Andi MacDowell di profilo. Un giovanile Roman Polanski, che in questi giorni in laguna presenta il suo ultimo film, J’accuse (An Officer and a Spy). Robert Altman, Michael Caine, Kyle MacLachlan (lo storico agente Cooper della serie cult Twin Peaks). Helena Bonham Carter, Emmanuelle Seigner, Nicole Kidman, George Clooney, Mario Monicelli, Bill Murray, Johnny Depp (che a Venezia76 si è generosamente concesso a fotografi e fan). Lo sguardo magnetico di Eva Green. Un capelluto Elio Germano. La regista Mira Nair, e poi ancora Nicolas Cage, John C. Reilly, la “Regina” Helen Mirren, Valeria Bruni Tedeschi, il mosaico di Catherine Zeta Jones. I musicisti Brian May e Roger Taylor dei Queen, Vasco Rossi, Gianna Nannini, John Bon Jovi.
Sono solo alcuni degli illustri nomi della settima arte immortalati nell’esposizione fotografica “Ritratti – Opere Uniche” (26 agosto – 15 settembre 2019), realizzata in concomitanza della 76° Mostra del Cinema di Venezia. Da ammirare ci sono 300 Polaroid giganti che raccontano i protagonisti della Biennale Cinema dal 1996 al 2004.
Anfiteatro di questa esposizione, lo storico hotel Des Bains. Un edificio dal nobilissimo passato, anche cinematografico: lì vennero girati Morte a Venezia (1971) di Luchino Visconti e nel 1997 alcune scene de Il paziente inglese, vincitore di nove Oscar, del regista Anthony Minghella. Progettato e realizzato in stile Liberty dai fratelli veneziani Raffaello e Francesco Marsich, l’edificio del 1900 si compone di un corpo centrale a sei piani e due laterali a cinque piani, immersi in un parco secolare, che costituiva l’argine naturale della spiaggia del Lido su cui si affaccia.
Dentro, tra le sue atmosfere decò, una carrellata di sguardi dei vincitori dei Leoni d’Oro e degli altri premi. I componenti delle giurie. I maestri del cinema e le star internazionali che hanno sfilato sul red carpet del Lido. Ordinate cronologicamente nei nove anni di riferimento, e arricchite dai video sul backstage dei vari set fotografici, le Polaroid giganti ripercorrono la presenza a Venezia di grandi personalità che hanno fatto la storia del cinema mondiale a cavallo del millennio.
Realizzata in collaborazione con l’agenzia Photomovie, che dal 1996 al 2004 ha documentato ufficialmente gli autori e i divi della Mostra del Cinema attraverso la Giant Camera prodotta da Polaroid in pochissimi esemplari che realizzavano fotografie che si sviluppavano in 80 secondi, dopo i quali il negativo moriva, lasciando solo positivi “unici”, non riproducibili, la mostra vede dietro la macchina, nomi di vari ritrattisti italiani: Fabrizio Marchesi, Stefano C. Montesi, Jacek P. Soltan, Fabio Lovino, Chico De Luigi e Maurizio Galimberti. Di quest’ultimo inoltre, alla fine del percorso espositivo, sono esposti alcuni “mosaici fotografici” realizzati nelle edizioni 2003 e 2004 del Festival.
“Foto bellissime, che mi hanno fatto fare un autentico tuffo nel passato” commenta a caldo Arianna Scolaro, nativa del Lido di Venezia e sempre in prima fila sul red carpet del festival a immortalare le star della settima arte. “Ritrovarsi davanti a Vittorio Gassman mi ha riportato a una sua toccante improvvisazione. I ritratti qui esposti sono tutto ciò che per me significa fotografia. Ritratti che parlano del periodo storico senza sbandierare messaggi o chissà cosa. Dalle loro espressioni, la piega dell’abito o del capello, rivedi quegli anni lì. Questo per me è la fotografia: far rivivere il periodo nel vero senso della parola e questa mostra ci è riuscita benissimo. Ti parla, davvero”.
Abbandonate provvisoriamente le sale e le luci delle conferenze stampa, muovo i miei passi per recarmi al cospetto di “Ritratti – Opere Uniche”.
La brezza ancora molto calda mi accompagna per il lungomare, parallelo alle spiagge dell’isola. Le grandi locandine dei film in anteprima intervallano il folto verde. Una piacevole passeggiata e il maestoso ingresso del Des Bains mi dà il benvenuto con tanto di “tappeto rosso”. Un po’ divo del cinema mi ci sento pure io, adesso.
Una carezza a uno dei tanti leoni e finalmente inizio il tour visivo. Ci sono sorrisi. Sguardi concentrati. Pensieri. Frasi sospese. Ci sono donne e uomini. Giovani e adulti. Ci sono tante storie, qui, alla mostra “Ritratti – Opere Uniche” e ognuna di esse ha voglia di sussurrarmi la propria.