“Umbria Jazz si è dimostrato il più efficace Ambasciatore della cultura e della terra umbra ed italiana nel mondo”. È quanto ha affermato il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, nel corso di una cerimonia che si è svolta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, sede della Regione Umbria, che ha celebrato il traguardo dei cento Festival ed eventi realizzati da Umbria Jazz.
“Negli ultimi anni, e con successo crescente – ha continuato il governatore umbro – il Festival ha rappresentato un fenomenale veicolo di promozione turistica della nostra Regione e del made in Italy in molti Paesi, con eventi e iniziative, confermandosi come una delle maggiori istituzioni culturali italiane e come tale ha avuto anche il riconoscimento dii patrimonio nazionale con una legge nazionale che il Parlamento ha approvato. La Regione Umbria è onorata di sottolineare questo straordinario risultato che consacra la manifestazione come “Ambasciatrice umbra” della cultura e dello spettacolo in Italia e nel mondo”.
“Voglio anche ricordare – ha sottolineato ancora Paparelli – le edizioni del “Top Italian Jazz” negli USA, in Argentina, in Brasile e in Giappone, il Festival in Australia, “Umbria Jazz Balkanic Windows” in Serbia, e i concerti in Spagna, Cina, Albania, Francia, Grecia e Regno Unito: rassegne che, sotto la denominazione “Umbria Jazz presenta Top Italian Jazz”, e patrocinate e fortemente volute dagli Istituti Italiani di Cultura all’estero, hanno contribuito alla promozione degli artisti italiani all’estero”.
“Tutti progetti che – ha continuato il presidente – hanno contribuito alla promozione integrata della cultura italiana e delle eccellenze italiane, a partire da quelle umbre, favorendo innanzitutto gli scambi culturali, ma anche quelli commerciali, nonché l’incremento del comparto turistico con un notevole ritorno d’immagine per il nostro Paese. E questi risultati sono testimoniati anche da due ricerche portate avanti dall’Università di Perugia, attraverso il lavoro dei professori Bruno Bracalente e Luca Ferrucci, che hanno confermato l’impatto estremamente positivo della manifestazione sull’economia dell’Umbria, sia per quanto riguarda la crescita di fatturato delle nostre aziende, sia per il tasso di occupazione delle strutture turistiche nei periodi di svolgimento delle iniziative e delle edizioni di Umbria Jazz. L’auspicio – ha concluso Paparelli – è che tutto questo patrimonio, culturale, artistico, tecnico ed economico, possa confermarsi e crescere nei prossimi anni, a partire dal 50° anniversario di Umbria Jazz ormai in dirittura d’arrivo”.