Arrivano da tutti gli angoli della terra i 15 Cardinali  annunciati durante l’Angelus da Papa Bergoglio, che non smette di sorprendere. Nella lista c’è in sintesi l’idea di Chiesa che il Papa vuole costruire, con più Pastori e meno Curiali e una forte rappresentanza del Sud del mondo e della Chiesa povera.  
 
“Nominerò 15 nuovi Cardinali che, provenienti da 14 nazioni di ogni Continente, manifestano l’inscindibile legame tra la Chiesa di Roma e le Chiese  particolari presenti nel mondo” ha detto il Papa. Tra i porporati elettori ora i Paesi rappresentati sono 18. Il Concistoro del 14 febbraio 2015 si conferma così un passaggio fondamentale nel rimodellamento della Chiesa. 
 
È la carità pastorale la chiave di tutte le nomine di Papa Francesco, che non ha guardato   alle carriere (c’è un solo  curiale nella lista, il francese Dominique  Mamberti),  e neppure alla tradizione non scritta delle sedi cardinalizie (rimangono esclusi gli arcivescovi di  Venezia e di Torino Francesco Moraglia e Cesare Nosiglia). 
 
La geografia disegnata con il nuovo Concistoro conferma la  piena fiducia del Pontefice più ai Pastori con addosso “l’odore del gregge” che ai Principi della Chiesa. Solo due gli italiani,  Edoardo  Menichelli e Francesco Montenegro,  presi per giunta  dalle periferie, Ancona e Agrigento. Viene  molto  rafforzato il legame  della Chiesa di Roma con i mondi più lontani, che vengono invitati a partecipare  ai massimi vertici.   Tra gli Elettori ve ne sono 5 per l’Europa, 3 per l’America latina compreso il Messico, 2 per l’Africa,  3 per l’Asia che,  con i 2 dell’Oceania esprimono l’attenzione del Papa per la parte meno cattolica del mondo.  
 
Il nuovo Collegio risulta così fortemente internazionale, con la presenza  di  Paesi  che non avevano mai avuto un Cardinale come le Isole Tonga, da dove arriva il più giovane porporato  (Soane Patita Paini Mafi, 54 anni), o da luoghi dove i cattolici sono esigue minoranze come il  Myanmar  (Charles Maung Bo). Viene premiata una delle più antiche diocesi africane  Santiago di Capo Verde e quella di Morelia in Messico in una regione fra le più travagliate dalla violenza.   
 
“Non vi sono nuovi Cardinali per l’America Settentrionale Usa e Canada – dice il portavoce papale Padre Federico Lombardi – perché il loro numero è già consistente ed è rimasto stabile dallo scorso anno”(18  Cardinali elettori e 9 Emeriti per un totale di 27). Nel nuovo Collegio Cardinalizio sono oggi rappresentati i 5 Continenti, con 73  Paesi, 56 dei quali hanno  Cardinali Elettori, tra questi ultimi rimangono 34 nominati da Giovanni Paolo II, 60 da Benedetto XVI e con i prossimi  saranno 31 i nominati da  Francesco per un totale di 125 Elettori. 
 
Nel Concistoro del 14 febbraio saranno eletti Cardinali:  Dominique Mamberti prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica, Manuel José Macario do Nascimento Clemente Patriarca di Lisbona (Portogallo),Berhaneyesus Demerew Souraphiel Arcivescovo di Addis Abeba (Etiopia), John Atcherley Dew Arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda),  Edoardo  Menichelli Arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia), Pierre Nguyen Van Nhon Arcivescovo di Ha Noi (Vietnam), Alberto Suarez Inda Arcivescovo di Morelia (Messico), Charles Maung Bo Arcivescovo di Yangon (Myanmar), Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij Arcivescovo di Bangkok (Thailandia), Francesco Montenegro Arcivescovo di Agrigento (Italia),  Daniel Fernando Sturla Berhouet Arcivescovo di Montevideo (Uruguay), Ricardo Blazquez Pérez Arcivescovo di Valladolid  (Spagna),  José Luis Lacunza Maestrojuan Vescovo di David  (Panamà), Arlindo Gomes Furtado, Vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di Capo Verde),  Soane Patita Paini Mafi  Vescovo di  Tonga (Isole di Tonga). 
 
Cinque, infine, i  Cardinali Emeriti, non Elettori, nominati dal Papa perchè “rappresentano  tanti Vescovi, che con la stessa sollecitudine di Pastori hanno dato testimonianza di amore a Cristo e al Popolo di Dio sia nelle Chiese particolari, sia nella Curia Romana, sia nel Servizio diplomatico della Santa Sede”.  

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