Il 15 marzo 2018 debutterà all’Auditorium della Conciliazione lo spettacolo “Giudizio Universale. Michelangelo and the Secrets of the Sistine Chapel” concepito da Marco Balich con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani.
Si tratta del primo format innovativo che abbina il racconto della nascita di un capolavoro con gli strumenti tecnologici più sofisticati dell’intrattenimento dal vivo. Lo spettacolo è un progetto della società Artainment Worldwide Shows (investimento di nove milioni di euro).
Imperniato sulla contaminazione di diverse forme artistiche, (performance teatrale con attori supervisionati da Gabriele Vacis, effetti speciali, tecnologia avanzata che permetterà proiezioni a 270 gradi con lo spettatore al centro dell’evento, contributi di artisti di altissimo livello come Sting che ha composto il tema musicale originale), il mega show racconterà in sessanta minuti la nascita del capolavoro di Michelangelo.
Lo spettacolo, in cartellone per almeno un anno, sarà un’occasione unica per tutti gli appassionati di arte e per i milioni di turisti ospiti della Capitale: si prevedono 2 proiezioni al giorno con prezzi da sala cinematografica, scontati per studenti e scuole.
Dal punto di vista narrativo si entra nella creazione degli affreschi della Cappella Sistina che prendono vita sotto gli occhi degli spettatori. Lo show sul Giudizio Universale sarà diviso in quattro capitoli: Michelangelo e il suo rapporto prima con Giulio II poi con Clemente VII e Paolo III, la sfida del genio, il racconto più famoso del mondo e lo svelamento della creazione fino a scoprire il capolavoro dell’artista nei segreti e nei riti del Conclave, Il Giudizio Universale spiritualità e misericordia.
L’affascinante percorso prevede anche live show attraverso l’ingaggio dei massimi esperti di videogames per ricreare la Roma cinquecentesca. La spettacolarizzazione dell’arte, del resto, non è solo un fenomeno di oggi. Lo sapeva bene Giulio II quando nel 1506, volendo completare la decorazione della Cappella Sistina diede l’incarico a Michelangelo per la decorazione della volta (circa 800 mq.). Il risultato fu stupefacente, una mirabile fusione di elementi architettonici, plastici e pittorici mai vista prima.
Paolo III Farnese confermò l’incarico all’ormai sessantenne Michelangelo per realizzare il Giudizio Universale sulla parete di fondo della Cappella, un lavoro ciclopico, realizzato dal Buonarroti per una superficie immensa che il grande artista completò con la tecnica dell’affresco tra il 1535 e il 1541 e con 450 giornate di durissimo lavoro.
Si avrà la possibilità di seguirlo in italiano e in inglese e più avanti in altre lingue. Ma si spera – dicono gli organizzatori – di farne uno spettacolo fisso. Alla presentazione ufficiale dell’evento nelle stanze di Raffaello dei Musei Vaticani monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la Comunicazione della Santa Sede, ha tenuto a precisare quanto sia importante l’elemento della tecnologia chiamato a scongiurare l’effetto ibridazione tra arte e intrattenimento, mettendo il punto su come la pedagogia spirituale passi anche attraverso l’arte e la bellezza.
Ben vengano quindi iniziative innovatrici come quella di Arteinment e il Giudizio Universale Show.
La contaminazione, ha aggiunto Balich, l’imprenditore veneziano noto in tutto il mondo per la progettazione di cerimonie olimpiche come quelle di Rio e Londra e per la direzione artistica del Padiglione Italia all’Expo di Milano, è alla base del progetto che dovrà animare le opere d’arte.
Un’operazione delicata che impone grande rigore scientifico “I Musei Vaticani – ha tenuto a sottolineare la direttrice Barbara Jatta – si sono sempre mossi tra tradizione e innovazione verso nuove forme di comunicazione. Da Leone XIII al portale nuovissimo dei Musei, che accolgono ogni anno 6 milioni di visitatori, senza trascurare ricerca, restauro e attività didattica”.