Nanni Moretti nel 2001 conquista del Palma d'Oro per il suo film La stanza del figlio (ph © Featureflash | Dreamstime.com)

Doveva iniziare il 12 maggio il Festival di Cannes 2020, invece è stato bloccato dalla pandemia. Il suo direttore generale Thierry Frémaux e il presidente Pierre Lescure avevano annunciato comunque la lista dei titoli che avremmo visto sulla Croisette, 56 film con il marchio  di Cannes. Alcuni hanno partecipato a festival in giro per il mondo, altri sono usciti nei cinema, altri hanno atteso l’edizione 2021 che va in scena dal 6 al 17 luglio.

Il delegato generale  ha espresso comunque molta gioia per il ritorno in presenza del Festival: “Alcuni film hanno scelto di aspettarci e li abbiamo ritrovati, in molti posti le riprese non si sono interrotte quindi c’è stata una grande offerta su cui scegliere, un numero record, 2300 film si sono iscritti, non si tratta solo di quantità, ma di qualità”.  Sono stati inseriti “i cineasti che hanno dimostrato fedeltà al festival e abbiamo scelto quasi tutti i film del 2020 per ringraziarli in questo momento di grande incertezza, ma anche tanti nuovi titoli. Nella selezione ci sono film fatti con computer portatili, film dove si vedono le mascherine e un giorno ci chiederemo “perché?”,  film che affrontano la questione identitaria, il mistero della coppia, la scelta di andare via, perdere tutto e ripartire. Quest’anno faremo un bel viaggio con tematiche forti, dalla questione della gioventù a quella della vendita delle armi, forme nuove e molta poesia”.

I film in concorso sono 25, presenza record di registe, le tre che potrebbero ambire alla Palma (ricordiamo che in 74 edizioni ha vinto solo Jane Campion) sono Mia Hansen-Løve, Catherine Corsini e Julia Ducournau. Ci tiene Frémaux a ribadire la fede incrollabile nel cinema in sala, non scendendo a compromessi con edizioni in streaming. Esclusa la possibilità di proiezioni virtuali, per i rappresentanti della critica internazionale che non potranno essere fisicamente presenti l’organizzazione sta pensando a speciali proiezioni-stampa nelle città di riferimento.

Verso Netflix un’apertura: ok al fuori Concorso, ma il film vincitore, per regolamento, deve uscire prima al cinema in tutto il mondo, sarà quindi Netflix a dover accettare le regole del Festival per accedere anche al Concorso. In ballo quest’anno c’era il nuovo film di Jane Campion (unica regista Palma d’Oro nella storia del Festival con Lezioni di Piano nel 1993 e Presidentessa di Giuria nel 2014), The Power of the Dog, distribuito proprio da Netflix e che a questo punto potrebbe dirottare su Venezia. In programma Annette di Leos Carax (Holy Motors , Mauvais Sang), con Adam Driver e Marion Cotillard, che aprirà il Festival e il Concorso.  

E’ stata confermata la presenza del molto atteso The French Dispatch di Wes Anderson in cui ritroviamo quasi tutti i suoi attori feticcio in  una rappresentazione del mondo del giornalismo attraverso il racconto  di un quotidiano americano con sede in Francia. Benicio del Toro, Frances McDormand, Jeffrey Wright, Adrien Brody, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Léa Seydoux, Owen Wilson, Mathieu Amalric, Lyna Khoudri, Stephen Park e  Bill Murray danno vita non solo alla redazione, ma anche alle storie, tra cronaca e cultura, che il French Dispatch racconta nel corso degli anni: il rapimento di uno chef, un artista condannato all’ergastolo per duplice omicidio, un reportage sulle rivolte studentesche del ’68. 

Unico film italiano in gara per il più ambito dei Palmares Tre Piani di Nanni Moretti: il regista ha atteso più di un anno come atto di fedeltà a Cannes, dove vent’anni fa ha vinto la Palma d’oro per La stanza del figlio. Si tratta di una sceneggiatura che Moretti firma con Federica Pontremoli e Valia Santella dall’omonimo romanzo dello scrittore ‘israeliano Eshkol Nevo, le cui storie il regista ha spostato da Tel Aviv a Roma. Il film uscirà nei cinema italiani il 23 settembre e racconta la vita in un condominio di tre piani.   Nel cast Moretti   interpreta un giudice in pensione marito di Margherita Buy, ci sono Alba Rohrwacher, Luigi Scamarcio e Adriano Giannini.  Per quanto riguarda altri film di casa nostra,  alla Semaine  de la Critique esordio della giovane triestina  (1989) Laura  Samai con “ Small body” ambientato nella Carnia d’inizio ‘900.  

Nella gloriosa sezione collaterale la Quinzaine des Realisateur nutrita  la presenza di italiani ed italo-americani.  In cartellone  Chiara  di  Jonas Carpignano, regista  italo americano che aveva riscosso un ottimo successo con A Ciambra, Granchio,  opera prima degli italo-americani  Alessio  Rigo De RighiMatteo Zoppis, il documentario collettivo coordinato da Alice Rohrwacher  Futura, un’attesa inchiesta volta ad  esplorare quale idea di futuro circola nei pensieri di ragazzi italiani  di tutta la penisola  fra i 15 e i 20 anni, Europa di  Haider Rashid. Tra i  film  in concorso France  di  Bruno Dumont (il regista più amato dai Cahiers du cinéma) e  Benedetta, il nuovo film  di Paul Verhoeven, Tout s’est bien passé di François Ozon  da  un romanzo di Emmanuèle Bernheim, scrittrice e sua collaboratrice, A hero di Asghar Farhadi , The story of my wife di  Ildikó Enyedi (Orso d’oro a Berlino con Body and soul nel 2017), Memoria di  Apichatpong Weerasethakul (Palma d’Oro 2010 con Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti), La fracture di Catherine Corsini,  Petrov’s flu di Kirill Serebrennikov , Paris 13th district di Jacques Audiard …. Poco glamour quest’anno ed era prevedibile e poche star internazionali.

 Oltre a Adam Driver e Marion Cotillard nel film di Carax e al  nutrito cast di The French Dispatch, arriveranno sulla   Croisette Jodie Foster a cui verrà consegnata la Palma d’Oro alla Carriera ,  Marco Bellocchio  a cui  quest’anno andrà la Palma d’onore e in  cartellone nella sezione  Cannes  Première con il suo nuovo film  Marx può attendere, Sean Penn  in Concorso  con   Flag Day.  Fuori Concorso il nuovo film di Tom McCarthy Stillwater con Matt Damon, The Velvet Underground di Todd Haynes.

Nella nuova sezione Cannes premiers, (“film che avrebbero potuto far parte della competizione ufficiale. È una tale calamita che tutti vorrebbero essere lì. Vorremmo accogliere il maggior numero possibile di film, ma dobbiamo avere rispetto per la giuria che deve vedere i film con il giusto tempo”), i documentari JFK revisited: through the looking glass di Oliver Stone , Jane par Charlotte di Charlotte Gainsbourg, Tromperie di Arnaud Desplechin , In front of your face di Hong Sang-soo ,Evolution di Kornél Mundruczo. Serre-moi fort (hold me tight) di Mathieu Amalric. Fra i film  della  sezione Un certain regard   The  Innocents di Eskil Vogt,  Noche de fuego di Tatiana Huezo , Un monde di Laura Wandel,   Freda di Dessica Généus.

Nella sezione Cannes Classic arriverà il meglio delle copie restaurate che hanno fatto la storia del cinema, fra queste Letter from an unknown woman di  Max Ophuls, Murder in Harlem di Oscar Micheaux, il Cammino della speranza di Pietro  Germi .  Film di chiusura  “2021: OSS 117 Alerte rouge  en Afique noir di Nicolas Bedos. Guiderà la giuria del massimo Premio   lo statunitense Spike Lee ( Atlanta 1957)  regista, sceneggiatore, attore, produttore cinematografico, scrittore. Considerato uno dei più grandi registi afroamericani, i suoi film trattano temi politici e sociali quali il razzismo, le relazioni interrazziali, la violenza, le droghe. 


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