Si avvicina la Festa Internazionale del Film di Berlino (5-15 febbraio), la prestigiosa e ricca rassegna cinematografica che, con le sue anteprime internazionali ed europee, ogni anno attira nella capitale tedesca ospiti e artisti da tutto il mondo.
Mentre il programma è in via di definizione, il direttore artistico della Berlinale, Dieter Kosslick, ha fornito alcune informazioni sulle premiere cinematografiche, gli ospiti e i premi che caratterizzeranno questa edizione la cui Giuria sarà presieduta dal regista americano Darren Aronofsky, realizzatore de “Il cigno nero” e “Noah”.
La kermesse sarà inaugurata il 5 febbraio con la pellicola tutta al femminile “Nobody wants the night” diretta dalla regista spagnola Isabel Coixet, che gareggerà per l’Orso d’Oro.
Ambientato in Groenlandia nel 1908, il film racconta la storia di due donne che si trovano a vivere e ad affrontare condizioni estreme. Le protagoniste hanno il volto di due grandi star internazionali: l’attrice francese Juliette Binoche e l’attrice giapponese Rinko Kikuchi.
Tra le più attese anteprime mondiali, la versione cinematografica del best seller “Cinquanta sfumature di grigio” scritto dall’inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard) e adattato sul grande schermo da Sam Taylor-Johnson. I protagonisti Christian Grey e Anastasia Steele saranno interpretati rispettivamente da Jamie Dornan e Dakota Johnson i quali parteciperanno alla première, che si svolgerà l’11 febbraio, insieme al regista, agli attori, allo sceneggiatore Kelly Marcel e all’autrice E. L. James.
Dopo la vittoria dell’Orso d’Oro alla Berlinale del 1997 con “La sottile linea rossa”, attesissimo e pieno di aspettative è il ritorno del regista texano Terrence Malick con il suo ultimo lavoro: “Knight of Cups”. La storia, che ha come protagonista Rick, un attore in crisi, donnaiolo e insicuro, vanta un cast d’eccezione: Christian Bale, Cate Blanchett e Natalie Portman.
È stata confermata la presenza di Peter Greenway con il suo “Eisenstein in Guanajuato”, omaggio al celebre regista russo. Il britannico Andrew Haigh gareggerà con la pellicola “45 Years”. Il regista guatemalteco Jayro Bustamante debutterà con la sua opera prima “Ixcanul Volcano”. Tra gli atri titoli abbiamo “Queen of the desert” di Werner Herzog con Nicole Kidman, James Franco, Damin Lewis e Robert Pattinson, “Cinderella” di Kenneth Branagh con Cate Blanchett, “Victoria” di Sebastian Schipper, “Taxi” di Jafar Panahi e “Mr. Holmes” di Bill Condon.
La 65esima edizione del Festival del Film di Berlino avrà, inoltre, l’onore di premiare Wim Wenders, suo regista simbolo che a 69 anni ha realizzato e diretto più di 60 film tra cui “Lo Stato delle cose”, “Il cielo sopra Berlino”, “Buena Vista Social Club” e molti altri.
Nato a Düsseldorf nel 1945, Wenders è un’icona sia del cinema tedesco che del cinema internazionale grazie alla sua illustre carriera che lo ha portato a vincere il Leone d’Oro a Venezia (1982), la Palma d’Oro a Cannes (1984) e l’Orso d’Argento alla Berlinale del 2000.
Il 2015 è anche l’anno di celebrazione dei 100 anni del Technicolor, il secondo procedimento di cinematografia a colori (dopo il Kinemacolor) impiegato su larga scala a partire dal 1915 e maggiormente utilizzato negli Stati Uniti nel trentennio compreso tra il 1922 e il 1952.
Il Festival di Berlino non si lascerà sfuggire l’occasione di celebrare il centenario del Technicolor con una retrospettiva comprendente 30 film, tutti girati tra il 1915 e il 1953, tra i quali “Via col vento” (1939), “Singin’ In The Rain” (1929), “The Wizard of Oz” (1939) ecc.
L’Italia, a sua volta, non mancherà di partecipare alla Berlinale 2015 rappresentata nella Competizione ufficiale da “Vergine Giurata”, opera prima della giovane regista romana Laura Bispuri. Il film, girato tra l’Albania e Bolzano, è liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Elvira Dones ed è interpretato da Alba Rohrwacher, vincitrice della Coppa Volpi all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
“Vergine Giurata” racconta la storia di Hana che cresce in una società maschilista che non riconosce alcuna libertà e alcun diritto alle donne. Per sfuggire al suo destino, la protagonista si appella ad una legge delle sua terra, il Kanun: giura di rimanere vergine, prende il nome di Mark e si fa uomo ottenendo così gli stessi diritti dei maschi.
“Sono davvero felice di andare a Berlino con il mio primo lungometraggio”, ha dichiarato Laura Bispuri. “Ho lottato a lungo per fare questo film”.
A rappresentare l’Italia e il suo cinema, anche un omaggio dedicato al regista napoletano Francesco Rosi, considerato il più rappresentativo dei registi del dopoguerra europeo, scomparso agli inizi di gennaio, all’età di 92 anni.
“La morte di Francesco Rosi ci ha privato di un cineasta eccezionale”, ha affermato il direttore artistico Dieter Kosslick, “Con la loro potenza esplosiva, i film di Rosi sono attuali ancora ai giorni nostri. Le sue opere sono classici di un cinema politicamente impegnato”.
Per l’occasione, è stato inserito nel programma ufficiale del Festival il film “Uomini contro” (1970), ispirato liberamente al romanzo di Emilio Lussu “Un anno sull’altopiano” e ambientato durante il primo conflitto mondiale sull’Altopiano dei Sette Comuni, al confine tra Veneto e Trentino Alto Adige. Una pellicola drammatica di orientamento pacifista che mette in luce la follia e l’atrocità della guerra.
Rosi non è nuovo a Berlino e alla Berlinale dove nel 1962 ha vinto l’Orso d’Argento per il film “Salvatore Giuliano”, opera che lo ha consacrato a livello internazionale. Inoltre, è già stato destinatario di una retrospettiva a lui interamente dedicata dalla Berlinale del 2008 con la proiezione dei suoi 13 film e la consegna dell’Orso d’Oro alla carriera. Tra gli altri premi che hanno reso grande la sua carriera: il Leone d’oro a Venezia con il film “Le mani sulla città” (1963) e la Palma d’Oro a Cannes con il film “Il caso Mattei” (1972).
Tra le altre opere, attori e registi italiani presenti alla Festa del cinema di Berlino: Ermanno Olmi parteciperà nella sezione Gala con “Torneranno i prati”, film uscito in Italia a novembre 2014, ambientato sull’altopiano di Asiago durante gli ultimi mesi della Prima Guerra Mondiale. Il regista dedica questa sua opera al padre e alla sua vita da soldato durante il ’15-’18. Nel cast Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti e Andrea Di Maria.
Nella sezione Forum si aggiunge il documentario italiano “Il gesto delle mani” di Francesco Clerici incentrato sulla scultura in bronzo, tecnica che ancora oggi conserva gli stessi procedimenti del V secolo quando furono creati i bronzi di Riace.
Nella sezione Generation, dedicata ai film di registi emergenti che trattano tematiche riguardanti i giovani, gareggerà il regista fiorentino Duccio Chiarini, al suo primo lungometraggio, con “Short Skin”. Il film realizzato nell’ambito del Cinema College, il laboratorio internazionale di cinematografia che fa parte del programma della Biennale di Venezia, racconta il percorso di maturazione sessuale ed affettiva di un adolescente interpretato da Matteo Creatini (classe 1995), al suo esordio sul grande schermo.