Lo stemma, che rappresenta uno scudo sul quale campeggiano tre colli, e su quello di mezzo una stella, fa la sua prima apparizione in un documento del 1811. Il piccolo centro molisano è chiamato “Castrum Montorii” nei Demani Imperiali degli anni 1241/46 e nel catalogo dei baroni, edito da Borrello nel 1653, è citato come Montorius. Sarà il Regio Decreto del 1864 che, per distinguerlo da altri paesi omonimi, stabilì la sua attuale denominazione in Montorio nei Frentani.
Situato a 656 metri sul livello del mare, nella provincia di Campobasso, l’insediamento sin dalla sua origine rappresentò il luogo più sicuro dove potersi riunire per le popolazioni sparse nelle vicine località di San Michele, l’antica Gerione e Piano Pagano. Rivestì un’importanza strategica in quanto collocato nelle immediate vicinanze dell’importante nodo stradale di valico per le località Bonefro, Campobasso, Gerione e Serracapriola. Era l’asse di collegamento in direzione est-ovest, lungo il percorso tratturale che metteva in comunicazione l’alta Capitanata e parte del Molise orientale.
In origine fu chiamato “Mons Aureus”, a causa del colore giallo della roccia arenaria su cui fu costruito il primo castrum.
Il vescovo, diplomatico e storico Giovanni Andrea Tria, vescovo di Larino dal 1726 al 1741, confermò che il nome Montorio derivava da “Mons aureus”, come si legge nelle bolle papali di Lucio III (1181) e Innocenzo IV (1254), a causa del colore delle sue terre.
Seguirono storiografi e cronologisti ad occuparsi con zelo alla ricerca di una migliore definizione. Giandomenico Magliano (1786 – 1856) ritenne che il suo nome doveva essere originariamente “ Mons Taurus”. Da cui “Monte Toro”, Montoro ed infine Montorio. A significare un “colle aguzzo e rotondo, posto in alto”. Luigi Carfagnini, autore delle “Memorie storiche di Montorio” scrisse che il nome Montorio aveva avuto origine da “Promontorius”. Termine usato da Polibio e Tito Livio in riferimento a località montane per indicare “prominenza di terra”. Giambattista Masciotta, fece derivare il suo nome da “Mons Aurei”, monte di proprietà della famiglia romana degli Aurei o Aurii citata da Cicerone nell’orazione “pro Cluentio”. Giuseppe Del Rosso nella “Storia – Politica – Civile –Religiosa –Monumentale – De’ Frentani” (Campobasso 1887), fa derivare Montorio, da “Monsaureus, Montedoro”. Forse così detto “dalle arene color d’oro, di quali abbonda il suolo” (così in Panvinio).
Ho esteso lo studio e la ricerca dell’origine del nome ad altre località italiane (anche in Spagna è presente Montorio) aventi come nome Montorio:
Montorio al Vomano (Mundorje in dialetto abruzzese), comune in provincia di Teramo il cui nome deriva da “Mons Aureus”, monte d’oro. Cittadina risalente al XIV e XV secolo. Nello stemma sono raffigurati tre colli sormontati ciascuno da una spiga di grano.
Montorio Romano (Mondòriu in dialetto locale – Roma). Non vi è alcuna traccia o notizia sulla vera origine del paese. Nonostante ciò, la prima notizia certa su questo “Mons Aureus” è del secolo IX, citato come possedimento all’abate Pertone e al monastero di Santa Maria in Farfa.
Montorio Veronese (frazione di Verona). Anche qui, sono secoli che gli studiosi si chiedono se il nome “Montorio” derivi da “Monte d’oro” o “Monte del toro”, ma la questione è aperta. Nei documenti, soprattutto in quelli anteriori al XII secolo, per indicare la località vengono usati indifferentemente i nomi: castrum Montis aurei, in Monte aureo, Mons tauri, de Monte tauro.
Autorevole l’opinione di Giambattista Pighi, docente di Latino all’università di Bologna, e gloria montoriese, il quale nel suo libro “Questione de lingua veronese”, asserisce che l’origine del nome Montorio deriva da una tautologia, ossia un termine che, sotto altra forma, ripete lo stesso concetto. Montorio è composto da “monte” e “taur”, che nell’antica lingua dei Reti (popolazioni che abitavano la dorsale Preafitta prima dell’arrivo dei Romani) voleva dire monte.
Lo studio ha interessato anche: la chiesa di S.Pietro in Montorio (situata in uno degli angoli più belli di Roma).
Sorge sul luogo dove, secondo la tradizione, l’apostolo Pietro fu crocifisso sulla croce capovolta a testa in giù, sebbene la storia ritenga che il martirio di S.Pietro sia avvenuto nel Circo di Caligola. L’appellativo “Montorio” è corruzione di “Mons aureus” o “Monte d’oro”, per la marna gialla, anche detta “mica aurea”, che compone il colle Gianicolo sul quale la chiesa risiede. secondo altre interpretazioni, sembra che il toponimo Montorio, composto dalla parola “Monte” e dal vocabolo greco “Orion”, che significa confine, stia ad indicare un luogo di controllo su un’importante via di comunicazione.
Montorio si trovava collocato come detto, nelle immediate vicinanze dell’importante nodo stradale. Altri ritengono sia stato edificato dagli antichi “come luogo di difesa della vicina città di Larino, dimostrandolo le mura, e le torri, delle quali se ne veggono i vestigj. Il dotto mons. Tria ha parlato a lungo di questa terra, a cui rimando il leggitore”. (Lorenzo Giustiniani in Dizionario geografico – Rag. del Regno di Napoli – 1802).
Concludo affermando che non avendo altre notizie da assumere o fonti da investigare, è da ritenersi certamente più sostenibile, fra le altre, la tesi di mons. Giovanni Andrea Tria, la più antica e la più autentica, che fa derivare l’origine e il significato del toponimo “Montorio” da “Mons aureus”, come si legge nelle bolle papali di Lucio III (1181) e Innocenzo IV (1254), dal colore delle sue terre.
Le altre interpretazioni sebbene di lodevole pregio, vanno abbandonate, salvo si voglia unire il significato da queste attribuito all’origine del nome Montorio a quell’altro ritenuto più confacente.
In ogni caso, qualunque sia stata, non sapremo mai la vera origine del nome Montorio, poiché è cosa oltremodo non agevole il poterla rinvenire, per la mancanza di documenti e fonti certe a cui attingere.
Il paese di origini antichissime, durante la seconda guerra punica nel III secolo a.C., fu oggetto di numerose lotte tra Fabio Massimo e Annibale.
Con il crollo dell’Impero romano le popolazioni per sottrarsi alle invasioni barbariche, si raggrupparono nello stesso territorio, dove poi nacque il paese attuale. Qui furono costruite le prime abitazioni, intorno al castello e alla chiesa già esistenti, che facevano parte del sistema di difesa studiato da Vito Avalerio e dai De Molisio, entrambi conti normanni, come appare nel Catalogo borrelliano intorno al secolo XII.
Montorio così entrò a far parte della Contea di Molise e fu feudo dei De Molisio fino al secolo XIII. Oggi è abitato da meno di 500 persone.