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In età preromana il Molise era parte del Sannio, un territorio abitato dai Sanniti. Venne in seguito conquistato dai Romani. Nel periodo tardo-antico il territorio molisano attraversò una fase di progressivo declino, sia economico che demografico: al loro arrivo i Longobardi trovano una regione priva di centri urbani significativi e spopolata.

Sotto il dominio del Ducato longobardo di Benevento il territorio del Molise risulta organizzato in diversi gastaldati. La presenza longobarda ha lasciato numerose tracce: una parte consistente dei centri abitati della regione risale a questo periodo; ai Longobardi si deve la promozione del culto di San Michele Arcangelo e la conseguente realizzazione di chiese intitolate al santo. Da ricordare, infine, è la realizzazione dell’abbazia di San Vincenzo al Volturno. Nel 1045 il condottiero normanno Rodolfo di Moulins, disceso in Italia Meridionale con gli Altavilla, ottiene la Contea di Bojano.

È con l’arrivo dei normanni e della famiglia de’ Moulins, tra la fine dell’XI secolo e l’inizio dell’XII secolo, infatti, che comincia ad affermarsi il toponimo Comitatus Molisii riferito, appunto, alla contea di Bojano. Il dominio della famiglia si estinse verso la fine del secolo XII; tale condizione determinò anche la fine della Contea, che si smembrò in piccoli feudi. Con le riforme di Federico II di Svevia il Contado di Molise divenne sede di giustizierato, cioè di un distretto di giustizia imperiale, dove l’autorità del re si sovrapponeva a quella dei feudatari.

E’ allora che fa la sua comparsa Giuditta. La sua nascita è datata tra il 1191 e il 1201, figlia ed erede di Ruggero I, ultimo conte normanno di Molise, che riuscì a mantenere la propria contea fino al 1196, quando fu scacciato da Roccamandolfi dagli invasori germanici. Fu proprio Giuditta, sposa di Tommaso conte di Celano, ad avere una parte di primaria importanza nelle vicende politiche sino al 1247. E’ la storia di una donna vigorosa e guerriera, che si svolge nel Molise alla fine del periodo normanno e all’inizio di quello svevo. Ci troviamo nell’anno 1212, alla morte di Ruggero I, e sarà proprio Tommaso ad ereditare il feudo molisano. Unitamente alla moglie, diventerà il fiero difensore dell’indipendenza feudale contro la politica di accentramento di Federico II. Lo scontro tra Tommaso e l’Imperatore che ha deciso di annullare i poteri dei feudatari è inevitabile e Giuditta sarà sempre al fianco del marito per difendere i propri feudi, aiutandolo e sostenendolo alacremente nelle battaglie. Sarà proprio con “la guerriera molisana” che Federico II, il 25 aprile del 1223, stipulò un trattato che legittimava il governo amministrativo del Molise affidandolo alla stessa Giuditta.

(Ciarlanti G. V., Memorie istoriche del Sannio, vol. IV, sec. ediz., Tip. Nuzzi, Campobasso 1823; Jamison E., I Conti di Molise e di Marsia nei secoli XII e XIII, in Convegno storico Abruzzese-Molisano, Atti e memorie,25-29 marzo 1931).


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