto vari premi, tra i quali quello del Festival dei Tulipani dedicato alla disabilità e organizzato da Rai Cinema e il Globo d’Oro, un sacco di persone mi dicevano che avevo creato un piccolo gioiellino, ma nessuno si immaginava che si sarebbe arrivato a tanto. L’obiettivo iniziale era semplicemente parlare della bellezza d’animo di questi ragazzini. Dopo alcune proiezioni a Los Angeles tramite un mio amico distributore, l’Academy ci ha comunicato che il film era qualificabile per gli Oscar. A quel punto ci siamo subito mossi con la collaborazione del Consolato Italiano di Los Angeles per fare delle proiezioni in città e promuovere il film. 

Come è nata l’idea del cortometraggio? 

L’idea è nata perché un giorno, mentre guardavo il tg, ho visto questo ragazzo, Valerio Catoia, che è uno dei due protagonisti ed è affetto della sindrome di down, che veniva premiato dal presidente Sergio Mattarella perché non aveva esitato a tuffarsi in acqua per salvare una ragazzina che stava annegando a Latina. Il presidente lo definì un eroe e nominato Alfiere della Repubblica e poliziotto onorario dal Capo della Polizia Dott. Lamberto Giannini. Questa cosa mi incuriosì al punto che iniziai a scrivere la storia di due ragazzi, scegliendo di non raccontare la parte drammatica e problematica della disabilità, ma la parte bella, concentrandomi sulla loro anima e la loro bellezza interiore. Mi sono concentrato sul raccontare la una giornata di un ragazzo paraplegico e di uno con la sindrome di down, per mostrare come vivono. 

C’è qualcosa riguardo la disabilità che hi scoperto mentre scriveva e girava il cortometraggio, che l’ha stupita particolarmente? 

Sono rimasto colpito sotto il profilo professionale e artistico. Nel corso della mia carriera ho lavorato con grandi nomi e devo dire che ho trovato in questi ragazzi una genialità, una preparazione e una professionalità che in altri ambiti non ho trovato. Hanno mostrato una profonda disponibilità, non hanno mai sbagliato un ciak perché avevano una voglia incredibile di mettersi in gioco. Non hanno mai dimenticato una battuta, oltre all’essere stati rispettosi nei riguardi di tutti. Ho trovato in loro due persone eccezionali. 

Come hanno reagito i due protagonisti alla notizia degli Oscar? 

La cosa divertente è che si scherzava sul set sul fatto che saremmo arrivati a Hollywood. “Non dobbiamo sbagliare perché dobbiamo vincere tutti i premi del mondo, anche l’Oscar” dicevano ridendo. Lo dissero anche sul palco di Petralcina quando ritirarono il Premio Padre Pio. E lo dicevano senza rendersi conto della grandezza del premio dell’Academy Awards!

State pensando di trasformare il cortometraggio in un lungometraggio?  

Stiamo già lavorando sul un lungometraggio, considerato che sta andando così bene. Il tema della disabilità piace moltissimo e l’originalità del progetto sta proprio nel fatto che i due protagonisti siano disabili. Vorremmo continuare a raccontare con un’ora e mezza in più, il sorriso che ci possono regalare questi ragazzi con il loro modo di essere. Possono essere anche eroi, come ha detto il presidente Sergio Mattarella. 


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