Essendo un piatto del Trentino Alto Adige, l’etimologia è logicamente tedesca. Infatti, “knot” significa “nodo” o “grumo” ed è pure un primo piatto tipico della cucina tedesca sudorientale, austriaca, ceca, slovacca e polacca.

La leggenda racconta che un giorno un gruppo di Lanzichenecchi saccheggiatori arrivarono in un maso altoatesino ed il comandante minacciò di appiccare il fuoco al maso e alla casa se non avessero avuto subito qualcosa da mangiare. La contadina del maso era a casa da sola con le sue ragazze, ma senza spaventarsi si mise al lavoro. Disse alle ragazze di radunare tutto quello che c’era da mangiare in casa. Riuscirono ad avere in tavola del pane vecchio, delle cipolle, alcune uova, un po’ di speck e un po’ di farina. La contadina tagliò il pane in piccoli pezzetti e mandò le figlie a pendere un po’ di erbette dal giardino e ordinò loro di tagliarle sottili sottili. Poi amalgamarono tutto in un’unica pasta, aggiunsero il sale, formarono delle palle e le buttarono nell’acqua bollente salata.

Decisa, la contadina servì ai Lanzichenecchi affamati le scodelle piene di queste palle. Piacquero loro così tanto e li saziarono talmente, che dopo mangiato caddero in un sonno profondo. “Queste palle di cannone stenderebbero anche l’uomo più arrabbiato” disse il comandante meravigliato, dando all’astuta contadina un paio di monete d’oro come ricompensa, prima di congedarsi con le sue truppe.

  Canederli di albicocche

  Canederli di albicocche

Esistono però due ricette di Canederli: salati e dolci. Per i primi, l’impasto è composto generalmente da cubetti di pane raffermo, latte e uova, solitamente insaporito con aggiunta di speck oppure formaggio e prezzemolo, talvolta anche cipolla. Dall’impasto di tutti gli ingredienti vengono modellate delle “palle” di circa 4-6 cm di diametro che sono poi cotte in acqua salata. Possono essere serviti con il brodo di cottura o anche “asciutti”, con il burro fuso. Nella cucina contadina era un piatto che permetteva ovviamente il riciclo del cibo avantazo. 

Per i secondi invece, la forma resta la stessa ma la ricetta cambia interamente per i canederli d’albicocche o i canederli di prugne: si prepara lo stesso impasto di patate e farina che si usa per fare gli gnocchi, e lo si stende formando una sfoglia dello spessore di circa un centimetro. Le albicocche (o le prugne) vengono snocciolate, e nella cavità si aggiunge un po’ di zucchero. A parte abbrustolire pane grattugiato assieme a burro, zucchero e cannella, finché lo zucchero non caramella. Quindi i frutti, preparati come sopra, vengono avvolti nella sfoglia, formando degli sferoidi del diametro di 5-7 centimetri. Vengono lessati, e, a cottura ultimata, rotolati nel pan grattato precedentemente preparato. Questa preparazione, nella tradizione, non viene servita come dessert ma come piatto unico.

Ingredienti: 250 gr di pane bianco, 40 g di burro, 40 g di speck, 1/4 l di latte, 2 uova, prezzemolo tritato, cipolla di media grossezza, farina, sale.

Preparazione: Tagliare il pane a dadini e metterlo in una scodella; far rosolare assieme al burro la cipolla tritata e lo spek, mescolare le uova al latte quindi aggiungervi il prezzemolo ed una presa di sale. Mescolare il tutto ed aggiungerlo al pane a dadini. Lasciar riposare per mezz’ora e, nel frattempo, mettere l’acqua a bollire. Aggiungere al composto un po’ di farina quindi impastare e, con le mani bagnate, formare delle “palle” di 4-5 cm di diametro. Non appena l’acqua bolle, abbassare la fiamma e mettervi a cuocere i canederli, lentamente, per 15 minuti. Sgocciolare e servire caldo, conditi con un po’ di burro fuso.


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