Anno nuovo, temi, rubriche, progetti e iniziative nuove per L’Italo Americano che si accinge ad affrontare l’impegno settimanale targato 2014 con la passione di sempre e un’attenzione rinnovata per continuare a raccontare com’è l’Italia, cosa conserva del suo illustre passato e come cambia e si evolve.
 
Cominciamo subito, in questa edizione, da una questione aperta che chissà se sarà affrontata e non solo discussa tra mille polemiche politiche: la cittadinanza italiana per gli stranieri. 
 
Nel 2013 è stato un tema “caldo”, molto dibattuto vista la proposta del primo ministro africano della Repubblica italiana di introdurre lo Ius soli (lo stesso  principio legislativo per cui chi nasce negli Stati Uniti acquista automaticamente la cittadinanza americana), ma rispetto al quale si sono fatti pochi passi in avanti.
 
Gli unici intrapresi, un po’ provocatoriamente rispetto ad una legislazione che tarda ad aggiornarsi, sono stati quelli di alcuni Comuni (che comunque non sono autorità preposte alla concessione) che hanno dato la cittadinanza “onoraria” ai bambini nati in Italia, ma figli di immigrati, per non discriminarli.
 
Normalmente, per poterne fare richiesta, ed ottenerla, è necessario arrivare ai 18 anni, anche se si vive da sempre in Italia, si parla italiano, si frequentano scuole italiane, si lavora lì.
 
Il nostro Focus  invece, si concentra sul confronto-incontro tra l’Italia e gli Usa: personale, umano, artistico, professionale, letterario. Pier Paolo Pasolini è uno degli intellettuali italiani che hanno fatto la differenza nel XX secolo. Arrivato a New York trasformò in un colpo di fulmine quello che sembrava un amore impossibile.
 
La folgorazione è apertura senza pregiudizi, capacità di cogliere gli aspetti positivi nella diversità profonda da sè. È ciò che può costruire un mondo con meno barriere culturali e meno ostacoli. E questo mondo già tanto complicato ne ha bisogno.

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