Ratzinger, il vecchio Papa, e il nuovo Pontefice a passeggio per gli immensi e colorati giardini vaticani: è l’immagine – inedita per la millenaria storia della Chiesa – che andrà in scena tra un mese esatto, alla fine del Conclave che dovrà eleggere il successore del Papa tedesco e prima delle celebrazioni della Settimana Santa. Immaginate quale scoop potrebbe compiere un fotografo professionista, immortalando l’evento.
 
Più probabile, vista l’attesa del mondo intero, che sia la stessa Santa Sede a diffondere l’immagine, destinata a restare nella storia del mondo. Ratzinger, il primo Papa che è sceso dal trono di Pietro per sua volontà, dimettendosi, e il nuovo Pontefice, a braccetto, parlando del futuro del pianeta, scambiandosi opinioni, magari pregando assieme.
 
Il 28 febbraio, dieci giorni prima dell’inizio del Conclave, Ratzinger lascerà in elicottero la Città del Vaticano, destinazione Castelgandolfo. Si dedicherà, nella residenza estiva dei Papi, a quaranta minuti dal centro di Roma, alla scrittura, alla preghiera, allo studio, le cose che gli sono maggiormente mancate in questi ultimi anni per via degli impegni sempre più pressanti. Capita a tutti gli esseri umani, avvicinandosi l’ora della fine, di ritirarsi in se stessi, cercando di afferrare il senso della vita, magari per tramandarla a chi resta.
 
Una volta tornato da Castelgandolfo, una volta insediato il nuovo Pontefice, Ratzinger andrà ad abitare nel piccolo monastero “Mater Ecclesiae”, i cui lavori di restauro stanno per essere completati. Fu Giovanni Paolo II, negli ultimi anni del suo pontificato, a volere una struttura che ospitasse suore di clausura dedite alla preghiera. Venne scelto il “Mater Ecclesiae”, allora, all’interno dei colli vaticani, fornito di dodici celle monastiche su quattro piani, una biblioteca, un ballatoio, una siepe coloratissima e una cancellata per delineare la zona di clausura. In un grande orto sottostante vengono coltivati peperoni, pomodori, zucchine e cavoli. Rigogliosi anche i limoni e gli aranci.
 
Ratzinger non farà vita da recluso: vivrà una sua inedita libertà, fuori finalmente dagli impegni ufficiali. Riprenderà a studiare, a scrivere, a passeggiare, potendo sfruttare gli oltre duemila metri quadri del giardino sul quale si affaccia il monastero, una volta abitato da monache clarisse, carmelitane scalze, benedettine, visitandine. Ora, con l’avvento di Ratzinger, le suore di clausura non risiederanno più nella struttura, completamente dedicata allo staff dell vecchio Papa, che sarà protetto non più dalle guardie svizzere, ma dalla gendarmeria del Vaticano: piccole situazioni che mutano, tanto per rammentare quale svolta epocale, nella scorsa settimana, si è verificata nella Chiesa.
 
A Ratzinger il piccolo monastero, molto spartano anche nell’arredamento, è sempre piaciuto, tanto da celebrarvi in tre recenti occasioni la messa. Ora vi risiederà, dedicando più tempo alla preghiera. Aspettando il giorno della fine terrena.

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