Caramanico (Ph© Stefano Valeri| Dreamstime.com)
Dopo Nancy Pelosi, nata D’Alessandro e originaria di Montenerodomo, piccolissimo comune nella provincia di Chieti in Abruzzo, un altro abruzzese scala i vertici della politica americana. 
Michael Richard “Mike” Pompeo dal 13 marzo è il nuovo Segretario di Stato degli Stati Uniti, insiediandosi sulla poltrona che fu, tra gli altri, di Henry Kissinger. Il politico scelto dal presidente Donald Trump per sostituire Tillerman, per poco più di un anno ha lavorato come direttore della  C.I.A., per lasciare poi il posto a Gina Haspel negli uffici di Foggy Bottom.  
 
I bisnonni di Michael emigrarono negli Stati Uniti d’America da Caramanico, piccolo paese abruzzese con poco più di duemila abitanti a 1200 metri tra gli Appennini, tra la Maiella e il Morrone, che diede i natali anche all’eroe dell’indipendenza argentina Silvino Olivieri e che è conosciuto soprattutto per le sue terme curative di acque sulfuree note sin dalla metà del ‘500. 
Nonna “Fay”, era figlia di Giuseppe Brandolino e Carmela Sanelli. Giuseppe Brandolino era nato a Caramanico nel 1878 da Liborio e Anna Felice Carestia mentre Carmela Sanelli vi nacque nel 1886 da Camillo e Felicia Carestia.   
 
Giuseppe e Carmela si sposarono il 20 dicembre del 1906 e l’anno seguente decisero di cercare la loro opportunità americana attraversando l’Atlantico sulla motonave “Germania”, viaggiando insieme ad altri 1.400 passeggeri in terza classe. Sbarcarono come milioni di altri emigrati italiani a Ellis Island. Giuseppe e Carmela, 36 anni lui e 21 lei, si trasferirono successivamente a Dawson (Colfax) nel New Mexico, una zona mineraria nella quale Giuseppe Brandolino lavorò come minatore. In Nuovo Messico nacquero tutti i loro 9 figli e tra loro vi era Fay nata il 4 agosto del 1910. “Fay” avrebbe in seguito sposato Harry Pompeo, dal cui matrimonio è nato Wayne Richard, padre del Segretario di Stato.
 
 Nato e cresciuto a Orange in California e laureatosi in legge ad Harvard, Mike Pompeo è membro dell’Italian American Congressional Delegation. Con un passato nell’Esercito, è entrato in politica solamente nel 2010. E la sua scalata è stata rapidissima: dal 2011 al 2017 diventa membro della Camera per lo Stato del Kansas, dove viene confermato due volte. Nel gennaio del 2017 viene nominato direttore dell’agenzia CIA. Repubblicano di ferro, appartenente alla corrente del Tea Party (la più conservatrice) e membro della Nra, Pompeo è un consigliere molto ascoltato sui temi di Intelligence e Politica estera. Considerato un vero e proprio falco della politica per le sue posizioni radicali, ha sempre preferito l’approccio duro nella politica estera americana, come nel caso della Corea del Nord e sulla questione Iran. Pompeo, grande amico di Israele, si è più volte dichiarato contrario all’accordo nucleare raggiunto con l’Europa nel 2015.
 
Aveva appena partecipato alla guerra d’Etiopia e nell’anima aveva ancora tante cicatrici della guerra combattuta tra il 1935 e il ‘36 dal Regno d’Italia. Per questo decise di guardare al futuro e di cercare un’opportunità per il proprio futuro lontano da casa.   
Camillo D’Amore partì portando con sé la medaglia al valore per atti di coraggio durante la guerra d’Etiopia, e lasciò la nativa Rapino, comune di poco più di milleduecentento abitanti nella provincia abruzzese di Chieti, per andare in America. 
 
Arrivò a New York nel 1913 all’età di 24 anni, sapendo di seguire le tracce migranti di altri due fratelli, emigrati l’uno in Australia e l’altro in Argentina. Camillo ritornò in Abruzzo dopo 10 anni e dopo aver fatto il servizio militare negli Usa. Lì sposò la compaesana Giacinta per poi ripartire di nuovo per l’America e non ritornare mai più.  
A tornare a Rapino, oggi un rinomato centro per le produzioni in ceramica della quale ospita un museo, e per le coltivazioni di ulivi tanto da essere insignita del titolo di Città dell’olio, nel 1948, in occasione di un matrimonio, fu però la sua mamma e nel 1989 il figlio Anthony Valentie D’Amore, nato a Lancaster e laureato in Medicina. 
Anthony si specializzò in Psichiatria e ricordava alcune parole di italiano per i due anni di studi all’università. I genitori , raccontava, parlavano poco dell’Abruzzo perché quelli vissuti nel paesino alle falde della Maiella erano tempi duri e i ricordi erano quasi sempre dolorosi.
 
Il dottor D’Amore, secondo di 7 figli (tre dei quali morti da piccoli) fu attratto dalla professione medica durante la guerra di Corea quando prestò servizio in un ospedale militare. 
Finita la guerra si iscrisse alla facoltà di Medicina e, per pagarsi la retta, lavorò come guardia carceraria. Questo perché il padre Camillo, meccanico presso l’Allied Chemical Dye, non poteva finanziare l’università dei figli. Preso il dottorato in medicina, Anthony D’Amore si specializzò in psicologia infantile. Cominciò a lavorare come psicologo di un distretto scolastico e diventò un esperto di problemi mentali dei ragazzi, inclusi gli abusi di stupefacenti e il ritardo mentale, tanto da ricoprire per tre termini la carica di presidente dell’Associazione dello Stato di New York. 
 
Membro del Consiglio dell’Igiene Mentale dello Stato di New York fino all’ultimo giorno di vita, lo psichiatra è morto a Buffalo nei primi giorni del 2018 lasciando 4 figli: MaryJo D’Amore, Thomas  D’Amore, Lisa D’Amore e Marc D’Amore. Due di essi sono avvocati assistenti al pubblico ministero per la città di Dallas (Texas) e per lo stato dell’Arizona, una ha seguito la strada del padre ed oggi è consigliere alla commissione statale dei non vedenti, mentre una figlia è ingegnere chimico. 

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