Il clima elettorale che ha preceduto a San Francisco le Elezioni Presidenziali 2012, è stato allo stesso tempo di grande impegno politico e grande senso di civiltà.

 
Le elezioni sono per il popolo americano un avvenimento molto sentito e organizzato con grande passione: basti pensare ai numerosi dibattiti politici trasmessi in diretta, sia attravero i più importanti canali televisi che su internet (youtube, social networks), capaci di catturare per ore l’attenzione di un intero paese.
 
Ogni avvenimento è vissuto, a differenza della mia personale esperienza in Italia, come un momento di vita sociale e collettiva, forse ancora più marcata in una delle città più multi-culturali degli Stati Uniti.
Lo scontro Obama contro Romney nelle elezioni presidenziali è, nella Bay Area, un focolaio di azione politica e di attività.
 
Ci sono, per chi davvero è interessato, un sacco di modi di essere coinvolti ed ovviamente numerose location dove radunarsi per guardare, nell’arco della giornata, l’evento elettorale.
San Francisco è storicamente una città dove il Partito Democratico ha sempre ottenuto la maggioranza, ed anche in questo caso la tradizione dovrebbe essere confermata, almeno ad ascoltare le dichiarazioni della gente del luogo.
 
Nella soleggiata e calda mattina di martedì 6 Novembre, nel giorno fatidico delle votazioni per il nuovo Presidente d’America, trovandomi a North Beach per scattare alcune fotografie per l’edizione dell’Italo-Americano, ho avuto il piacere di incontrare molti elettori con il loro adesivo “I’ve voted” in lingua inglese, spagnola e cinese.
Pur essendo North Beach il quartiere di riferimento per la cultura italiana, la naturale integrazione con la confinante Chinatown ha reso negli anni i due distretti sempre più vicini.
 
Con grande piacere una signora di origini cinesi, contenta di avere espresso il suo voto, si ferma a parlare con me curiosa di sapere cosa stessi fotografando, rivelandomi il suo pensiero sull’importanza di questo voto per le nuove generazioni: “Le nuove generazioni vanno sempre alla ricerca di una vita migliore, anche lontana dalla propria casa, perchè forse non si accontentano di quello che hanno”.
 
Alla mia domanda su chi fosse il suo preferito fra i due candidati al Governo, senza nessun dubbio risponde: “Ho votato per Obama. Votare oggi è molto importante in quanto vanno difesi i diritti per i giovani e la gente comune, non solo per una maggioranza di persone ricche che governano il paese”.
 

Una insegna elettorale a North Beach, in lingua inglese, spagnola e cinese

La più grande comunità etnica a San Francisco è la comunità asiatica americana, che rappresenta un terzo della popolazione della città. San Francisco è anche la sede della più grande Chinatown negli Stati Uniti, un punto di ingresso storico per la comunità. Con un sindaco asiatico e quattro supervisori asiatici, è chiaro come questa comunità sia una delle più influenti in questa città.
 
Va detto però, c’è anche chi appare preoccupato per il ricorrente alto numero degli aventi diritto al voto che preferiscono non andare a votare in un giorno importante come questo, convinti di fare una opposizione seria ed alternativa ai leader politici più importanti del paese.
 
È il caso di Max, nato e cresciuto a San Francisco ma da anni assente per continui viaggi in Asia ed in Europa, il quale mi rivela come lui non abbia nessun dubbio (da buon cittadino della City) su chi votare.
Piuttosto si rivela dubbioso sulla nota poca costanza elettorale dei Democratici in generale, i quali spesso non esercitano il loro diritto, a differenza dei rivali Repubblicani: “Se c’è una cosa di cui puoi essere certo è che a San Francisco vincano i Democratici, ma non sarei sicuro di questo per tutto il resto della California. 
 
Infatti molte persone come mia madre, preferiscono non votare e dimostrare la propria insoddisfazione in questa maniera, non considerando che anche non votando daranno comunque maggiore potere ad uno dei due candidati”.
 
Insomma se nella città di San Francisco non sembra esserci dubbio su come vada a finire, per l’ideologia liberale che accomuna e unisce tutti i cittadini, per l’incredibile integrazione di diverse culture, l’impegno ecologico e la gratuità di alcuni servizi sanitari, rimane molta incertezza su come andrà a finire nel resto del paese.
 
C’è chi pensa che San Francisco sia una buona e felice anomalia se paragonata al resto dell’America.
È meglio comunque essere preparati per eventuali feste di strada, le quali di sicuro nasceranno spontaneamente in città, in particolare nel quartiere attivista Castro, nel distretto afro americano di Fillmore, e lungo la storica Haight street se, come si spera da queste parti, si scoprirà che Obama ha vinto di nuovo.

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