“Sono videomaker dall’ormai lontano 1997. Normalmente qui alla Mostra del Cinema faccio dei video con un approccio emozionale e glamour: le star, i red carpet e tutto ciò che trovo di romantico ed emozionante qui al Festival. Le mie riprese poi le monto a ritmo di una canzone, com’è nel mio stile di video editing da sempre. L’anno passato ho fatto qualcosa di diverso dal solito, realizzando un videodiario giornaliero della Mostra, e cercando così un approccio il più possibile realistico (anche se magari meno patinato) a quello che è il Festival, accompagnando il pubblico non accreditato anche nei suoi angoli più inaccessibili. Durante i primi giorni per esempio, ho girato un video per mostrare la sala conferenze stampa”. Si presenta così Alessandro Maggia, videomaker veneziano, durante la sua ennesima incursione nel più antico festival cinematografico del mondo al Lido di Venezia.
Fondatore della Starlight Video Productions, di cui è possibile vedere gran parte dei suoi lavori sull’omonimo canale Youtube, ha una passione artistica: gli anni Ottanta. Un decennio tornato protagonista nel terzo millennio, sdoganandolo anche da certi stereotipi cui era stato confinato. “Gli anni 80 erano anche un mondo dove persino gli antieroi o gli emarginati riuscivano a imporsi, regalando quella speranza che col tempo sul grande schermo si è un po’ perduta”.
Ed è stata proprio questa sua immensa passione che lo ha fatto e lo sta facendo conoscere e apprezzare sempre di più, in Italia e all’estero. Tra un lavoro e un altro, Alessandro Maggia ha “confezionato” con precisione certosina tre video (e un “best of”) dedicati agli Eighties cinematografici. Tre autentici viaggi cine-sonori. Una trilogia degna di Ritorno al Futuro, ovviamente anch’esso presente: A Fantastic Journey Through The 80s Movies. Video, questi, che hanno suscitato interesse anche oltreoceano. “Dopo aver visto i miei Fantastic Journeys, la responsabile di un cinema in Canada mi ha contattato per chiedermi se li potesse proiettare in una rassegna di film anni ’80”.
L’anno scorso poi, per celebrare più di 80 anni di capolavori dei Walt Disney Animation Studios, l’attenzione di Maggia si è concentrata sull’animazione disneyana, realizzando un video di poco più di 5 minuti, capace di contenere immagini di tutti i primi 57 Classici Disney, da “Biancaneve e i sette nani” (1937) a “Ralph Spacca Internet” (2018), il tutto sulle note della mitica Go the Distance, di Michael Bolton, dalla colonna sonora di Hercules. Un lavoro che, grazie all’intraprendenza e all’indubbia qualità del suo autore, è stato proiettato al Castello di Desenzano del Garda in occasione della mostra dedicata ai 90 anni di Topolino, curata da Federico Fiecconi. Un episodio che ha il sapore della fiaba disneyana, come racconta lo stesso videomaker.
“Ero andato lì per incontrare Giorgio Cavazzano, il più grande disegnatore Disney italiano. Dopo avergli donato una copia in Dvd del mio A Fantastic Journey Through The Disney Movies, vista la sua curiosità, gli ho mostrato in anteprima il video dal mio telefono. Gli è piaciuto a tal punto che mi ha invitato a proiettare il video dinnanzi a tutti i presenti, inclusi tanti grandissimi autori Disney internazionali come il norvegese Arild Midthun, lo spagnolo Fernando Güell e la grande disegnatrice italiana Silvia Ziche. Alla visione si sono poi uniti Silvia Figini (responsabile licenze Disney) e Roberto Santillo, direttore artistico della Accademia Disney. Sono stato presentato a tutti e alla fine del video c’è stata una standing ovation. Un’emozione e una soddisfazione incredibile. Ho vissuto davvero una giornata da sogno”.
Al Festival di Venezia i ritmi sono serrati. La 77. edizione è iniziata da poco. In “prima linea lagunare” fin dal primo giorno, Alessandro Maggia ha subito iniziato a documentare quella che rimarrà un evento storico. Un’edizione limitata negli accessi, l’impossibilità per il pubblico di applaudire entusiasta alla parata delle stelle sul red carpet, e l’obbligo della mascherina per chiunque si aggiri nell’area del festival. Mi resta il tempo per un’ultima domanda e non può che essere la più classica in previsione di un “Ottantesco” happy end ovvero il sogno nel cassetto. “Regista cinematografico”, risponde subito. Ci riuscirà? Se un Festival del Cinema è riuscito a materializzarsi nonostante tutte le difficoltà di un tempo falcidiato da un virus globale di cui ancora non si sa molto, Maggia potrà certamente dare corso al suo destino.